Campania,  Sant'Agnello

Ospedale Unico della Penisola Sorrentina, tra conferenza dei servizi e Puc

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Nuova puntata di approfondimento sul tema della sanità e dell’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina sul settimanale AGORA’ 29 MARZO 2025 dove l’autore, Vincenzo Califano, approfondisce gli aspetti tecnici legati alla conferenza dei servizi indetta dal commissario ad acta Gennaro Sosto ed evidenzia la non corrispondenza tra il PUC (Piano Urbano Comunale) e il PUT relativamente all’area dell’ospedale.

90 GIORNI PER DECIDERE

E’ partito il conto alla rovescia sul destino dell’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina con l’indizione della conferenza dei servizi da parte dell’ing. Gennaro Sosto, commissario ad acta per il progetto (e già direttore dell’Asl Napoli 3 Sud) dell’Azienda Sanitaria diretta da Giuseppe Russo.
La pec di convocazione di ben 26 tra Enti e loro Dipartimenti competenti sulla materia è stata notificata lunedì 24 marzo a tutti i soggetti chiamati a riesaminare la progettualità alla luce delle osservazioni in base alle quali l’Amministrazione di Sant’Agnello, nel settembre 2023, adottò una delibera che bloccava il prosieguo dell’iter quando ormai si era giunti all’atto finale del lunghissimo iter avviato nel 2010.
Questa ormai è storia ben nota come pure i protagonisti di un “ribaltone” con cui la maggioranza del sindaco Antonino Coppola ha detto no al nuovo ospedale.
Allo stato delle cose entro 15 giorni (a partire dal 24 marzo) gli enti interessati potranno eventualmente depositare note integrative agli atti oggetto della conferenza: infatti è su di essi che ci si dovrà confrontare per esaminare eventuali criticità e individuare le soluzioni da adottarsi per concludere il procedimento tecnico-amministrativo. In effetti la questione si spoglia della forte impronta politica di cui l’ha investita l’Amministrazione sin dalla campagna elettorale del 2023 passando oggi la parola ai tecnici, inclusi quelli del Comune di Sant’Agnello. Infatti entro i successivi 90 giorni si svilupperà il confronto tecnico sull’opera pensata per rivoluzionare la sanità ospedaliera in Penisola. L’istituto della conferenza di servizi rappresenta infatti lo strumento per definire la problematica bypassando quelli che sono i successivi passaggi di specifiche competenze e quindi accorciandosi la tempistica burocratica.

Che cosa dovranno fare gli Enti coinvolti? Attenersi alle seguenti prescrizioni: “…entro il termine perentorio di 90 gg, le Amministrazioni coinvolte sono tenute a rendere le proprie determinazioni relative alla decisione oggetto della Conferenza. Tali determinazioni sono formulate in termini di assenso o dissenso congruamente motivato e indicano, ove possibile, le modifiche eventualmente necessarie ai fini dell’assenso. Le prescrizioni o condizioni eventualmente indicate ai fini dell’assenso o del superamento del dissenso sono espresse in modo chiaro e analitico e specificano se sono relative a un vincolo derivante da una disposizione normativa o da un atto amministrativo generale ovvero discrezionalmente apposte per la migliore tutela dell’interesse pubblico”.
Sarebbe interessante far conoscere all’opinione pubblica i dettagli di questa progettualità e del suo lungo e complesso iter per spazzare via equivoci e malevole interpretazioni su un tema, quello della sanità ospedaliera, che dovrebbe stare al primo posto degli interessi di tutti, cittadini e amministratori, ancora di più in questa stagione politica tanto critica per l’assistenza sanitaria. Questa volta davvero siamo al “redde rationem” nel senso che da questa conferenza si conoscerà in modo definitivo il destino del nuovo ospedale e, di riflesso, del futuro sanitario della Penisola Sorrentina.

LA NON CONFORMITA’ DEL PUC AL PUT

C’è però anche un altro aspetto, assolutamente non secondario, da tener presente e riguarda il nuovo Piano Urbanistico Comunale (PUC) adottato dalla Giunta nel dicembre 2024. Venerdì 28 marzo sono scaduti i termini per la presentazione di osservazioni al piano da parte di cittadini e di chiunque fosse interessato trattandosi, come si legge sul sito del Comune, “dello strumento di regolamentazione del territorio e di pianificazione delle trasformazioni urbanistiche, redatto secondo criteri di riqualificazione, tutela e vivibilità”.
Ebbene da quanto si è appreso il PUC redatto dal progettista e approvato dalla Giunta non sarebbe conforme al PUT (il che ne pregiudica globalmente la valenza) e in particolare per quanto concerne “la variante al PUT approvata con Deliberazione del Consiglio Regionale della Campania del 9 gennaio 2023”. Una variante con forza di legge che ha modificato, vincolandola, la pianificazione territoriale proprio per la localizzazione dell’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina e della Costiera Amalfitana. Circostanza che rende obbligatorio, e non discrezionale, il suo recepimento integrale nel PUC.
Che cosa comporta la non conformità del PUC col PUT? Si tratta di una “….grave violazione di legge che configura una falsa rappresentazione della realtà urbanistica e territoriale, potenzialmente idonea a configurare un atto tecnico ideologicamente falso qualora si attestasse una conformità inesistente”.
Come potrebbe il consiglio comunale approvare un PUC redatto con tale gravissimo deficit assumendosi una responsabilità i cui risvolti (come da diffida notificata al Comune) investono l’aspetto amministrativo, civile e penale?

LA SPADA DI DAMOCLE DEI RISARCIMENTI E DELLA CLASS ACTION

Su questo scenario già di per sé critico sotto tutti i punti di vista si allunga anche lo spettro dei due ricorsi al Consiglio di Stato da parte del Commissario ad Acta per l’ospedale e dell’Asl Napoli 3 Sud che rivendicano, se il progetto dovesse essere bocciato, il risarcimento dei danni subiti. Danni che sono specificamente quantizzati relativi alle spese già sostenute fino alla vigilia del voto del consiglio comunale di Sant’Agnello. Non finisce qui, perché in ballo ci sono i danni che deriverebbero all’Asl, e per essa alla Regione Campania, per la perdita del finanziamento. Circostanza che fa lievitare la cifra a 88 mln di euro. Senza considerare lo stravolgimento che conseguirebbe al piano di riassetto sanitario distrettuale come previsto dal piano sanitario nazionale per cui oltre a due ospedali in declino, non si realizzerebbero le case di comunità che rappresentano la nuova sfida dell’assistenza sanitaria territoriale integrata.
Danni che, alla fine dei conti, si riversano direttamente sugli utenti del servizio sanitario nazionale i quali, preso atto della situazione, attendono l’esito della conferenza dei servizi per procedere, in caso di bocciatura definitiva dell’ospedale, con una class action nei confronti dell’Amministrazione Comunale di Sant’Anello rea di aver pregiudicato, per il presente e per il futuro, una migliore qualità dell’assistenza sanitaria ospedaliera pubblica.

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