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Ospedale Unico, De Angelis: le armi spuntate dei promotori…

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Antonino De Angelis

Antonino De Angelis, oppositore del progetto del nuovo ospedale e autore di osservazioni al progetto, ha diffuso il seguente comunicato dopo la sentenza del Tar Campania.

“La sentenza del TAR Campania del 9 ottobre 2024 sul progetto dell’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana pubblicata il 30 dicembre scorso ha ridato ossigeno ai suoi fautori. La stampa locale da qualche giorno pubblica dichiarazioni, pareri e interventi trionfalistici intorno all’annullamento della deliberazione del consiglio comunale di Sant’Agnello che il 16 settembre 2023 aveva bocciato la variante del PRG comunale e quindi il progetto medesimo. Fra i tanti mi ha impressionato in particolare l’intervista a Piergiorgio Sagristani riportata su Agorà del 5 gennaio 2025 sotto il titolo: “Penisola – Sanità in grave crisi”.
Preliminarmente c’è da osservare che è scorretto attribuire tutti i mali della sanità sorrentina, con le drammatiche ricadute sulla vita degli attuali cittadini, alla mancata realizzazione di questo progetto i cui effetti, all’interno della congiuntura nazionale, sono attesi non prima di dieci anni da oggi. Ma tant’è, è una questione di onestà intellettuale. Complessivamente l’intervista, tesa a confondere e mistificare, non offre nessuno spunto per una soluzione positiva del problema, essa si articola intorno alle solite banalità prive di sostanza, contraddizioni, qualche bugia e molte insinuazioni gratuite, tipiche delle campagne elettorali.

La sentenza del Tar, se l’Amministrazione comunale di Sant’Agnello non deciderà di impugnarla davanti al Consiglio di Stato, ha il pregio di riportare la discussione nella Conferenza dei servizi dove si discuterà nel merito dei problemi sollevati dalle Osservazioni presentate dai cittadini (fra cui quella firmata dal sottoscritto presidente del Centro Studi e Ricerche F.M.Crawford) di cui il Tar ha riconosciuto la legittimità in uno alla procedura urbanistica adottata dal consiglio comunale di Sant’Agnello. Sarà l’occasione per un confronto e un esame vero e non già formale come nelle precedenti convocazioni dove con le assenze strategiche di alcuni enti sono stati omessi pareri decisivi favorendo l’approvazione a scatola chiusa con il “silenzio assenso”.

Piergiorgio Sagristani fa l’ingenuo quando dichiara: ”non è stato semplice ottenere i pareri necessari, dai vincoli idrogeologici a quelli della Soprintendenza”. Egli invece sa benissimo che questa è una bugia perché quel parere non è costato alcuno sforzo; è bastato che l’Autorità di Bacino si assentasse dalla Conferenza dei servizi ed ecco bella e pronta la tacita approvazione regalata senza neppure guardare il progetto. Semplice, nessuna fatica. In una eventuale più seria conferenza dei servizi l’Autorità di Bacino, che fin qui si è sottratta ai suoi compiti istituzionali, dovrà spiegare come e perché la Carta del rischio idraulico che indicava l’area dal Corso Italia a Viale dei Pini come “Zona di rischio idrogeologico molto elevato” è stata sostituita, senza motivazione alcuna, in “Zona di rischio idrogeologico NULLO”. Su questo punto crolla la buona fede di Sagristani, infatti fu lui stesso a protestare (giustamente) contro l’immotivata cancellazione del rischio con la quale – egli sottintese – si sarebbero perduti i futuri finanziamenti necessari per la bonifica e messa in sicurezza della zona.

Alla domanda “Ma nell’area circostante l’ospedale il problema c’è?” lui dichiara: “Durante il mio mandato avevo già commissionato studi geologici (sic) per affrontare queste criticità…e c’era l’impegno da parte della Regione ad intervenire contestualmente ai lavori per risolvere proprio questi problemi che ad oggi ci sono e rispetto ai quali chi li solleva dovrebbe avere il contegno conseguente con provvedimenti di interdizione”.
Questa risposta, per la sua ambigua contraddizione, è degna di essere incorniciata giacché Sagristani finalmente ammette che “il rischio idrogeologico e le criticità a oggi ci sono”; non solo, ma ci dice anche che ne era a conoscenza durante i suoi precedenti mandati, a partire dal 1998, durante i quali, pur consapevole del pericolo, non ha mai ritenuto di emettere “provvedimenti di interdizione” come quelli che oggi, ignorando le sue responsabilità disattese, chiede al suo successore solo per averne evidenziato l’esistenza!
La notizia circa “l’impegno da parte della Regione ad intervenire contestualmente ai lavori” è completamente priva di fondamento. Ed egli lo sa perché non esiste all’interno del progetto, né in altro documento ufficiale, questa previsione e questo impegno.

