Sorrento, Rosario Fiorentino incalza l’ass. Gargiulo su incarichi e trasparenza
SORRENTO – Il Presidente della Commissione Trasparenza, Rosario Fiorentino, all’attacco dell’assessore Mario Gargiulo. “Dopo i pessimi risultati conseguiti dall’assessore Michele Bernardo in materia di trasparenza, adesso è la volta del neo assessore Mario Gargiulo. Super attivo in tutto, ma in serie difficoltà e affanno pur se atleta sul versante trasparenza – recentemente gli ho proposto quale assessore alla trasparenza del Comune di Sorrento un incontro seminariale per contrastare la corruzione e l’espansione delle organizzazioni criminali e di potenziare l’ufficio e l’attività sulla trasparenza dando ai cittadini concreta possibilità di esercitare il diritto alla conoscenza diretta degli atti senza alcuna manipolazione e ripubblicare la rivista “ fuori dal Comune “ che ha smesso la pubblicazione ormai da più di due anni. Ancora nessuna risposta.
Un seminario per un momento di approfondimento e di studio ma anche confronto e dibattito che deve ridare dignità alla politica e iniziare almeno un risarcimento morale nei confronti dei cittadini che in questi anni sono stati ingannati, truffati e danneggiati dal malgoverno e dal malcostume diffuso di una parte di classe dirigente sempre più attratta dal potere, dai soldi e dai privilegi. Le notizie riportate sulla stampa sui capitali della camorra in Penisola Sorrentina e sul riciclo dei proventi derivanti da attività collegate direttamente e indirettamente a noti esponenti dei clan che ormai da anni accerchiano e aggrediscono la nostra comunità e la nostra economia sono il punto avanzato del rapporto tra economia-cemento-camorra e politica . Anche gli appalti rappresentano il collante tra affari e politica, tra il settore economico e i tecnici-professionisti, tra le istituzioni e le imprese. Se le procedure vengono fatte alla luce del sole, in trasparenza e rispettando i canoni legislativi e i criteri etici allora tutto prosegue regolarmente e senza intoppi ma se qualche partner decide di appropriarsi indebitamente dei soldi pubblici allora si crea una sorta di catena di Sant’Antonio, un cerchio magico, una cricca, una combriccola, un sistema di collusi, un comitato d’affari, insomma una schifezza alla quale bisogna dire basta. Cosa sta succedendo per l’inizio dei lavori alla Vittorio Veneto ? quanto è il valore del sub-appalto ? a chi è stato concesso ? La ditta ha i requisiti per poter beneficiare di tale norma? Nel progetto la società vincitrice la dichiarato che utilizzava il sub appalto ? e per quale tipologia di opera ?Possiamo parlare del Porto di Sorrento è dello sperpero plateale di fondi pubblici e di modifiche di progetto che nessuno conosce e quale è il costo sulla nostra comunità ? O i circa 100 e più incarichi conferiti a tecnici e professionisti che a modesto parere dello scrivente sono nella stragrande maggioranza dei casi illegittimi. Possiamo e dobbiamo evitare che anche da noi proliferi la mazzetta in uno con la camorra . Chi ruba ha bisogno del silenzio di chi gli sta accanto, della sua complicità e alla fine del suo assenso. Imprese, tecnici e amministratori, insieme nella buona e nella cattiva sorte, perchè è impossibile per uno dei tre sottrarre risorse economiche destinate alla realizzazione delle opere pubbliche senza che gli altri se ne accorgano. Quando si mettono d’accordo possono sottrarre alla somma destinata ai lavori anche il venti o trenta per cento senza creare alcun problema. Gli unici a pagarne le conseguenze saranno la Buona politica che pur è presente e i cittadini che avranno scuole pericolanti, strade dissestate, alloggi fatiscenti e ogni sorta di opera realizzata con materiale scadente e difforme dal progetto originario oppure si troveranno ad acquistare uno al prezzo di due come sembra stia per succedere al porto di Sorrento . Sono uscite a galla ditte che hanno patteggiato il reato di corruzione, ditte coinvolte in tangentopoli, etc. Così non va bene.
