Bianca D’Angelo (F.I.): l’abolizione delle Province è solo un “pacco”
NAPOLI – Bianca D’Angelo, consigliera regionale di Forza Italia, in riferimento all’annunciata abolizione delle Province e connessi provvedimenti ha commentato: «I cambiamenti degli assetti istituzionali sono utili quando sono meditati, programmati e non di facciata. Le Province vanno abolite, ma la riforma Del Rio a me sembra davvero pessima. Con questo disegno di legge invece di abolire le province si raddoppiano enti e competenze in un labirinto di sovrapposizioni, incertezze e inefficienze che pagheranno i cittadini. E’ quindi un provvedimento inutile e dannoso, che non determina effetti concreti se non quelli di alimentare liti, contenziosi e sprechi. Forza Italia sostiene che per superare senza inganni le province vi sia bisogno di una riforma costituzionale.
NESSUN RISPARMIO…ALTRO CHE ABOLIZIONE
Il Governo, invece, ha preferito continuare sulla strada della demagogia che produrrà carrozzoni e nuove poltrone per la sinistra. Non si risparmierà sui costi e aspetto molto deleterio non saranno i cittadini a scegliere i propri rappresentanti istituzionali ma ci saranno nomine dei partiti politici. In concreto, quindi, per gli italiani non cambierà nulla.
Sull’effettivo risparmio dei costi occorre fare un’analisi seria perché l’impianto istituzionale resta quasi inalterato e non è vero che 1500 consiglieri (non 3mila come si vuole fare credere) andranno a casa, piuttosto saranno in compagnia di 26mila nuovi consiglieri comunali e 5mila nuovi assessori. Insomma questa presunta riforma somiglia molto ad un guazzabuglio giuridico, anzi a voler essere precisi è un “pacco” agli italiani. Ed è un regalo ai sindaci della Sinistra che senza essere votati finiranno per controllare aree strategiche del Paese con l’alibi delle città metropolitane. Le riforme che i cittadini attendono sono quelle che concretamente possono aiutare il “Sistema Italia” a ripartire, determinando lavoro e investimenti, e non queste misure strombazzate sui media che di fatto non c’entrano nulla con i problemi quotidiani degli italiani».