Lo “zampino” della Beneduce nella santificazione di Caterina Volpicelli
Se Caterina Volpicelli, la Santa di San Liborio, è stata riconosciuta “meritevole” di grazie e di santità lo si deve anche a Flora Beneduce, primario ospedaliero diSorrento-Vico Equense e dirigente di Forza Italia che affida al suo ufficio stampa la divulgazione di una notizia altrimenti trascurata. “Mi sono sentita strumento di un disegno divino e ne ho raccolto l’nore e l’onere…“, spiega la Dottoressa ripercorrendo la storia dalla cerimonia di canonizzazione del 2009 celebrata da Benedetto XVI. La Beneduce è stata infatti perito nel Tribunale ecclesiastico per la canonizzazione della “Santa dei Poveri” cui il Comune di Piano di Sorrento ha intitolato la piazzetta antistante la Cappella di Santa Maria delle Grazie nel borgo di San Liborio che ha accolto i resti mortali della Santa. “Nel 2004 l’arcivescovo della diocesi di Sorrento– Castellammare di Stabia, monsignor Felice Cece, mi conferì il compito di istruirne il processo di santificazione della Beata Caterina – ricorda la Beneduce – Il diritto canonico, infatti, prescrive che, per poter definire miracolosa una guarigione, medico, di alta professionalità e di provata fama ed onestà, assista al processo. Quel compito fu affidato a me.
IL MIRACOLO: LA GUARIGIONE MIRACOLOSA DI TERESA RUGGIERO
Dovevo occuparmi dell’indagine sulla guarigione miracolosa di Teresa Ruggiero, una 82enne di Meta di Sorrento affetta, da oltre vent’anni, da diabete mellito tipo 2 in trattamento insulinico, attraverso documenti sanitari e esami di testimoni ancora viventi. Gli atti riportavano che la donna, il 20 marzo 2002 si svegliò con una fitta dolorosissima al tallone destro, dove si era formata una piaga ulcero-necrotica infetta che le procurava dolori lancinanti. L’anziana, devota alla Beata Caterina, la supplicò con fede affinché quella sofferenza insostenibile passasse. Dopo un calvario durato un mese e l’ipotesi avanzata dai medici di una imminente amputazione, il 21 aprile 2002 Teresa riuscì finalmente a dormire e, al risveglio la piaga era asciutta ed era svanita l’ulcera, insieme con il dolore. La donna era guarita. Così, sul caso fu istituita una inchiesta diocesana presso la curia di Sorrento. Io fui nominata capo della consulta medica. Mi sentivo investita di una responsabilità enorme e lavorai con scrupolo e abnegazione, studiai dichiarazioni, testimonianze e testi. Giunsi alla conclusione che si trattava di guarigione improvvisa, che non aveva alcun fondamento medico-scientifico. Si trattava di un miracolo. E io ne fui testimone privilegiata. Ecco perché oggi si rinnova la commozione: perché la fede copre questi spazi bianchi che sembrano non aver senso e che, invece, sono gli spazi che Dio progetta per manifestarsi”.
PinP: Ora, con tutto il rispetto innazitutto per la Santa e per la dottoressa Beneduce, vorremmo conoscere se il processo di beatificazione prima e di canonizzazione poi si sia fondato esclusivamente sulla guarigione miracolosa di questa piaga oppure esistono altri documentati interventi miracolosi avvenuti per intercessione della Volpicelli che la Beneduce e il Tribunale hanno preso in considerazione.
Un commento
giovanni
la mania di protagonismo di certa gente è senza limiti, pure i santi! ma smettimola!!!