Sorrento

L’attacco a Don Giudici, una vigliaccata della politica che non ammette dissenso!

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Don Carmine Giudici
Don Carmine Giudici

La politica sorrentina ha sferrato un attacco senza precedenti a un sacerdote reo di aver espresso la propria opinione contraria a un provvedimento amministrativo sballato e destituito di fondamento, fatto solo per ragioni elettorali e per nascondere il fallimento di cinque anni di amministrazione. Capro espiatorio è diventato Don Carmine Giudici che ha osato opporsi all’ordinanza del Sindaco Giuseppe Cuomo che dev’essere letteralmente uscito di senno nell’apprendere l’opinione del Parroco della cattedrale. Avrà detto ai suoi colleghi e collaboratori: ma come, con tutti i soldi che ogni anno il Comune eroga in tutte le forme alle chiese sorrentine dobbiamo sorbirci pure la ramanzina di Don Carmine?

Il quale, agli occhi del Sindaco, è colpevole per la seconda volta! La prima fu la predica in occasione dei funerali di Giovanni Antonetti, (vero oppositore dell’Amminsitrazione) quando in una chiesa gremita di fedeli il Parroco pronunciò un memorabile intervento che poneva sul banco degli imputati proprio i politici locali. Da allora il rapporto di Cuomo col Parroco si è irrimediabilmente incrinato perchè, a dispetto di quello che si vuol lasciar credere, Cuomo è permaloso assai e certo non perdona facilmente e cristianamente! Benvenuto è da considerarsi, però, questo incidente diplomatico perchè almeno è servito a scoprire le carte: quelle di un settimanale che di proprio ha sferrato un attacco violento al Parroco non allienato rimestando in vicende passate che metterebbero in cattiva luce la Caritas Diocesana e quindi Don Giudici.

A meno che non si decida di entrare nel merito di una vicenda, quella del Suv acquistato dalla Caritas dal suo responsabile diocesano Daniele Acampora, cioè un amministratore locale (Piano di Sorrento) che impropriamente svolge anche la funzione di controllore sull’operato dell’Amministrazione sorrentina nonostante la legge preveda un’incompatibilità su cui la politica sorrentina ha voluto sorvolare. Chissà per quali ragioni! Eppure questa vicenda, che forse la Caritas non ha strumentalizzato per non infierire sulla politica, è stata usata come una clava da Agorà contro Don Giudici mostrandosi così troppo direttamente funzionale all’Amministrazione-Cuomo! Si avrà certamente modo di approfondire tutta questa vicenda, ma per chi se lo fosse perso, stamattina Papa Francesco ha pronunciato un discorso che val tutta la pena di riascoltare proprio da parte di questi Amministratori che ragionano con la pancia piuttosto che con il cuore e con l’anima. Se il mondo fosse governato da loro, il suo destino sarebbe segnato, irrimediabilmente, perchè violenza genera violenza e chi ha responsabilità importanti per i rifless iche ne derivano su una qualsiasi comunità, deve agire consapevolmente oltre che coscenziosamente! Ci sono anche troppi silenzi comprati che si spiegano da soli!

2 commenti

  • nancy de maio

    Gentile Direttore

    perchè se Lei mette in prima pagina Mariano Pontecorvo, tra i principali oppositori del disegno politico di Marco Fiorentino, mentre armeggia con una cassuola, tacciandolo di abusivismo edilizio; compie una meritoria azione giornalistica e se noi poniamo degli interrogativi al parroco che ha criticato il sindaco, richiamandolo alla coerenza, facciamo killeraggio politico? Si tratta, a mio avviso, di due fatti che andrebbero valutati nel merito e non in base a schemi prefissati. Si può criticare in nome dei poveri un’ordinanza anti poveri e poi girare per anni su un SUV – macchina lussuosa e costosa – fatto acquistare tramite una Fondazione, perchè magari si sa che certe scelte creano imbarazzo? I principi evanngelici sulla povertà, tanto sbandierati, vanno solo sbattuti in faccia agli altri o devono anche essere applicati e vissuti in prima persona?

