Regionali, guerra aperta del PD a De Luca che dichiara: “mi ricandido…chi ci sta ci sta”
Non deve essergli sembrato vero agli uomini della Schlein – Sandro Ruotolo, Marco Saracino e Antonio Misiani (commissario Pd regionale) di poter attaccare apertamente e duramente il Presidente Vincenzo De Luca per le vicende giudiziarie che hanno colpito due suoi referenti diretti: il sindaco di Capaccio-Paestum e presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri (noto al grande pubblico per la battuta delle “fritture di pesce”) e Giovanni Zannini consigliere regionale eletto nella lista “De Luca Presidente“. Un attacco durissimo che sbarra la strada all’ipotesi di un terzo mandato per De Luca sostenuto dal PD cui il Presidente ha risposto in occasione della visita al Tarì: “Mi ricandido…Chi ci sta ci sta“. Discorso chiuso, anche se De Luca l’ha sempre dichiarato che sarebbe stato in prima linea a raccogliere i risultati del lavoro di dieci anni che, diversamente, rischia di andare in fumo ha spiegato al pubblico del Tarì. Insomma, tregua finita e partita aperta su tutti i fronti, col centro-destra che gongola sulle divisioni nel PD perchè la spaccatura può favorire la vittoria degli aspiranti successori che nell’ordine sono:
Edmondo Cirielli (sottosegretario alla giustizia) salernitano di FdI, Fulvio Martuisciello eurodeputato napoletano di F.I. e Severino Nappi, napoletano e consigliere regionale della Lega. Una cosa va detta: nel PD si consumano lotte su questa vicende giudiziarie che non interessano in prima persona De Luca, ma sono regolamenti di conti interni al partito, mentre nel centro-destra quando si verificano situazioni giudiziarie anche gravi si fa quadrato attorno ai propri rappresentanti. Schlein e i suoi referenti che odiano De Luca rischiano così di consegnare la Campania al centro-destra e, da come si muovono, sembrano pronti a correre il rischio pur di far fuori il Governatore, il salernitano mai amato dal PD napoletano. Ora davvero la partita si complica, per tutti i soggetti in campo, anche perchè De Luca dovrà approvare la legge, sulla scia di quello che ha fatto Zaia governatore veneto, per recepire la legge nazionale che prevede il limite dei due mandati consecutivi, ma che, dalla sua adozione, consente a De Luca di riandidarsi liberamente nel 2025.