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Numeri…numeri…maledetti numeri!

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di Luigi Poi

I “numeri“ sono più credibili delle opinioni? Certamente, essi confermano o smentiscono le opinioni. Ma le opinioni, spesso, hanno tracciato il percorso dell’umanità, nel bene e nel male, senza attendere la conferma dei numeri. Anche perché le opinioni sono come le bugie, si espandono velocemente, mentre i “numeri“ e la verità hanno bisogno di tempo per affermarsi. “Pure la matematica è a suo modo la poesia di idee logiche“ – (Albert Einstein 14/3/1879 , 18/4/ 1955 scienziato e filosofo). Ma cosa c’entra con la quotidianità della vita nella Terra delle sirene e col suo sviluppo sociale, civile, economico e culturale. C’entra e come! Un territorio che da sempre ha come prevalente risorsa economica il turismo e il suo indotto è sempre legato a filo doppio col mondo che lo circonda e da esso dipende. La disperazione (politica) di Macron (dopo il risultato delle regionali tedesche pare che ora voglia guardare a destra) e Zelenski, entrambi in grande difficoltà di consensi e di risultat , è la situazione di quei potenti ammaliati dal potere che vedono con il sangue negli occhi la concreta possibilità di essere “destituiti“ o sostituiti. E come ben ci insegna la storia, quando si è con i piedi nella melma, anzi nelle sabbie mobili, si mettono in essere movimenti e azioni fuori di logica, facendo prevalere l’istinto di sopravvivenza. In questo caso sopravvivenza di potere, di comando, di supremazia. Ad essi possiamo aggiungere anche il cancelliere tedesco Scholz (al comando della oramai quasi ex locomotiva di Europa dall’8 dicembre 2021).

Soprattutto il leader ucraino potrebbe dare il via ad un colpo di coda (bellico) tale da scatenare quello che tutti temiamo e che non osiamo dire. Inoltre i numeri della crisi politica ed economica di Francia e Germania sono sotto gli occhi di tutti. Idem i tristi numeri della guerra (per procura?) che segnano per l’Ucraina un insopportabile numero di morti (2.300 bambini il dato più sconvolgente). E che dire della strage quotidiana di giovani soldati russi ed ucraini (tanto che non ci sono più” riserve umane” da sbattere sui fronti di battaglia). Non solo l’umore dei cittadini europei sta cambiando ma anche quello degli Ucraini. La differenza tra le nazioni in conflitto e le nazioni in crisi politica ed economica e sociale è che in Europa c’è ancora libertà di voto (che mazzate per i governi Francese e Tedesco in carica!) e il saldo paracadute della tradizione democratica mentre in Ucraina vigono leggi di guerra e il dissenso è tutto sotto traccia e il cerchio magico che garantiva una buona copertura a Zelensky si sta sfaldando e il capo con l’acqua alla gola non riesce a far di meglio che chiedere soldi e armi ai governi occidentali e a “ licenziare“ i suoi ex fedelissimi. Chi conosce meglio la geopolitica suggerisce di aspettare novembre prima di trarre conclusioni definitive sia per le elezioni americane sia perché gli interessi legati alla ricostruzione pian pianino stanno soverchiando quelli legati all’armamento. Sarà!

Entrambe le situazioni, crisi politica ed economica dei Stati che hanno fatto il bello ed il cattivo tempo in Europa, spesso a danno dell’Italia e crisi militare e disperazione umana dell’Ucraina possono portare a sconvolgimenti tali da pesare fortemente sullo stato sociale, politico, civile, culturale ed economico di molte nazioni occidentali. E il turismo, che è il miele delle Penisola Sorrentina con tasse di soggiorno, occupazione, indotto in ascesa e con conseguente salvifico beneficio per le casse dei Comuni e delle imprese private, ne uscirebbe con le ossa rotte. Ecco cosa c’entra e come c’entra! E alzando lo sguardo oltre i monti Lattari il discorso riguarda anche l’economia italiana che sta crescendo bene e meglio delle altre anche grazie al contributo dei proventi dell’incoming turistico. Un ex presidente di CONFINDUSTRIA usava far riflettere su dati statistici della produzione industriale italiana. “Non perdiamo tempo con la finanza che è spesso solo un gioco d’azzardo , non si dimentichi che l’essere umano ha bisogno di un tetto, di scaldarsi, di spostarsi”. Insomma l’economia è trascinata da casa, acciaio, turismo, gastronomia, fonti energetiche, automobili, chimica, industria del benessere e della salute, artigianato e commercio. Tutte attività che prosperano in un mondo in pace e in crescita civile e sociale.

