Parigi 2024: a proposito di Vespa, Vannacci e Carini…
Si sono concluse con un clamoroso e meritato successo le olimpiadi parigine che hanno consacrato campionesse olimpiche le atlete della squadra italiana diretta da Julio Velasco e anche la Penisola Sorrentina ha gioito perchè Monica De Gennaro, santanellese, ha illuminato la competizione e la squadra italiana coronando il sogno di una brillantissima carriera sportiva. Parigi però ha consacrato anche lo scandalo della pugile italiana, di Afragola, Angela Carini protagonista di una vicenda a dir poco surreale con il ritiro dal confronto con l’avversaria algerina Imane Khelif impropriamente considerata uomo a causa di un indice testosteronico superiore alla media, ma in regola con le norme previste dal Comitato Olimpico. Una sceneggiata, quella della Carini, chiaramente a sfondo politico e molto probabilemnte studiata a tavolino per proiettare su uno scenario mondiale uno storytelling tanto caro alla destra di governo in materia di identità sessuale.
Ancora non bastava…e allora ci hanno pensato Bruno Vespa e Roberto Vannacci a condire con riferimenti razzistici (ragazze nere – non rappresentano l’italianità) il commento sulla vittoria delle pallavoliste italiane. Così nello sport e nelle olimpiadi che incarnano i valori e principi universali di uguaglianza, lealtà e rispetto degli avversari abbiamo assistito a queste stomachevoli sceneggiate interpretate da burattini manipolati da una medesima regia politica che ha interesse a dividere, a contrapporre il Paese.
Possibile che soltanto in Italia si debba assistere a queste strumentalizzazioni politiche anche nello sport e ancor peggio nelle olimpiadi? Com’è possibile non reagire con un forte moto di stizza e di condanna verso questi comportamenti che calpestano tutto pur di affermare i propri interessi?
Basterebbe riflettere un momento su queste vicende per comprendere quanto sia importante, soprattutto per i giovani, liberarsi da questo assedio esercitando in massa il diritto di voto, l’unica arma per ridimensionare e sconfiggere una cultura della divisione, della guerra sulla pelle degli altri, della subcultura che si vuole erigere a visione di governo. La sinistra che ha commesso enormi errori e continua a commetterli su temi fondamentali come la guerra, per esempio, deve rappresentare un’alternativa reale se si vuole scongiurare il collasso socio-economico e culturale del Paese, ma neanche basta perchè la sinistra che governa quasi sempre è la stessa che mantiene al proprio posto i Vespa e quanti incarnano quel sistema che bisogna eradicare invece di sostenerlo. Ora che anche una pugile, per di più rappresentante della Polizia di Stato, si presta a certi giochi davvero c’è da preoccuparsi sulla deriva incombente di quello che una volta era il Bel Paese.