Trasporti, Scuola e Sanità…Disastro Campania
Quando un Paese, sia esso una nazione o una regione, vive una permanente situazione di emergenza nei tre settori vitali che riguardano indistintamente la sua popolazione – trasporti, scuola e sanità – e non ha la forza, ma neanche le idee e la volontà, di tirarsi fuori dalla crisi, allora si rischia davvero l’implosione del sistema, il default civile ancor prima che sociale ed economico. E’ questa la situazione drammatica in cui versa la Regione Campania dove ormai il trasporto pubblico è al collasso totale e impedisce un livello accettabile di mobilità a milioni di persone ormai costantemente alle prese con l’esigenza quotidiana di trovare un’alternativa al mezzo pubblico per recarsi al lavoro, per andare a scuola e all’università. Senza parlare delle implicazioni sul piano della mobilità turistica e di tutta l’economia ad essa legata…
Una Regione da terzo mondo che soprattutto non lascia intravedere una prospettiva concreta di rinascita sotto questo aspetto, col rischio di un inverno davvero infuocato da una contestazione esasperata da una crisi economica che miete vittime sempre e solo sul fronte dei ceti più deboli che una volta escludevano quelli medi e che invece oggi sono parte integrante del sistema in crisi. La Scuola, ma non solo in Campania, sta attraversando a sua volta una crisi devastante, falcidiata dal Governo Berlusconi e da una politica sindacale che ha rinunciata ad essere controparte seria della politica (non solo nella scuola per la verità) con le occupazioni da parte degli studenti che ci riportano con la memoria agli anni 70-80 quando la protesta studentesca sfociò in una vera e propria contestazione violenta al sistema con le derive sanguinarie del terrorismo. Oggi, dopo il ventennio berlusconiano che ha intorpidito le menti e narcotizzato le coscienze, il movimento studentesco comincia a risvegliarsi e presto sarà consapevole del totale disastro socio-economico in cui è finita l’Italia per colpe trasversali a un ceto politico che ha depredato la finanza pubblica ipotecando il futuro delle giovani generazioni, ma anche condizionando pesantemente quelle di oggi, quelle su cui pesa la responsabilità della sopravvivenza e del traghettamento delle famiglie italiane oltre la crisi, se mai verrà! Infine la Sanità che in Campania, perennemente lottizzata dalla politica e dalla malavita collusa, non è più in grado di assicurare quantità e qualità di servizi. Dal primo dicembre si è tornati all’assistenza indiretta…Mai che qualcuno vada seriamente a spulciare i conti delle nostre Asl, anche se qualcosa sembra si stia muovendo per iniziativa del presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sugli sperperi in sanità, l’On. Antonio Palagiano. Ma qui si tratta di passare ai raggi x generazioni di amministratori della sanità, classe medica, fornitori, strutture ospedaliere, politici che hanno gestito e continuano a gestire la salute pubblica in chiave elettorale-clientelare oltre che affaristica. E fermiamoci qui perchè in un tale contesto come è possibile parlare di sviluppo, di crescita, di uscita dalla crisi e di protagonismo industriale, commerciale, artigianale, turistico di una Regione che è stata sacrificata da due mali ugualmente letali: il crimine organizzato e la malapolitica trasversale ai partiti che l’hanno governata e che l’amministrano? Forse più di qualcuno si sta rendendo conto che di speranze, questa volta, ce ne sono davvero poche per tutti! ViC