L’amministratore non potrebbe intascare nemmeno un centesimo senza l’assenso della ditta vincitrice dell’appalto e senza che il tecnico manipoli il progetto con varianti in corso d’opera o con computi metrici che si modificano secondo di come procedono i lavori. La politica costa, così dicono, ma a pagare è la gente comune. Voto di scambio, turbativa d’asta, sub appalti strani e non richiesti ,certificati antimafia abusivismo edilizio e tanti soldi per essere sempre in prima linea negli affari speculativi del territorio per accapararsi un terreno o un parcheggio o una proprietà.
Se vogliamo provare a cambiare dobbiamo restituire dignità alla politica, risarcire la società per i furti che ha subito e le mortificazioni che ha dovuto patire, ma soprattutto regolamentare la gestione degli appalti pubblici per evitare che l’oggi ed il domani peggiori la situazione fino ad un punto di non ritorno.
Non solo i politici ma anche le imprese, i tecnici e i responsabili addetti al controllo delle procedure e all’esecuzione dei progetti. Su queste problematiche il documento dell’associazione Antonino Caponnetto“ diventa una valido e indispensabile strumento operativo di lavoro in uno con le linee guida approvate dall’ANCI. La commissione anticamorra deve istituirsi su base peninsulare. La lotta alla criminalità ed alla corruzione deve essere impegno imprescindibile prioritario di ogni singolo amministratore ed in primo luogo della commissione Trasparenza. Se i componenti della maggioranza sistematicamente non partecipano ai lavori e non consentono la regolare attività di indagine e ispettiva che compete per legge allora siamo arrivati al capolinea.SE tale situazione non verrà rimossa il sottoscritto nella veste istituzionale di Presidente si vedrà costretto a Chiedere al Prefetto di intervenire, se, dopo l’ennesimo invito concordato e formulato come da regolamento la seduta va deserta significa che c’è allarme su tale versante ed occorrono maggior impegno ed iniziative. Questo non solo per un doveroso rispetto della legalità e per la trasparenza, per un dovere etico e morale di ogni singolo componente e di cittadino, ma in particolare riguarda noi che siamo stati chiamati a vario titolo ad amministrare la cosa pubblica e a fermare il continuo abuso dei più forti di chi crede di guidare un agenzia immobiliare ed invece è il Capo dell’Amministrazione Comunale di Sorrento. Gli appalti pubblici costituiscono un settore di estrema importanza per la crescita, diretta e indiretta, dell’economia italiana, non solo per la funzione sociale assolta nel garantire, per il loro tramite, la realizzazione di infrastrutture e lo svolgimento di servizi primari per la popolazione, ma anche perché in esso confluiscono enormi flussi di denaro. Quest’ultimo aspetto che fa sì che tale settore attragga appetiti, leciti e illeciti, sia di imprese pulite che di quelle colluse, direttamente o indirettamente, con la criminalità organizzata. La crisi economica in atto non fa che amplificare tale importanza e la mancanza di liquidità e di credito che ne discende rende tale settore terreno sempre più fertile per l’infiltrazione delle organizzazioni mafiose nell’economia legale.
Nelle procedure di gara, anche per effetto della diretta applicazione del diritto comunitario, assumono rilievo centrale i principi di trasparenza, che comporta l’obbligo della Pubblica Amministrazione di rendere pubblici procedure e provvedimenti, consentendo in maniera estesa il diritto di accesso ai documenti amministrativi da parte di soggetti terzi interessati; il principio di buona amministrazione che indica la necessità che l’azione amministrativa, nel perseguire il pubblico interesse, si svolga secondo le modalità più idonee ed opportune ai fini dell’efficacia, dell’economicità` e dell’efficienza, ed infine il principio di par condicio che impone all’amministrazione di trattare tutti i soggetti potenzialmente interessati all’aggiudicazione di un appalto in condizioni di assoluta parità. Se invece le regole vengono sistematicamente disattese allora è allarme. In questa situazione preoccupante desidero sinceramente ringraziare per l’impegno e per l’assidua e puntuale presenza e competenza il collega dott. Luigi Mauro“.