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L’UE non dà garanzie di pace, con la Von der Leyen si arma per combattere la Russia

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La situazione politica internazionale è davvero caotica e soprattutto a rischio implosione per l’incalzare di decisioni assunte unilaterlamente, per le contraddizioni delle stesse, per la spregiudicatezza con cui si parla di armamenti e di contrapposizione (alias guerra) alla Russia da parte di un’Europa che, ormai sfacciatamente, boicotta le azioni di pace sul fronte russo-ucraino per essere stata incapace di assurgere a quel ruolo di mediazione che le era certo più congeniale e soprattutto funzionale a ripristinare un’agibilità globale piuttosto che esasperare il tutto. Il voto di ieri al Parlamento Europeo con una Von der Leyen in assetto di guerra contro la Russia e la maggioranza al seguito è la prova di un’UE che ha perduto quell’equilibrio che ne hanno fatta una potenza socio-economica sul piano interno e mondiale, pur con tutti i limiti e le debolezze strutturali derivantegli dall’incompiutezza dei processi di governo politico, economico, militare.

Ora di un’UE che mostra i muscoli e che investe 800 miliardi di euro per armamenti sottraendoli ai bisogni primari di comunità già tartassate e private di diritti essenziali ne vorremmo tutti fare a meno, nonostante lo storytelling che ci propinano, politici e media asserviti, che questi investimenti ci occorrono per difenderci dalla Russia che, dal canto proprio, non ha mai manifestato l’intenzione di attaccarci, di invaderci, di conquistarci. Anzi le provocazioni arrivano solo e soltanto dall’Europa e dall’Italia che alimenta, con le sue scelte, un racconto totalmente falsato della realtà! Come possono Trump e Putin col riconvertito Zelenski alla causa della pace raggiungere questo obiettivo (che ha ovviamente costi da pagarsi da parte delle forze in campo) se dall’europa, da questa europa giungono soltanto segnali di guerra? La politica italiana è semplicemente schizofrenica, si muove sugli scenari internazionali non tanto con l’intento di svolgere un ruolo credibile e costruttivo, ma solo guardando alle ripercussioni elettorali interne, circostanza per la quale dobbiamo essere ancora più preoccupati, come lo sono tutti quei pochi e coraggiosi osservatori e opinionisti che cercano di raccontare una storia vera rifiutando l’asservimento a logiche di ptere, di interessi, di affari connessi al governo della cosa pubblica. La Von der Leyen è stata inquisita per scelte e spese fatte durante la pandemia e non si conosce l’esito di queste indagini: quali garanzie abbiamo su questa montagna di miliardi che verranno spesi, quasi sempre in segreto e quindi scarsa o nulla trasparenza motivata col segreto di stato? Siamo in balia delle onde e ancora non ce ne siamo tutti resi conto!

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