Ospedale San Leonardo, dopo l’ultimo episodio di aggressione urgono provvedimenti drastici
L’ultimo gravissimo episodio di aggressione ai danni dei sanitari del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia impone una presa di coscienza collettiva sulle conseguenze che ciò comporta sul piano dell’assistenza pubblica da cui ormai sempre più addetti ai lavori fuggono per l’insostenibilità di una situazione che sembre sfuggita da ogni controllo. Un uomo che aveva accompagnato la figlia 19enne in codice verde al pronto soccorso, non volendo attendere il proproi turno in base alla gravità sancita dai vari codici, armato di una mazza da baseball ha ferito una decina tra infermieri e medici sfasciando la camera del medico di guardia. E’ stato arrestato, ma l’episodio, l’ennesimo, complica ulteriormente il lavoro degli operatori che si ritrovano in prima linea e subiscono aggressioni e minacce sempre più violente. Di questo passo, non solo a Castellammare di Stabia visto che il fenomeno si registra un po’ ovunque nel Paese, non ci saranno più medici e infermieri sufficienti a garantire l’assistenza minima nelle strutture ospedaliere tutto a danno degli utenti, ovviamente.
Giuseppe Russo, direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud, ha suonato ancora una volta il campanello d’allarme per una situazione che sembra sfuggita a qualunque controllo e invoca una rivisitazione urgente del sistema dell’assistenza sanitaria come previsto dalla riforma e che non è stata attuata prevedendosi il ricorso all’ospedale soltanto nei casi specificamente previsti e trattabili. Insomma il problema diventa sempre più serio e di soluzioni all’orizzonte non se ne vedono. In primis occorre garantire maggiore sicurezza al personale medico e paramedico in servizio e questo provvedimento dev’essere concordato d’urgenza tra il direttore Russo, il neo sindaco della città Luigi Vicinanza e le forze dell’ordine d’intesa col Prefetto.
Affrontare nell’immediato il problema impedendo l’accesso alla struttura da parte di accompagnatori (tranne casi eccezionali) da parte delle forze di polizia perchè un ospedale non può essere un mercato a libero accesso. In secondo luogo, e questo è compito della politica, prevedere una norma di legge che sanzioni con la reclusione, senza pene alternative, chiunque si renda responsabile di questo tipo di reato che, oltre a danneggiare singoli individui, compromette la funzionalità di un pubblico servizio danneggiando quindi l’intera collettività.