Sorrento

Il flop della cedolare secca sugli affitti

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di Santolo Cannavale

Santolo Cannavale

Questo è il mio commento pubblicato a margine dell’articolo de Il Sole 24Ore sui dati del 2011 relativi all’applicazione della “cedolare secca” in Italia. Ricordo a me stesso che la “cedolare secca” è un sistema fiscale che consente di pagare un’imposta del 21% sull’ammontare degli affitti incassati da appartamenti di proprietà, senza l’obbligo di inserirli nella denunzia dei redditi annuale e senza cumularli con le altre entrate ai fini del calcolo dell’imposta progressiva. Con la “cedolare secca” nel 2011 è stato fatto un “regalo secco” di 2,028 miliardi di euro (2,7 miliardi attesi meno 672 milioni incassati) ai pluriproprietari di appartamenti concessi in affitto…

Sono molti gli italiani che nel loro patrimonio annoverano decine o centinaia di appartamenti. E’ chiaro che nessuno dei soggetti a cui era riservata la grossa, per molti inaspettata, agevolazione fiscale (dal 35/40% al 21%) ha rinunciato al beneficio provvidenzialmente calato dall’alto, ufficialmente non richiesto. Questo è stato uno degli ultimi “regali” propiziati dal precedente Governo e presentato in pompa magna dall’ex Ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Il provvedimento-regalo fu confezionato e giustificato con la previsione fondata di una grossa emersione di rapporti di affitto sconosciuti al fisco.
Pochi in Parlamento si opposero al provvedimento, inaspettatamente anche dalla “sinistra” si notò una momentanea distrazione ed un silenzio assordante. Il provvedimento-regalo era chiaramente inconciliabile con una situazione di indebitamento pubblico impazzito per il quale la manovra più dannosa era quella di ridurre scientemente le risorse in entrata.
Oggi conosciamo il costo-danno di quella sciagurata operazione e l’ammontare compensativo di titoli di Stato (BTP) che l’Italia è costretta a piazzare all’estero per poter fare le manutenzioni a strade e scuole e per pagare stipendi pubblici e pensioni.
La tassazione in Italia è elevata e va senz’altro ridotta, ma con un debito pubblico che sfiora i 2.000 miliardi di euro sono inconcepibili certi regali. E’ sensato applicare da subito la cedolare secca con aliquota al 35%.

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