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A proposito di “opinionisti” in Penisola Sorrentina…

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Chi sono gli opinionisti e ce ne sono in Penisola Sorrentina? Cominciamo a individuare questa figura: generalmente si tratta di un giornalista (della carta stampata o della tv, oggi anche della rete) aduso a cimentarsi nel commento dei fatti e delle vicende umane e politiche della quotidianità (ma non solo) e, in virtù di una presunta autorevolezza, in grado di vivacizzare in maniera qualitativa il dibattito sui temi di maggior interesse e di attualità, dando così un contributo qualificato in termini di spunti di riflessione e di suggerimenti per inquadrare correttamente gli argomenti osservandoli da diverse angolazioni. Che sono poi quelle che prevalentemente sfuggono ai commentatori all’occorrenza, sottospecie diffusa e moltiplicatasi grazie ai social affollati di gente che si cimenta nell’espressione di giudizi su tutto e su tutti, classificabili anche come tuttologi.

Qual è l’identikit dell’opinionisti? Dal termine deriva il suo stesso significato: opinionista è colui o colei che, praticando l’esercizio dell’attività giornalistica e quindi della comunicazione, ha un’opinione, sa esporla e proporla al confronto col grande pubblico avendo la capacità di confrontarsi su di essa e su quelle altrui. Perché un vero opinionista è anche una persona che sa compiutamente articolare i ragionamenti e declinarli nelle forme appropriate, ma nello stesso tempo è anche un soggetto in grado di comprendere le ragioni degli altri, rafforzando e/o modificando la propria visione e cioè opinione sui temi oggetto di dibattito. Se ci atteniamo a questa interpretazione dell’essere opinionista, va riconosciuto che in Penisola Sorrentina di opinionisti nel senso autentico del termine ce ne sono davvero pochissimi. Guardando infatti al sistema mediatico e quindi a chi ne è artefice e protagonista, non si rinvengono che tracce di opinionisti in linea con la tipologia di figura tracciata.

Occorre ragionare sulle cause di questo deficit che si traduce in una carenza o, peggio, assenza di confronto dialettico sui temi di più scottante interesse venendo così meno il contributo intellettuale all’operato prevalente dei ceti politico-amministrativi. Una volta questa funzione veniva anche svolta da figure supplenti, quelle delle opposizioni o minoranze politiche che alimentavano un discorso critico. Oggi questo contributo è venuto a mancare quasi del tutto perché sono scomparse le opposizioni o, meglio, chi dovrebbe ha rinunciato a farlo privando così la comunità di quell’approccio critico  ai problemi di pubblico interesse. Prevalgono pseudo-commentatori, urlatori da tastiera, personaggi che danno prevalentemente sfogo ai propri malesseri e turbe utilizzando e infestando i social che hanno quasi totalmente soppiantato il ruolo che veniva svolto dalla stampa e da osservatori più attenti e disincantati delle vicende umane e progressive che scandiscono la quotidianità!

Anche per questa ragione è crescente il degrado in cui versano le classi dirigenti che da anni, soprattutto nella penisola sorrentina, sono di natura sempre più civica, funzionale cioè ai cambi di casacca sulla base di dove tira il vento! La stessa cosa vale per la stampa e quindi per i giornalisti di cui si conoscono opinioni a stento in materia calcistica, giammai su tutti coloro di cui dovrebbero occuparsi per cui il ruolo della stampa si sta inesorabilmente esaurendo nell’eccezione comunemente intesa, figurarsi per l’aspetto opinionistico! Il fenomeno per la verità riguarda anche quella classe di intellettuali, o presunti tali, che potrebbero far sentire la propria voce operando in realtà come per esempio quella scolastica e universitaria, luoghi d’elezione per l’esercizio del ragionamento e quindi di sviluppo di idee ed opinioni. Invece si registra una desolante aridità culturale che nessuna presentazione, ormai inflazionata, di libri è in grado di sconfiggere! Perché anche in questo caso quello che manca è il filo conduttore di tante, troppe iniziative che si svolgono nei comuni costieri.

Allora è forse il momento di promuovere un confronto tra gli addetti ai lavori e quanti, in un modo o nell’altro, possono partecipare alla nascita di un nuovo protagonismo intellettuale e culturale nella terra sorrentina perché esso rappresenta l’unica strada per tentare di invertire una rotta complicata assai anche perché manca il timoniere!

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