Il caso: in Ospedale manca il “sollevatore” e Salvi non può operarsi!
![Salvi Laudati Diego2](https://www.politicainpenisola.it/wp-content/uploads/2012/11/Salvi-Laudati-Diego2-300x225.jpg)
Lo possiamo definire un caso di “sanità mancata” quello che ci presenta Gigi Salvi, disabile di Piano di Sorrento che gestisce con una cooperativa un parco pubblico a Via 1° Traversa San Michele, impossibilitato a sottoporsi a un intervento chirurgico di cui ha bisogno a causa dell’indisponibilità di un elevatore per essere sollevato dalla sua carrozzina e “stendersi” sul lettino in una camera operatoria. Una carenza delle strutture sanitarie visitate, a partire dall’Ospedale di Sorrento, alla ricerca dell’attrezzatura che possa permettergli di affrontare l’intervento chirurgico in condizioni di normalità e di sicurezza. E’ quello che chiede Salvi in questa intervista realizzata da Anna Laudati per il TG Costiera, una problematica che, al di là del caso specifico, merita attenzione e soprattutto risposte concrete perchè soltanto nella Penisola Sorrentina i disabili che possono avere bisogno di tale attrezzatura sono sicuramente oltre mille. Aspettiamo una risposta concreta da Maurizio D’Amora, manager dell’Asl Napoli 3, per risolvere questo caso e con esso quello di tutti gli altri cittadini diversamente abili che allo Stato chiedono soltanto di non essere ulteriormente penalizzati.
Un commento
francogar
Voglio esprimere tutta la mia solidarietà a Gigi Salvi che vive un problema reale e difficile. Peccato per quelli che invece continuano a parlare del nulla, o che stanno zitti per convenienza, senza mai trovare risposte ai problemi reali della gente. Figuriamoci dei disabili. E che fa il piano sociale di zona? Che fanno i tanti assessori e aspiranti onorevoli? Che fanno gli assessori provinciali e regionali’ Che fanno i primari? Quanti medici fanno anche i politici in penisola sorrentina? Nessuno che abbia dato una risposta a Salvi. E’ una vergogna, si una vergogna! Possibile che si devono sentire storie del genere nel 2012? Vergogna, vergogna, vergogna!