Sorrento

Lauro (PdL) insiste: ci vuole l’assemblea costituente

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Sen. Raffaele Lauro

ROMA – Nel centro-destra infuria il dibattito sull’elezione diretta del Capo dello Stato, la proposta che il segretario Angelino Alfano ha messo in tavola con l’intento di “sparigliare” la partita e dettare l’agenda di fine legislatura. Una riforma, come già evidenziato qualche giorno fa dal Sen. Raffaele Lauro del PDL, praticamente irrealizzabile nei termini dell’ormai prossima scadenza elettorale parlamentare e alle elezioni in programma l’anno venturo sia per le politiche, sia per il Capo dello Stato. Sull’argomento torna a intervenire il Sen. Raffaele Lauro del PdL, promotore del Comitato Elettorale per l’Assemblea Costituente:La proposta sull’elezione diretta del Capo dello Stato e sulla trasformazione della nostra Repubblica, viene paragonata al percorso, anche nei tempi, voluto da Charles De Gaulle, per arrivare all’approvazione della Costituzione della Quinta Repubblica. Il riferimento è una impropria forzatura storica. Premesso che, in Italia, non stiamo combattendo una guerra d’Algeria, che, in Francia, rischiò di diventare guerra civile, De Gaulle, da vero democratico, sottopose la proposta di riforma costituzionale, predisposta da un organismo costituzionale, alla ratifica di un referendum popolare, che fu celebrato il 28 settembre del 1958, con un risultato favorevole del 79,2 % dei votanti (4/5). Sulla base di una schiacciante volontà popolare, liberamente espressa, quindi, venne approvata e promulgata la nuova Costituzione, il 5 ottobre del 1958. Solo un’Assemblea costituente avrebbe la legittimità, politica e costituzionale, per trasformare la nostra Repubblica, da parlamentare in presidenziale o semipresidenziale, senza scorciatoie emendative”. Lo ha dichiarato il sen. Raffaele Lauro del PdL, promotore del “Comitato per l’Assemblea costituente“.

2 commenti

  • gianni salvati

    Caro direttore,

    anche se normalmente cerco di evitare di intervenire su vicende non strettamente riguardanti S.Agnello, di tanto in tanto mi concedo qualche divagazione evidenziando che prima che amministratore comunale sono anche un cittadino italiano che ritiene di dover pacatamente esprimere la propria opinione su quanto affermato dal senatore Lauro in merito ad un’assemblea Costituente con il compito di riformare la nostra Repubblica. Sono anch’io dell’idea che il Senatore Lauro, che tanto bene ha illustrato anche il percorso storico che portò il francese De Gaulle all’approvazione della quinta Repubblica, ratificato, giustamente, da un referendum popolare, abbia ragione sulla legittimità politica e costituzionale che un’assemblea costituente avrebbe per riformare la nostra Repubblica. Subito dopo e facendo per assurdo l’ipotesi che tutte le forze politiche concordassero di convergere, unanimemente su questa proposta, mi chiedo, da semplice cittadino, da chi dovrebbe essere composta quest’Assemblea e chi sarà chiamato a sceglierne i componenti? Non credo che l’attuale Parlamento, per nulla rappresentativo (ovviamente con pochissime e rare eccezioni) dell’Italia laboriosa ed onesta, possa ambire a ricoprire questo ruolo, così come anche tra categorie professionali di alto spessore (magistrati, medici, avvocati, ecc.ecc.) poche sono le persone che danno serie garanzie per ricoprire un ruolo così delicato. Anche in ambito religioso, avrei enormi difficoltà (alla luce dei tanti scandali che colpiscono la Chiesa attuale e del passato!) per indicare, ualora ne avessi il potere e la facoltà, degne personalità, adatte ad un compito così gravoso ed importante per la popolazione. Vorrei, a questo proposito e qualora, qualcuno, non necessariamente politico ne avesse voglia, conoscere anche altre opinioni al riguardo.

    Gianni Salvati,consigliere comunale di S.Agnello

  • antonio

    ritengo che vada innanzitutto attuata per intero la nostra attuale carta costituzionale, prima di porre mano a modifiche che si sono rivelate peggiori dei mali che volevano curare.Sono d’accordo con il dott. Salvati attualmente in Italia non abbiamo una classe dirigente degna di questo nome,quando votammo a suffragio universale il 2 giugno del 46 per il referendum e contestualmente per l’Assemblea costituente uscivamo dalla guerra ed ogni partito cercò di presentare i migliori uomini, ora…credo che non ci siamo nè titolari nè riserve che potrebbero scendere in campo, la prima Repubblica mandò i titolari, la cosidetta seconda ha mandato le riserve…ora con la terza chi mandiamo in campo?? i raccattapalle???

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