Sorrento, il WWF denuncia: strada realizzata in area a rischio frana
SORRENTO – Nasce una nuova strada e il WWF presenta una denuncia perchè è stata realizzata sul rivo Acquacarboni, in via Nastro Verde, e la zona oltre a essere tutelata sul piano paesaggistico è a rischio frana. Evidenziano i responsabili dell’Associazione Ambientalista: “Il WWF già segnalò sul nascere i lavori in corso, senza che fosse affissa alcuna tabella, come spesso accade dalle nostre parti – dichiara Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina – consistenti nell’apertura di un varco in piena curva e nella realizzazione di una nuova arteria carrabile, con sbancamento della preesistente scarpata, taglio della vegetazione e sversamento del terreno nel rivo sottostante e sul camminamento pedonale comunale. La nuova rampa realizzata, che attraversa un tratto tombato sull’alveo del corso d’acqua, servirà al privato a congiungere la via N.Verde all’accesso di una proprietà (interessata da lavori di ristrutturazione di un grosso immobile) il cui cancello è stato allocato proprio sulla sponda fluviale del rivo vernotico.
Si parla tanto di catastrofi e calamità naturali, all’indomani di incidenti causati dalle prime piogge autunnali, ma mai che si riesca ad assumere un comportamento ispirato ai criteri della prevenzione e del buon senso e, soprattutto, al rispetto delle leggi!!! Le famigerate parole “pericolo per la pubblica e privata incolumità” negli ultimi tempi sembrerebbero essere usate, per lo più a sproposito, solo per avvallare pretestuosi tagli di alberi scomodi e/o per foraggiare finanziamenti e speculazioni devastanti per il territorio e per il suo stesso assetto idrogeologico. Riteniamo sia assolutamente impellente ed improcrastinabile un’inversione di tendenza nell’approccio alla “politica dei controlli” degli abusi, che quotidianamente e impunemente concorrono a sventrare il tessuto urbanistico ed ambientale della Penisola Sorrentina, con effetti collaterali, a ben vedere, assolutamente prevedibili.”
Questo è il testo della nota inviata alle competenti autorità da parte dell WWF:
Premesso che:
– in data 07/02/2012 il WWF segnalava lavori edili in corso in via N.Verde Sorrento, consistenti nell’apertura di un varco carrabile con realizzazione di un tracciato viario ex-novo tramite movimento di terra in una proprietà già interessata in passato da eventi franosi;
– in data 20/11/2012 si segnalavano lavori edili in corso con una ruspa consistenti in sbancamento di terreno e rocce e proseguio della realizzazione del tracciato viario iniziato il 07/02/2012;
– in data 28/09/2013 si segnalavano, nella medesima proprietà, lavori edili in corso consistenti nella realizzazione di pilastri e allocazione di un cancello a due ante, posto alla fine del nuovo tracciato carrabile cementato e sul confine con un tratto tombato del rivo vernotico denominato Acquacarboni;
Visto che
– l’intero territorio del Comune di Sorrento è stato dichiarato di notevole interesse paesaggistico con D.M. ai sensi della legge 1497/39 e ricade nell’ambito di efficacia del Piano Urbanistico Territoriale per – l’Area Sorrentino-Amalfitana statuito con la L.R. n. 35/87 ai sensi dell’art. 1 bis e quinquies della L 431/1985;
– le opere di modifica della scarpata, taglio vegetazione e realizzazione strada cementata, sono state messe in essere immediatamente al confine e al di sopra di un corso d’acqua tombato e di un camminamento pedonale;
– l’area in oggetto è classificata dall’Autorità di Bacino nel piano di assetto idrogeologico come Zona P2 a pericolosità da dissesto di versante media e Zona P4 a pericolosità molto elevata;
– in prossimità dei corsi d’acqua ogni intervento di tombamento, ovvero di copertura di rivoli e torrenti, oppure di restringimento o rettificazione della sezione idraulica, con impermeabilizzazioni del fondo e trasformazioni che ostacolano il naturale deflusso delle acque, deve necessitare obbligatoriamente del parere idraulico dell’Ufficio Provinciale del Genio Civile competente per la rete idrografica della Regione Campania;
– la normativa di riferimento è quella dettata dal Regio Decreto del 25 luglio 1904 n. 523 relativa ai corsi d’acqua pubblici e loro pertinenze che recita: “Sono vietate, entro la fascia di 10 mt dal piede degli argini e loro accessori o, in mancanza di argini artificiali, dal ciglio delle sponde, le seguenti attività: la realizzazione di fabbricati, anche se totalmente interrati, ivi comprese le recinzioni con murature che si elevino oltre la quota del piano campagna; gli scavi; entro la fascia di 4 m dai limiti come sopra definiti: le piantagioni; lo smovimento del terreno. Sono ammesse, a distanza di 4 m dalle sponde dei corsi d’acqua pubblici, recinzioni asportabili formate da pali e rete metallica. Nelle aree di pertinenza fluviale, come sopra definite, sono ammesse, le difese spondali radenti che non superino il piano di campagna, previa autorizzazione regionale ai fini idraulici”;
– la funzione di controllo spetta agli Uffici Tecnici Comunali che, anche nel rilascio delle concessioni edilizie, devono tenere presente la normativa statale in materia di distanze dai corsi d’acqua e del preventivo parere idraulico rilasciato dal competente Ufficio del Genio Civile;
– Il WWF ha chiesto, a ciascuno per quanto di competenza, di verificare la legittimità delle opere realizzate nella proprietà in oggetto e la sussistenza di tutte le autorizzazioni necessarie ed obbligatorie rilasciate dai vari organi competenti (Soprintendenza, Autorità di Bacino, Genio Civile, ecc.) in materia di tutela del paesaggio e della pubblica e privata incolumità; infine ha chiesto di verificare se nei fatti narrati si riscontrino ipotesi di rilevanza penale.