Sant’Agnello, scontro Sagristani/Orlando. Il primo: “dimettiti”. Il secondo: “quando ci sarà più libertà!”
SANT’AGNELLO – Si surriscalda il clima politico all’indomani della diffida che l’Opposizione ha rivolto alla Maggioranza per la mancata convocazione del consiglio comunale nel quale si dovrà discutere una mozione che riduce la Tares a carico delle famiglie. L’iniziativa assunta dal gruppo di “Liberi e Uguali” ha sortito l’effetto sperato visto che lunedì 28 ottobre si riunirà il Consiglio, ma ha provocato un duro botta e risposta tra Sagristani e Orlando. Il sindaco ha replicato alle accuse dell’ex primo cittadino (che l’ha accusato di essersene andato in vacanza senza preoccuparsi di affrontare la discussione sulla possibile riduzione della Tares) con una dura dichiarazione nella quale attacca l’avversario accusandolo di …aver fatto il giro del mondo in 80 giorno negli ultimi 5 anni, di aver esercitato la professione in conflitto di interessi e di non aver pubblicato la propria condizione patrimoniale degli ultimi anni, di aver distrutto Sant’Agnello. Un sindaco bocciato nelle urne, conclude Sagristani, dovrebbe dimettersi per coerenza invece di stare ben attaccato alla sedia! Orlando controreplica a Sagristani dal proprio profilo FB: “Tornerà di moda la libertà a Sant’Agnello. Capisco lo sfogo di chi intende governare il paese senza voci fuori dal coro.
Ma quando una opposizione, in maniera costruttiva presenta una elaborata proposta per venire incontro ai cittadini, questa non può essere cestinata senza discuterla nemmeno. Le azioni mirate per colpire tutti i cittadini che non seguono il “pensiero unico” non ci fermeranno fino a che ci sarà anche un solo cittadino che ce lo chiede. Personalmente mi dimetterò da consigliere comunale solo e soltanto quando questa amministrazione imparerà ad essere l’amministrazione di tutti i cittadini, soprattutto delle fasce più deboli e non solo degli amici, dei cortigiani e dei potenti“. Quel che maggiormente stupisce nelle polemiche politiche santanellesi, ma non solo, è che esse vanno sistematicamente ben oltre il dialettico confronto che deve intercorrere tra chi ha responsabilità di governo e chi di controllo trasformandosi sovente in scontro personale. Quasi che in ballo ci fossero interessi privati da tutelare, piuttostoche quelli pubblici! Il confronto, anche aspro, non giustifica una specie di violenza ideologico-culturale che anima idee e azioni di tanti eletti per amministrare la cosa pubblica! Bisogna convincere Sindaci, Assessori e Consiglieri che essi non sono i padroni del palazzo dove fare il bello e il cattivo tempo. Sono piuttosto amministratori di un condominio molto speciale, ma che in quanto tale impone loro l’osservanza stretta delle regole condominiali, cioè di leggi e regolamenti al cui rispetto dovrebbe essere costantemente improntata l’azione amministrativa (di maggioranza e di opposizione). Le crescenti competenze in capo agli Enti Locali, soprattutto in materia di fiscalità municipale, impongono infatti consapevolezza e responsabilità oltre che professionalità e coerenza di comportamenti per non suscitare le reazioni degli amministrati sempre più stanchi di assistere ai tanti teatrini della politica!