    Nancy De Maio
    Direttore Responsabile
    Agorà della Penisola Sorrentina

    Gentile Collega,
    con tutto lo sforzo di fantasia possibile e immaginabile non sono riuscito a trovare un nesso logico tra due episodi totalmente diversi sotto tutti i punti di vista e che neanche meritavano di essere accostati. Non mi dilungo a spiegarlo perchè le dovrebbe risultare evidente! In questo modo, però, lei ha ammesso di aver pubblicato l’attacco a Don Giudici proprio in virtù dell’opposizione da lui espressa al provvedimento del Sindaco Cuomo e che lo chiamava in causa in rapporto alla Caritas. Le sembrerà naturale che ciò implicasse quantomeno un’accondiscendenza preventiva da parte della Caritas risultando la diretta beneficiaria, in virtù dell’ordinanza del Sindaco, delle elemosine sottratte ai poveri, o no? La reazione del suo giornale non è avvenuta nel merito, ma si è ispirata, forse inconsapevolmente, allo stesso metodo adottato da “Il Giornale” di Berlusconi quando il Capo vuol far colpire qualcuno che gli si oppone. E, se legge i commenti sui social, in tanti hanno avuto la stessa sensazione. Il riferimento all’articolo che riguardava l’ex assessore Mariano Pontecorvo (peraltro pubblicato sul settimanale e non su questo blog) con cui altrettanto impropriamente ha inteso argomentare a difesa del suo operato, pretende di creare un riferimento a Marco Fiorentino con cui non riesco assolutamente a trovarci un nesso essendo soltanto frutto di una Sua ingegnosa e gratuita fantasia, nel merito e nella forma oltre che nei fatti trattati. Che si tratti, per Pontecorvo, di un oppositore di Marco Fiorentino lo dice lei non avendo finora letto e appreso di sue dichiarazioni in tal senso, ma altre che lei ha ampiamente pubblicato. Mi dispiace perciò deluderla, ma anche in questo caso non c’è alcun rapporto tra articolo e “interessi politici avversi”…non certo a noi! Per quanto ci riguarda non entriamo mai in discorsi di carattere personale, ma cerchiamo di analizzare fatti e atti che ad altri forse sfuggono e, qualche volta, li commentiamo dal nostro punto di vista come lo dimostra una plurideccenale attività nel campo.
    Per finire c’è troppa strumentalizzazione politica su questa vicenda di un problema sociale reale, ma che non si risolve con questo tipo di iniziative come avrà modo di accorgersene e magari di scriverne se le è concesso. Proprio ieri Papa Francesco è intervenuto su questo tema spiegando che non è con l’intolleranza e con la violenza che si risolvono problemi di convivenza che sono civili, sociali, culturali e, per chi ha fede, anche religiosi. Essere Cristiani è un’altra cosa dal farlo credere! Per il resto è meglio lasciar perdere!
    ViC

  • Lina ex animatrice

    Quando i preti si mischiano di cose politiche danno sempre fastidio, Don Carmine è una persona schietta che ha detto la sua da sacerdote che cerca di applicare il Vangelo. Cuomo invece vorrebbe tornare al medioevo con la Chiesa in silenzio al servizio dei potenti. Vergogna! Purtroppo Cuomo è appoggiato da molti albergatori (non tutti sorrentini) che utilizzano i lavoratori sorrentini e nessuno osa fiatare. Anche questo è medioevo. I lavoratori alberghieri sono i nuovi servi della gleba. Lo sanno tutti ma nessuno ne vuol parlare. Alle prossime elezioni saranno tutti ricattati? Ma un vero cristiano sta dalla parte dei poveri e dei bisognosi, di chi soffre e di chi vorrebbe una società più giusta. Sono finiti i tempi di quando i cattolici erano costretti a votare la democrazia cristiana. Cuomo dovrebbe saperlo.

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