L’economia di oggi e di domani tra crisi commerciale e crisi bellica: il futuro che ci attende!
di Luigi Poi
L’ennesima chiusura di una storica attività commerciale, questa volta a Piano di Sorrento, porta ad una serie di riflessioni e di interrogativi che vanno ben oltre la nostra Penisola. In Italia sono 118mila i negozi chiusi tra il 2012 ed il 2024 e 23.000 le attività del commercio ambulante. Se aggiungiamo l’abbandono dei laboratori artigiani non possiamo non preoccuparci. La falcidia continua inesorabilmente! Secondo Confcommercio ci troviamo di fronte ad un fenomeno di portata nazionale che determinerà la desertificazione commerciale dei centri storici e delle piccole comunità con gravi conseguenze sulla vivibilità, la scurezza e “l’identità e la coesione sociale“. All’inverso assistiamo ad una significativa crescita delle attività di alloggio e ristorazione spinte soprattutto dal boom turistico. Proprio quello che al momento sta salvando la Penisola Sorrentina e le altre località turistiche evitando lo spettacolo di strade sporche, vetrine oscurate, luci spente, vagabondaggio e degrado. Sono dati che parlano chiaro e non è difficile analizzarne le cause: eccessi burocratici e fiscali, troppi privilegi riconosciuti al commercio on line, cambio di mentalità dei nuovi buyers, costo elevato delle locazioni, globalizzazione commerciale. E il futuro ha poche possibilità di cambiare questo trend in quanto le prossime applicazioni della AI renderanno ancora più veloce, più sicuro, più conveniente l’acquisto in rete.
“Piove sul bagnato; lagrime su sangue, sangue su lagrime“ (Giovanni Pascoli utilizzò il termine lacrime nella versione antica), questo detto che evoca il ripetersi di avversità su chi sta già soffrendo si adatta pienamente a questo fenomeno socio-economico. Altre preoccupazioni e altri interrogativi riguardano il prossimo futuro. Quale conseguenze potrà avere la pace tra Russia e Ucraina sull’andamento del turismo estero in Italia e anche in Penisola Sorrentina? E, viceversa, se la guerra non trovasse lo sbocco della pace? E la guerra dei dazi? E i costi del riarmo europeo? La caduta del PIL tedesco e le difficoltà economiche di Francia e Inghilterra? Lo spavento della paventata guerra mondiale diminuirà ulteriormente i consumi con la grande cretinata, degna del miglior Fantozzi, del kit di sopravvivenza per le prime 72 ore di un eventuale conflitto? (a proposito non dimenticate le carte da gioco!) Quest’ultima ridicola trovata dell’ “Alta burocrazia“ targata UE oramai inesauribilmente dannosa! (stavolta è riuscita a superare anche quelle storiche della misura ideale della zucchina e della curvatura del cetriolo e della nocività del vino italiano). Intanto si corre il rischio che gli investimenti possano essere spostati in aree più sicure o comunque rallentare gli stessi? L’avanzata dell’AI anche nel turismo porterà vantaggi o svantaggi al “mondo“ dei viaggi? La presunzione (forse sarebbe meglio scrivere la “paura“ se non il “terrore“) di alcuni presuntuosi potenti dell’Europa disposti anche a sacrificare vite umane pur di rimanere aggrappati alla poltrona (magari rimandando le elezioni con l’alibi dell’emergenza della guerra) determinerà un crollo psicologico della già scossa popolazione europea?
Interrogativi legittimi, preoccupanti e inevitabili?! Dopo il covid (e la sua cattiva gestione) creare una polveriera (forse sarebbe meglio dire un calvario se non una devastazione) ai confini dell’UE sembrava impensabile. Intanto sta succedendo, purtroppo! Ma quale conseguenza avrebbe la pace sulla politica (soprattutto quella economica) dell’Europa e in particolare dell’Italia? Certamente l’abbattimento dei costi energetici con il ritorno dei rifornimenti dai gasdotti di Putin e la produttiva ripresa dei rapporti commerciali con la Russia! Così come per gli approvvigionamenti di grano! La riapertura dei mercati russi e delle nazioni filo-russe sarebbe manna dal cielo per una parte della nostra industria e agricoltura attualmente in difficoltà! Un freno all’invasione islamica! Maggiore possibilità di controllo dell’immigrazione clandestina! Forniture energetiche a costi sopportabili sia per le famiglie che per le aziende. La possibilità di utilizzare fondi spesi per sostenere l’Ucraina a favore delle famiglie in difficoltà. Sono 13 milioni, in pratica il 23,1% della popolazione, gli italiani che se la passano male e che praticamente si trovano in una condizione di fragilità economica tale da non essere in grado di onorare le rate del mutuo e pagare le fatture dell’acqua e della luce.


