Sanità, l’On. Palagiano (IdV) affronta il caso Toscana
ROMA – Prosegue puntuale l’attività della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla spesa sanitaria presieduta dall’On. Antonio Palagiano dell’IdV. “L’audizione di oggi, pur caratterizzata dal permanere di differenze nelle valutazioni politiche sull’accaduto, ha confermato la validità del lavoro svolto dalla Commissione nell’elaborare la relazione sul buco finanziario emerso nei conti dell’azienda Asl 1 di Massa. In merito a tali irregolarità, l’assessore Marroni ha fornito chiarimenti ai quesiti posti, anche se, sull’aspetto contabile, la Commissione si riserva di approfondire ulteriormente la documentazione sulla base delle dichiarazioni rese oggi”…
Così il Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari regionali, l’on. Antonio Palagiano, ha commentato l’audizione dell’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana Luigi Marroni. “Quanto all’incremento dei costi per la costruzione dei quattro ospedali di Lucca, Prato, Massa e Pistoia – prosegue Palagiano – risulta essere pari al 7% e rientrerebbe, dunque, nei fisiologici rincari legati all’adeguamento alla normativa antisismica, nonché a per il risparmio energetico. Secondo quanto riferito dall’assessore, tale incremento sarebbe in linea, peraltro, con quello registrato nel resto del Paese. Circa il ricorso ai subappalti, inoltre, la Commissione ha già provveduto a trasmettere gli atti acquisiti alla Procura competente (Prato), al fine di verificare se siano riscontrabili fenomeni di cattiva gestione o specifiche responsabilità individuali nelle procedure d’affidamento. Al momento non risulta, tuttavia, pervenuta dalla Procura alcuna comunicazione in tal senso”. Palagiano si è soffermato anche sui casi di decessi sospetti: “Per quanto riguarda, infine, la presunta successione di decessi sospetti verificatisi nell’ospedale della Versilia a seguito di complicanze post-operatorie sembra determinate da suturatrici difettose è emerso che non è stato possibile stabilire il nesso causale tra l’infezione e la fattura degli apparecchi, pur ritirati cautelativamente dalla ditta fornitrice. L’incidenza della deiescienza delle ferite pari al 4%, rientra, peraltro, nella percentuale fisiologica prevista nei casi di pazienti colostomizzati”.