Sant’Agnello verso le elezioni: polemiche a tutto campo!
Non accennano a placarsi le polemiche a Sant’Agnello all’indomani del commissariamento del Comune. In questa settimana hanno tenuto banco le interviste rilasciate al settimanale Agorà dagli ex assessori Pasquale Esposito e Pietro Gnarra, oltre all’onnipresente Gianni Salvati ormai la voce ufficiale del Gruppo dei fedeli a Sagristani e che hanno provocato lo scioglimento anticipato del civico consesso. Oggi, sempre su Agorà, scende in campo il leader del movimento “Sant’Agnello prima di tutto“, Pietro Sagristani, a dettar “le sue regole” per le prossime candidature comunali: tutti devono dichiarare il proprio reddito e lo stato patrimoniale. Il solito attacco indiretto all’indirizzo dell’ex sindaco Orlando con le insinuazioni di Sagristani circa presunti “arricchimenti” intervenuti in questi 4 anni e mezzo o, come egli stesso lascia intendere, agevolati dall’essere stato sindaco. Sagristani, replicano sul fronte avversario, potrebbe cominciare a dirci quanto ha percepito in tutti gli anni, oltre che come sindaco, anche come assessore provinciale con relativi benefit tra prima e seconda legislatura: sarebbe il modo corretto di invocare trasparenza! Finalmente però su questa questione Orlando sa a chi e a che cosa rispondere…
Sempre su Agorà l’ex sindaco Orlando dichiara di lasciare un Comune in buon stato di salute (3,5 mln di euro in cassa) e rivolge al suo avversario altrettante accuse indirette: mi sono laureato senza raccomandazioni, non ho preso il posto grazie a raccomandazioni, faccio l’ingegnere con trasparenza e non ho niente da nascondere. Orlando certamente non le manda a dire e, sempre nella sua intervista, ma ancora più chiaramente sul suo blog, tira in ballo con un titolo ad effetto il vero braccio destro di Sagristani e suo ex assessore, Pasquale Esposito: “ha preso i soldi ed è fuggito” spiegando, oltre ai guadagni che Esposito ha conseguito da assessore, il fatto che, prima di provocare lo scioglimento del consiglio comunale, si è solo preoccupato di far incassare i soldi della festa ai Colli di Fontanelle! Insomma si comincia a scendere nei dettagli di quello che si preannuncia uno scontro all’arma bianca tra opposte fazioni, dove i principali protagonisti dello scontro elettorale si scambiano accuse reciproche e si riposizionano in vista delle elezioni. Orlando ha detto che non farà sconti a nessuno, idem Sagristani che conserva il profilo che tanto gli è caro di “deus ex machina” da cui dipendono le sorti del Paese oltre che rivelarsi come il “dispensatore di verità assolute“. Orlando ovviamente non ci sta e alza il livello del confronto: è lui che deve dar conto di quello che ha fatto, dei debiti che ci ha lasciati dopo il secondo mandato…Alla fine non sopportava più neanche i cittadini e cercava di non incontrarli…Ma perchè vuole tornare a fare il Sindaco, si chiede Orlando: io la marmellata al Comune non l’ho trovata! Insomma tra i due sarà battaglia vera, mentre l’affollamento attorno a Sagristani comincia a creargli qualche imbarazzo, sia in termini di gestione di personalità diverse e inconciliabili tra loro anche per le ambizioni che nutrono, sia perchè lo scontro diventa sempre di più un fatto personale e quindi è prevedibile che i panni sporchi saranno lavati in piazza, invece che in famiglia! Le seconde e terze file, su entrambi i fronti, ad eccezione di Gianni Salvati che sproloquia senza contenimento sperando così di aggiudicarsi un seggio con il sostegno del collega Coppola e dello stesso Sagristani per continuare a fare da presidentenel civico consesso.
Tacciono gli altri o cercano di nascondersi per evitare di restare vittime del fuoco incrociato che si alza sempre più ad altezza uomo. Sul fronte di Orlando appare quantomeno strano il silenzio di uomini, come il vice-sindaco Antonino Coppola e l’assessore Giuseppe Coppola oltre che del capogruppo e assessore per una settimana Gaetano Maresca (sembra che la nomina di Maresca insieme a quella di vice sindaco di Antonino Coppola abbia funzioanto da acceleratore per le dimissioni) , che rimasti lealmente al fianco di Orlando, non hanno sin qui espresso un’opinione sull’epilogo infelice di questa legislatura. Eppure ne sono stati protagonisti a pieno titolo, anche corteggiati dai “Sagristani boys“, ma senza successo, sicuramente destinati a dover scegliere quanto prima quale sarà il loro ruolo da qui ai prossimi sei mesi! Orlando l’ha detto a chiare lettere: mi ricandido perchè Sant’Agnello non può essere ostaggio eterno di Sagristani! Attorno a lui si stanno coagulando una parte dell’ex maggioranza e soprattutto forze nuove intenzionate a non darla vinta a questo gruppo di potere che pretende di avere il “controllo assoluto e sine tempore” sulla città. A Sant’Agnello, nel 2003, ci fu un gruppo di cittadini che già si era reso conto del rischio incombente sul Paese e che si adoperò per offrire all’elettorato almeno un’alternativa con una lista che coagulò alcune di queste forze e riuscì a far eleggere in consiglio comunale Antonino Castellano, soltanto omonimo del Castellano approdato alla “corte di Sagristani” dopo una lunga e dura stagione di conflitti politici: un ex repubblicano che, animato da buoni propositi, alla fine però rimase irretito dalle manovre di Sagristani riuscito nell’impresa di annullare qualsiasi opposizione a sè stesso e al suo potere. E’ qui che comincia un’altra storia, la vera storia della candidatura di Orlando e di questi 4 anni e mezzo di tormenti a spese di Sant’Agnello! Una storia che lo stesso Sagristani omette di ricordare e che i suoi uomini, Salvati e Antonio Coppola in testa, cercano di occultare all’opinione pubblica. Ma si tratta di una storia che ha avuto testimoni privilegiati diretti e che dovrà essere riproposta all’attenzione dell’opinione pubblica e dei lettori: non fosse altro che per onorare la verità storica su cui nè Sagristani, nè Orlando nè Salvati possono pretendere cali il sipario!
Un commento
Giuseppe Gargiulo
Non c’è che dire. Una bella e precisa analisi della verità dei fatti che finalmente esce fuori. Speriamo che i tanti cittadini onesti facciano piazza pulita di questi faccendieri della politica che, nello squallido tentativo di tutelare il proprio sedere per i prossimi cinque anni, non hanno esitato di gettare vergogna sul nostro paese.