Italia

Un’altra bufera investe il Ministero della Cultura: si è dimesso il capo di gabinetto

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Francesco Spano, neo capo di  gabinetto del nuovo ministro della cultura Alessandro Giuli, ha rassegnato le proprie dimissioni aprendo una nuova ferita nel dicastero sconvolto dalla vicenda Boccia-Sangiuliano che ha portato alle dimissioni del ministro Gennaro Sangiuliano con strascichi giudiziari dall’esito imprevedibile. Una decisione, quella di Spano, maturata all’indomani dell’annuncio di uno speciale della nuova stagione – somanica 27 ottobre su rai3 – del programma “Report” di Sigfrido Ranucci, che ha parlato di un doppio caso-Boccia, ma al maschile, nel ministero  della cultura. Nel governo in fibrillazione per il caso-Albania e nel braccio di ferro con la Magistratura, le dimissioni di Spano rappresentano la classica goccia che fa traboccare un vaso già da troppo tempo prossimo all’esondazione. Al di là della vicenda specifica è ormai evidente che Meloni&C sono assolutamente incapaci di gestire in modo adeguato la comunicazione e lo storytelling con cui scandiscono quotidianamente il proprio operato, impegnati  come sono in una costante quanto ossessiva campagna elettorale che ne sta mettendo a nudo deficit impressionanti, non solo sul piano delle capacità di governo, ma di svolgere l’azione che compete al primo partito del Paese. Il “silenzio” è d’oro, tanto più in talune circostanze dove il continuo gridare “al lupo…al lupo” è diventato un ritornello che inganna sempre meno gente e scopre i tanti lati deboli di una premiership inadeguata nel ruolo e nell’immagine che offre di sè mediaticamente! Sondaggi evidentemente compiacenti continuano ad attribuirle un consenso stabile o appena oscillante, ma la realtà agli osservatori più attenti non sfugge ed è quella di una premier e di un governo in perenne lotta contro un “mostro” che altro non è che l’immagine riflessa di sè!

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