Lo spazio dedicato a questo aspetto non inganni perché il tema del rischio idrogeologico non è il primo dei problemi, esso all’interno del giudizio globale rappresenta un aspetto secondario, forse marginale. Quello che invece rileva in maniera decisiva, ai fini dell’opposizione e del destino del nostro territorio, è l’aspetto urbanistico con le sue implicazioni sull’agibilità e la vivibilità del centro abitato e delle sue immediate vicinanze. Sono queste le motivazioni di fondo che l’intervistato ha definito “ridicole” assumendo invece per verità rivelate le più becere e trite argomentazioni della politica di paese. Infatti egli ha detto: “La verità è che ci sono state pressioni personali e piccoli interessi elettorali…C’è qualche amministratore che ha, magari, parenti nelle case vicine…e qualche altro che vuole continuare a lavorare sotto casa… Perché, magari, nell’area abitano 100 persone che non vogliono fastidi e sentire le sirene delle ambulanze”. Questo purtroppo è il livello delle argomentazioni pregne di allusioni e insinuazioni vuote che ricordano il clientelismo di vecchia maniera finalizzato ai piccoli interessi di bottega e a nascondere i veri problemi. In realtà l’ex sindaco sa bene che intorno all’ospedale vivono non “100 persone” ma almeno cinquemila cittadini “che non vogliono sentire le sirene delle ambulanze” intorno a sé e gli elicotteri sulla propria testa; si tratta di un’aspirazione legittima e sacrosanta che un buon amministratore avrebbe dovuto garantire così come per fortuna garantisce la delibera impugnata con la bocciatura del progetto.

I sindaci del comprensorio, fra cui non siede più Sagristani a seguito della sconfitta elettorale subita proprio su questo tema nel 2022, anziché coalizzarsi contro l’Amministrazione di Sant’Agnello, avrebbero dovuto attivarsi già dall’anno scorso per individuare subito una soluzione alternativa, quella che l’ex sindaco ora invoca e pretende dal comune di Sant’Agnello. Che fine ha fatto l’unione dei comuni? Anziché realizzarla hanno preferito sfasciarla rinunciando così ad una più congrua decisione politica. La verità è che ai Sindaci della costiera sorrentina dell’Ospedale Unico importa assai poco come ci fa sapere il Sindaco di Sorrento il quale proprio a commento della sentenza del Tar, tenendosi a giusta distanza, nello stesso numero di Agorà ha dichiarato: “Noi nel frattempo altro non possiamo fare che, tra mille difficoltà, portare avanti il nostro piccolo ospedale”. Il Sindaco di Vico Equense continua a chiedere priorità per il pronto soccorso nel suo comune in attesa di risolvere, in prospettiva, tutti i suoi problemi con il progettato nuovo Ospedale di secondo livello di Castellammare che sorgerà sulla collina delle Terme, meglio attrezzato e più agevolmente accessibile in pochi minuti, Il progetto del nuovo Ospedale alle Terme, nel frattempo proposto dal presidente De Luca, sconvolge tutte le previsioni e i calcoli dell’Ospedale Unico di primo livello giacché riduce il suo bacino di utenza di trenta chilometri quadrati e di oltre 16.000 abitanti, il che imporrà la rimodulazione di tutti i parametri assunti a supporto del progetto di Sant’Agnello mettendone in discussione la fattibilità. Dal sindaco di Piano solo dichiarazioni di circostanza.

Visto il quadro complessivo di questa assurda vicenda c’è poco da esultare perché, come ho scritto altre volte, nella classe politica che governa i nostri paesi manca la capacità di leggere l’attualità e, soprattutto, di valutare gli effetti, in proiezione futura, delle sue strampalate scelte. Sagristani, come dimostra in questa intervista, non fa eccezione, anzi ci fornisce le ragioni sul perché in penisola sorrentina le criticità si sono moltiplicate e in molti casi incancrenite. I trasporti pubblici, il traffico, gli impianti fognari, la depurazione delle acque, la gestione e difesa del suolo e, non ultima, la stessa sanità ne sono il triste risultato. Un quadro sconfortante che lascia poco spazio alla speranza. Per fortuna ci resta, ultima ratio, l’arma del voto, quello che a Sant’Agnello, nelle ultime elezioni amministrative, ha fatto piazza pulita della vecchia politica. Ora, almeno da qui, si riparte”.

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