PD Meta, ora è il momento di fare scelte e di gestire insieme il Partito
di Salvatore Esposito
Le ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio e segretario del Partito democratico Matteo Renzi sono un forte segnale di speranza ed unità rivolto a tutto il partito e alle diverse anime che lo compongono. Infatti dai giornali si apprende che Renzi ha dato il via alla gestione unitaria del partito attraverso la formazione di una nuova segreteria aperta anche alle minoranze. Gli fa eco il capogruppo Speranza che, in una recente intervista all’Unità, ha dichiarato: << Basta con il noi e loro>>.
Ma a Meta? Apprendo il 9 giugno scorso da “Politica in Penisola” che il 5 giugno si è riunito il direttivo cittadino in cui il Dott. Mollica, con un gesto politicamente significativo, rassegnava le dimissioni da segretario, assumendo su di sè la responsabilità di una scelta politica evidentemente perdente.
CHI STA GESTENDO ORA IL PD?
Ed ora? Chi sta guidando il direttivo e il partito in questi giorni cruciali? Il neo presidente Trapani? E con quale mandato? E di chi?
Anche a Massa Lubrense il circolo si è trovato in una situazione analoga con le dimissioni del suo segretario, ma il direttivo ha già dato notizia, con lettere e telefonate agli iscritti, dell’intenzione di celebrare il congresso entro il 30 giugno. E nel nostro paese? Che fare?
È possibile dare il via anche a Meta ad una gestione unitaria della sezione? È possibile formare una nuova segreteria aperta a tutte le anime del partito cittadino? È possibile lavorare tutti insieme per il bene del Paese senza fare un continuo riferimento ad un “loro” ed un “noi”? Si, è possibile! Ma basta volerlo.
Bisogna restituire subito la parola alla “base” del partito, agli iscritti e convocare il congresso entro e non oltre il 30 giugno per creare subito una segreteria “unitaria” che possa concorrere con proposte ed iniziative con la nuova amministrazione comunale guidata da un esponete del Partito Democratico.
Il mio auspicio e che anche a Meta, come in questi giorni si tenta di fare a Roma, le varie anime del PD possano fare propria l’idea rinnovatrice ed unitaria del presidente Renzi.