Maria Laura Gargiulo scrive all’On. Paolucci: “anche a Meta violati i diritti della minoranza”
META – Ancora una lettera dalla base ai vertici del Partito Democratico. Questa volta a scivere à Maria Laura Gargiulo, consigliere di minoranza del PD a Meta, e il destinatario è l’europarlamentare Massimo Paulucci.
Il caso è quello della nomina dei componenti della Commissione Elettorale: anche a Meta si è verificato quello che è accaduto a Sorrento, cioè la maggioranza che estromette la minoranza dalla rappresentanza in commissione eleggendosi un rappresentante solo “apparentemente di minoranza”, ma organico alla maggioranza. Ecco il testo della lettera: “Preg.mo Onorevole, chi Le scrive è Marialaura Gargiulo, consigliere comunale di Meta, in Penisola Sorrentina, iscritta al PD e componente della minoranza. Muovendo dalla nota da Lei inviata al Signor Prefetto di Napoli, tesa a sollecitarne l’autorevole intervento in ordine alla denunciata prevaricazione delle prerogative della minoranza del Comune di Sorrento nella composizione della locale Commissione Elettorale, fa appello alla Sua sensibilità di politico e di rappresentante istituzionale perché valuti di intraprendere pari iniziativa a difesa della minoranza consiliare del Comune di Meta.
Infatti, si è qui consumata una vicenda del tutto analoga a quella lamentata dal consigliere sorrentino Rosario Fiorentino, allorquando con delibera consiliare n. 14 del 30.06.2014 l’assise cittadina eleggeva i componenti della Commissione Elettorale con i voti della maggioranza. In assoluta assenza di qualunque previa concertazione con tutti i gruppi di minoranza, la maggioranza, con i suoi voti, garantiva l’elezione in seno a tale Organo di tre membri effettivi tutti scelti dalla medesima, di cui due in organico alla coalizione maggioritaria ed il terzo, unico membro del gruppo “Meta Ora”, solo formalmente collocato tra i banchi della minoranza.
Ciò, in violazione dell’art. 12 dello Statuto Comunale vigente che, testualmente, recita: “…Spetta, altresì, ai gruppi di minoranza, con votazione separata e limitata ai soli componenti dei gruppi stessi, la nomina di loro rappresentanti negli organi collegiali degli enti, delle aziende ed istituzioni dipendenti dall’Ente, nonché in tutte le commissioni anche a carattere consultivo, ove la legge, lo Statuto ed i regolamenti prevedono la designazione da parte del Consiglio di rappresentanti delle minoranze”.
Sottolinea, altresì, che tale grave violazione delle prerogative delle minoranze consiliari, reiterata sistematicamente, a nulla valendo le rimostranze che il gruppo consiliare cui la scrivente appartiene muove con decisione, esautora, di fatto, la parte più cospicua della minoranza nel suo diritto di essere rappresentata come per legge.
E tanto più grave tale doglianza, se si considera che il Sindaco Tito, tra l’altro, da Lei sostenuto in occasione delle amministrative del maggio scorso, proprio in quanto iscritto al PD dovrebbe farsi garante di tutte le azioni volte a preservare il rispetto delle regole e dei principi di democrazia, cui lo Statuto del partito si ispira”.