Sorrento, demolito il muro della storica dimora di Saltovar
SORRENTO – La cittadinanza invoca l’intervento dell’IdV per l’intervento che ha visto demolire il muro della dimora storica del poeta sorrentino Saltovar e Giovanni Antonetti non si è lasciato pregare. “A seguito di numerose segnalazioni da parte della cittadinanza e dopo aver preso visone dell’attuale stato dei luoghi, riteniamo opportuno segnalare agli Organi ed Uffici competenti, la seguente situazione relativa alla esecuzione di opere edilizie consistenti in abbattimento di muro divisorio in tufo, confinante con la pubblica via, relative al complesso immobiliare di valore storico, già dimora ottocentesca del poeta sorrentino Silvio Salvatore Gargiulo, sito in Sorrento al vico III° Fuoro; questione che deve essere necessariamente affrontata in tempi rapidi per l’adozione degli opportuni provvedimenti di controllo”.
Nero su bianco la nota di Antonetti è finita tra le mani del Sindaco Giuseppe Cuomo, dell’assessore all’edilizia privata Federico Gargiulo, del dirigente Alfonso Donadio, del Comando Vigili Urbani, del Commissariato della Polizia di Stato, della locale Stazione dei Carabinieri, nonché della Soprintendenza per i beni storici ed ambientali di Napoli e Provincia. “Dall’esame dell’allegata ordinanza n. 174 del 19 luglio 2012 pubblicata sull’Albo Pretorio del Comune di Sorrento in medesima data al n. 001844 di prot., a firma congiunta del Dirigente del II° Dipartimento Dott. Antonio Marcia e dell’Istruttore Direttivo Area Vigilanza Ispettore P.m. Dott. Carmine Bucciero, avente ad oggetto <<Lavori urgenti per demolizione muratura pericolante Vico III Fuoro>>, inerente la sola viabilità ed occupazione di suolo pubblico e non riguardante l’aspetto edilizio, si evince che: – è stata presentata richiesta di autorizzazione ad eseguire lavori di somma urgenza, mediante C.I.L. prot. n. 30.844, inerenti la muratura di confine fra l’immobile de quo e vico III° Fuoro; – il tecnico firmatario della planimetria per la delimitazione dell’area sulla quale è stata concesso l’occupazione di suolo pubblico è il geometra Steven Scarpato, consigliere comunale di Sorrento eletto nella lista civica Sorrento casa della libertà – Nuovo Psi””.
Quindi le richieste di “verificare con urgenza, in ragione dell’elevato valore ambientale ed artistico dell’immobile in parola: 1) in via del tutto preliminare, se era effettiva, reale ed esistente la circostanza della pericolosità del preesistente muro in tufo, in base all’esame della documentazione fotografica allegata, delle perizie e dei documenti tecnici di parte; 2) la regolarità edilizia ed urbanistica delle conseguenti opere edili, mediante l’esame degli obbligatori titoli edilizi abilitativi rilasciati dal Comune di Sorrento, ai sensi del citato D.p.r. 6 giugno 2001, n. 380 (T.U. edilizia), corredati dai relativi pareri obbligatori degli Organi competenti (Soprintendenza per i Beni Ambientali, Soprintendenza per i Beni Storico/Artistici, soprintendenza per i Beni Archeologici); 3) se detti lavori sono stati realizzati conformemente alle prescrizioni delle suddette autorizzazioni (ove rilasciate) per quanto concerne termini, tempi, modalità quantitative e qualitative di esecuzione; 4) l’esistenza di titoli edilizi, corredati dai relativi pareri obbligatori, per la successiva ricostruzione del muro in tufo, vigilando affinché non siano realizzate aperture, luci e vedute”
“Speriamo che il nostro appello sortisca l’effetto sperato e ci auguriamo di non dover ricorrere per l’ennesima volta alla denuncia in Procura – conclude Antonetti – come Italia dei Valori abbiamo fatto il nostro dovere, al fianco di cittadini onesti che ci hanno chiesto tante volte di intervenire e, sin dalla fine di luglio ci hanno letteralmente subissato di segnalazioni su questa vicenda; voglio anche rassicurare loro che continueremo a vigilare affinché venga ripristinato il muro di contenimento senza apertura di alcun varco”.
Un commento
Mario
Purtroppo al tempo della vendita della storica dimora, la latitanza dell’allora Amministrazione, determino’ il passaggio di mano all’attuale proprieta’ che non ha mai fatto mistero delle sue indecenti intenzioni circa l’uso e abuso della villa. Prova ne sia il vergognoso ampliamento del varco dove e’ posta la lapide commemorativa di Saltovar. Tale sfregio data gia’ qualche anno e se non sbaglio, e’ rimasto impunito. Purtroppo l’Amministrazione ha ben altro di cui indignarsi: vedi i puerili manifesti in risposta alla distruzione dei pannelli posti a decorazione dello sconcio della proprieta’ Coppola, al lato della Cattedrale!