Campania,  Sant'Agnello

Ospedale Unico, il sindaco Antonino Coppola sempre più critico sul progetto dell’Asl

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Il sindaco Antonino Coppola torna, con un post su facebook, a criticare fortemente il progetto dell’Ospedale Unico a Sant’Agnello e il comportamento del presidente della Regione avanzando forti critiche alla politica sanitaria e agli interventi previsti, come le case di comunità, ribadendo la posizione assunta e la questione “traffico” che non può essere considerata secondaria per gli effetti che, a suo dire, produrrebbe nell’area interessata all’intervento.

“Il 6 gennaio di 77 anni fa un treno con a bordo Alcide De Gasperi si fermò per la prima volta nella nostra stazione. Era il viaggio inaugurale della linea Castellammare-Sorrento. Mercoledì scorso mi è sembrato di rivivere quella scena (mancavano solo i fuochi di artificio). Non si stava inaugurando una stazione ristrutturata, restituita alla cittadinanza dopo alcuni anni di chiusura, ma sembrava si festeggiasse l’arrivo per la prima volta di un treno a Sant’Agnello. “Potenza della lirica, dove ogni dramma è un falso che con un po’ di trucco e con la mimica puoi diventare un altro”, direbbe il poeta. E comunque l’annuncio di un treno ogni 12 minuti è un’ottima notizia. L’anno scorso, a più riprese, abbiamo chiesto di incrementare i treni sulla tratta Vico Equense-Sorrento. Speriamo che tutto ciò si possa attuare con l’arrivo dei nuovi treni.
“L’arrivo del primo treno” a Sant’Agnello è solo servito per parlare dell’imminente costruzione del nuovo Ospedale, considerando che per qualcuno finora abbiamo scherzato. Parole irricevibili. L’ennesima occasione persa per iniziare a dialogare. Non abbiamo mai scherzato, anzi. E soprattutto i nostri modi di scherzare/trascorrere il tempo sono altri, per esempio gioire insieme agli amici per una vittoria del Napoli come quella di ieri. Al momento quel progetto resta insostenibile per una serie di criticità finora mai affrontate. Il tema del traffico congestionato sulle nostre strade è emerso anche nella mattinata di mercoledi. I transiti giornalieri sul nostro Corso Italia nel periodo maggio-giungo 2024 sono stati circa 40000 (numeri impressionanti), se consideriamo i due sensi di marcia. Ho invitato qualcuno tra i presenti a fare una passeggiata a Via Iommella Piccola (larga meno di tre metri!), una delle strade che circoscrive il perimetro del nuovo Ospedale. Un edifico totalmente fuori scala sotto ogni profilo di superficie, volume ed altezza rispetto agli altri all’interno del lotto e a quelli del territorio circostante.
Ancora una volta la questione Ospedale ha oscurato il tema prioritario: la sanità. Abbiamo la memoria corta. A maggio dell’anno scorso, dopo più di un anno di chiusura, è stato inaugurato il nuovo reparto di rianimazione con un importante investimento di risorse. Nel 2019 era stato inaugurato il nuovo reparto di ortopedia e nel 2021 è stata la volta del nuovo reparto di oncologia. Tutti nuovi e moderni. Il problema principale resta però la carenza di medici. Uno esempio tra tutti, la situazione del reparto di ortopedia con una equipe medica costituita da soli due dirigenti e uno specializzando con all’attivo nel 2024 più di 600 interventi, anche di chirurgia protesica complessa. Il rischio di un flop delle case di comunità per carenza di personale medico ed infermieristico è sotto gli occhi di tutti. Una situazione per certi versi drammatica che vedrà a maggio prossimo per la prima volta tutti i medici uniti a Roma per una grande manifestazione per il servizio sanitario pubblico.
Nota finale. Mi guardo intorno e vedo tanti salvatori del mondo che si ritengono indispensabili, a tutti i livelli. Gli unici forse che possono salvarlo sono “I Giusti “ di Borges. Quella poesia andrebbe riletta”.

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