E fanno danni enormi (vedi vicenda Volkswagen – tagli di 10 miliardi di costi con grave incidenza sull’occupazione , 20.000 posti di lavoro a rischio) le visioni ideologiche oltranziste come l’auto elettrica a tutti i costi (anche la Volvo sta abbandonando l’ideona dei verdi), del cibo a base di insetti ed il tappo ancorato alle bottiglie di plastica voluti dagli stessi che ci hanno dettato la misura ideale della banana, l’angolo di curvatura del cetriolo e la lunghezza del “cucuzziello“. Gli esegeti del pensiero omologato faranno tutto il possibile per far passare altre verità, altre opinioni. Ma quando le conseguenze economiche si pagano sulla propria pelle non c’è verbo propagandistico che regge. Vedi il voto delle campagne e cittadine francesi ed i risultati in Sassonia e Turingia. E il 22 settembre si voterà nell’importante stato orientale del Brandeburgo e vedremo se anche qui i numeri abbatteranno la propaganda e la pressante opinione delle elite di potere. Numeri, numeri! Anche i dati economici sono numeri. Dunque, a ben leggere, la politica guerriera della UE e la stravaganza (quasi follia) ideologica della potente burocrazia di Bruxelles sta portando ad una flessione del Pil delle principali nazioni (escluso l’Italia che continua a mantenersi su livelli apprezzabili) ma stranamente non ha strozzato la “Madre Russia“ che secondo le più recenti stime del FMI cresce tra il 2,8% ed il 3% con prospettive di rialzo per fine 2024 del 3,6%. La Spagna del commissario agli Affari esteri e Sicurezza, Josep Borrell a malapena potrebbe raggiungere il 2% mentre la Svezia del Direttore generale della NATO Lens Stoiltenberg (c’entra qualcosa che la sua nazione è una forte concorrente della Russia sui mercati degli idrocarburi?) nei primi trimestri è a quasi a crescita zero (+ 0,2% per trimestre secondo FMI).

Coi numeri non si scherza o li devi declinare storicamente e statisticamente o devi affossarli, nascondere, manometterli. C‘entra (e come!) che il FMI “certifica la crescita record del prodotto interno lordo italiano dopo la pandemia (+ 4,7%) che vuol dire aver fatto nettamente meglio, in termini reali di Francia, Regno Unito e Germania e che per la prima volta nell’epoca contemporanea, ha superato il Giappone ed è diventa tata il quarto esportatore mondiale di beni (316 miliardi di euro in sei mesi) – Roberto Napolitano su Il Mattino del 29 agosto u.s..“. Sono solo numeri? Certamente! Ma cosa di altrettanto solido e statisticamente accettabile si può contrapporre a questi numeri? E cosa si può contrapporre all’azione della polizia di Kiev che va a caccia di giovani e meno giovani da sbattere in trincea tanto da bloccare perfino un autobus sull’autostrada prelevando con la forza l’autista considerato che, nonostante un ulteriore forte aumento degli stipendi ai militari, di combattenti non se ne trovano più. Forse anche una vita miserrima ma comunque vita vale più di qualche decina di migliaia di dollari.

E a quelli che ci hanno dettato le regole per decenni e ci hanno rimproverato come un Paese sull’orlo del baratro sta venendo l’orticaria dovendo constatare (maledetti numeri!) che l’Italia sta andando decisamente meglio in termini di crescita e occupazione. “Stiamo parlando di un Paese, tanto per capirci, che è creditore netto di ben 154 miliardi verso il mondo e che ha la più alta percentuale di investimenti in macchinari e tecnologie rispetto al PIL tra i quattro Grandi dell’Eurozona. Idem“.
Questo nonostante anche la nostra nazione sopporta il peso degli aiuti all’Ucraina e il maggior costo degli approvvigionamenti energetici. E c’entra (e come) l’ottima performance del turismo (con un Mezzogiorno che sta dando un ottimo contributo). Il solo comune di Sorrento non è oramai lontano da incassare otto milioni e più di tasse di soggiorno (nello scorso anno ad un passo dai 7 milioni di euro) se riesce a mantenere il passo anche nei mesi autunnali. Non male Napoli con i suoi 17milioni e 540mila euro nel 2023 facilmente riconfermabili anche per il 2024.

Ma un ulteriore impazzimento della fratricida guerra ad est e un ulteriore aggravamento della situazione economica di Francia, Regno Unito e Germania potrebbero compromettere questi risultati. Ecco perché leggere i numeri tenendone conto e come entrare in un altro mondo, quello reale, concreto, pratico non quello avulso dai problemi quotidiani e pragmaticamente insostenibile.
Per di più: “La matematica non possiede soltanto la verità, ma la suprema beltà, beltà fredda ed austera , come quella della scultura , senza ricorsi alla debolezza della nostra natura , senza i fastosi ornamenti della pittura o della musica, ma d’una purezza sublime e capace d’una severa perfezione, quale soltanto l’arte più elevata può raggiungere“ (Bertrand Russel – 18/5/1872, 2/2/1970 filosofo, logico, matematico, scrittore inglese). Numeri, numeri, maledetti numeri !

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