Italiani sempre più in difficoltà: la classifica dei beni rincarati
L’Italia e l’Europa appaiono essere in forte pericolo: la situazione sembra essere molto complicata e il declino non solo sociale e economico, ma soprattutto nel campo dell’innovazione, della ricerca scientifica, della salute, dell’università, della cultura e di altro appare irreversibile. Per non parlare della rissosa arena politica che ha portato pian piano alla creazione forte di un terzo partito, quello degli italiani che non votano che rappresentano il 50% circa, cioè una vera forza politica. Insomma quelli che ci governano e ci hanno ultimamente governato lo fanno per ‘mandato’ della metà degli italiani. Non va bene! Dagli ultimi due decenni in una serie di “quadri” statistici incontrovertibili vi sono evidenti sintomi di questo progressivo inabissamento del Titanic Italia che avviene nella inconsapevolezza dei più e nella incoscienza di chi continua a ballare sulla sua tolda credendo che la festa non debba mai finire!
Gli effetti dell’inflazione
Inflazione è quando si registra un aumento generalizzato dei prezzi dei beni (cibo, energia elettrica, carburanti ecc.) e dei servizi. Di seguito si riporta parte dei dati che riguardano la “nostra tavola”. Se aggiungiamo energia e carburanti … andiamo in tilt! Ciò detto vediamo alcuni numeri che impattano sulle tasche della maggior parte di Noi italiani.
Nell’anno appena trascorso, secondo l’Unione Consumatori su dati Istat, le famiglie italiane hanno speso in media 513 euro in più rispetto al 2021.
* Pane, pasta, farina e riso sono in cima alla classifica dei rincari con una spesa di 100 euro in più rispetto al 2021;
* Al secondo posto i vegetali che sono aumentati del +11,8%, 92 euro in più in media per famiglia.
* Al terzo posto, con 87 euro in più pari a +7,2%, le carni, con il pollame in particolare a segnare il maggiore aumento (31 euro +13,4%).
* Seguono latte, formaggi e uova (69 euro in più, +9,5%), pesci e prodotti ittici (aumentati di circa 40 euro, +7,7%), e la frutta (con un incremento di 36 euro, +7,1%).
* Ci sono poi oli e grassi (+31 euro, +18%) e, a seguire, le acque minerali e le bevande analcoliche (+23 euro, +8,7%).
* Chiudono la classifica salse e piatti pronti, integratori alimentari e prodotti per bambini, caffè, tè e cacao con un aumento di spesa di 9 euro rispetto al 2021 e un’inflazione rispettivamente del 6,5% e del 5,2%.
Tutto ciò incide sulla maggioranza di NOI Italiani, aumento notevole della povertà, aumento della povertà con stipendio, stipendi fermi e quindi risicati dall’inflazione e pensionati sempre più in difficoltà! Poi non ne parliamo della Sanità perché oggi fare prevenzione o curarsi è un lusso! Povera la nostra Italia 🇮🇹
🏵️ Commendatore al Merito della Repubblica Italiana