In effetti sono 2 milioni e settecentomila quelli che già vivono al di sotto della soglia di sicurezza (per onestà intellettuale non bisogna nascondere che in questa percentuale si annoverano anche furbi evasori, cittadini naturalizzati che non si sono ancora sistemati bene e definitivamente dal punto di vista economico, lavoratori a nero). Inoltre l’accordo tra le due potenze nucleari allontanerebbe lo spettro di altri focolai di guerra. Ma perché dal “repartino psichiatrico Europeo“ (definizione da attribuire a Marco Travaglio) si vorrebbero impegnare ben 800 miliardi di euro in armamento anche nucleare? Magari per continuare la guerra contro la Russia, cioè a perdere ancora giovani vite, edifici storici, bambini innocenti. O per far prevalere gli interessi degli ingrati tedeschi e francesi (dalla memoria corta: quante centinaia di migliaia di giovani americani e russi sono morti per liberarli e quanti euro e dollari è costato l’abbattimento del muro di Berlino?). Ridaranno energia alla loro industria automobilistica trasformando la Volkswagen e la Peugeot in industrie dell’armamento facendo pagare ai popolo europeo il fallimento di una delle loro grandi idee, quella della “stramaledetta rivoluzione green finanziata dalle multinazionali che pagano perfino dei ragazzini deficienti pere imbrattare i monumenti” (definizione da attribuire a Tommaso Cerno)! Grazie a Dio, oltre a riunioni e passerelle di vanitosa apparenza regna una grande confusione e non è ancora successo niente. Ma si sa che scherzare con il fuoco si finisce col bruciarsi le ali. Ammesso che si abbiano le ali! “E poi, adesso, abbiamo finalmente le idee più chiare sul piano di riarmo europeo Spaventeremo Putin agitandogli in faccia dei coltellini da campeggio!“ (citazione dal Corriere della Sera – Massimo Gramellini) ”La via è dunque sbloccata, ed il nuovo motto sarà: – se vuoi la pace, prepara la resa“ (citazione da La Stampa – Mattia Feltri). “Mah! Iniziamo a pensare che l’unica garanzia per sopravvivere all’Unione Europea sia uscirne “ (Citazione da Il Giornale- Luigi Mascheroni).
Un miracolo è avvenuto la così detta “Intellighenzia“ sia con simpatia a sinistra che a destra questa volta è d’accordo! Europa, Europa ci fai o ci sei! Intanto la primavera dà i primi segnali di risveglio, il popolo dei trolley incomincia a riempire i BB, i Bus iniziano a scaricare turisti davanti agli ingressi degli alberghi, i ristoranti si riempiono, le barche e i motoscafi completano il rimessaggio e sono pronti per solcare le onde. Si riaprirà il dibattito se è meglio l’ “overtourism“ o possiamo accontentarci di un “undertourism“ qualificato. Le casse pubbliche incamereranno salvifica liquidità, l’occupazione ne risentirà positivamente, i privati più lungimiranti continueranno ad investire, le botteghe e i negozi resisteranno eroicamente sulla linea del Almeno, così pare! Macron, camuffato da “petit Napoleon“ e von der Leyen, brutta copia di una improbabile eroina prussiana, PERMETTENDO! (I due, comunque furbacchioni, hanno concluso un proficuo affare per i buoni rapporti franco-tedeschi ; 700mila euro di fitto annuo di un edificio di proprietà pubblica francese per l’inutile mega doppione di sede del parlamento europeo che sarà utilizzato solo per pochi giorni l’anno!) Questo mastodontico edificio ospiterà anche quell’alta dirigenza che si è appena aumentato lo stipendio mensile da 23.262 euro a 25.229 l’anno! La speranza è che almeno una parte di questo immeritato bottino venga utilizzato per un viaggio in Italia, magari spendendo qualcosa anche per bere il nostro vino e gustare le nostre eccellenze gastronomiche senza ricorrere agli insetti ed alle larve .
Un commento
Pasquale Castellano
Purtroppo, noi eleggiamo per l’Europa i trombati dei partiti. Manca la Merkel.