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Gaetano Mastellone: “Turismo e Pil non lotta fra le persone, serve riprogrammare”

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di Gaetano Mastellone

Il turismo da molti è sempre più considerato come un vorace animale, ma non è così! Il turismo e ciò che ruota intorno ad esso (commercio – industria – servizi) è oggi importante per l’Italia e per le località turistiche. Ci sono località, come ad esempio la mia Città di Sorrento, che “vive”, anche se con tante criticità ben note a tutti, per oltre il 95% di PIL turistico.
Chi mi usa la cortesia di leggere i miei post conosce bene il mio pensiero sulla costruzione di un dettagliato Business Plan a 5/10/15 anni ma non desidero ritornare su questo argomento. Questo perché siamo arrivati al punto che, tutto insieme, lasciando da parte i modelli dobbiamo seguire questa scia:
OSSERVARE – PENSARE – PROGRAMMARE – FARE
Ciò che occorre fare sul turismo italico è renderlo sostenibile e con maggiori servizi. Occorre poi non dimenticare la vita dei residenti. È evidente che l’attuale tendenza del mondo turismo di massa sta mettendo alla prova la tenuta di tanti luoghi turistici, le più grandi città italiane e le location turistiche più note!
L’effetto dell’affollamento di masse e la scarsa qualità delle stesse masse rende il luogo invivibile per i residenti e per gli stessi turisti che spesso sono costretti a vivere male la destinazione anche per effetto della cronica italica assenza di servizi nei quali ovviamente sono compresi i “deficienti’” trasporti.
Per questo motivo si vanno sempre di più diffondendo sistemi di chiusure o di contingentamento o si inizia a studiare seriamente tale problematica, la si inizia a studiare nelle località che definisco “più intelligenti e visionarie”.

L’Ocse ad esempio in un suo report prevede che nel 2030 i turisti nel mondo saranno 1,8 miliardi, 600 milioni in più del 2016.
Oggi, come già ho accennato, le città che soffrono di più per l’alto affollamento sono Roma con ben 31 milioni di visitatori in un anno contro i 13 di Venezia, i 12 di Milano e gli 11 di Firenze. Anche la nostra bella penisola sorrentina e amalfitana non sono da meno, invito a non sottovalutare il problema!
Insomma il forte flusso turistico ha assunto una tale imponenza da presentare il rischio dell’insostenibilità.
Non dobbiamo arrivare al punto di rottura! Bisogna muoversi sui correttivi che sono diversi da zona a zona. Il campanello d’allarme sta già suonando molto molto forte. In tante città compaiono segni di malessere: gli spazi occupati dai turisti sono sempre di più sottratti ai residenti, il dilagare di appartamenti dati in affitto ai turisti per pochi giorni provoca un disagio nella popolazione. Che fare? Occorre un preciso piano e una revisione dell’intero comparto extra alberghiero.
Per i cittadini, oltre al disagio, il forte afflusso di turisti vuol dire anche aumento del costo della vita, e per i turisti stessi vuol dire essere trascinati in tour de force asfissianti e disagi per la cronica carente struttura dei trasporti spesso da terzo mondo!
Termino questa breve analisi con un commento fatto da un professionista architetto che a mio parere fino ad oggi non sono stati ben utilizzati nelle varie analisi per rendere migliore il turismo. Il caso più problematico – sostiene Massimo Bricocoli, direttore del Dipartimento Architettura e studi urbani del Politecnico di Milano – è quello di Venezia, che da molto tempo si è spopolata a seguito del prevalere degli affitti brevi. Un fenomeno oggi rilevabile anche a Milano e in diverse altre città come la stessa Capitale d’Italia e le maggiori piccole località turistiche di eccellenza come il Salento o le costiera amalfitana – sorrentina.
Chiudo rifacendo il mio solito appello alla classe politica e alle associazioni di categoria: fatevi aiutare dai tanti settoriali professionisti che di certo potranno, oltre agli articoli o post vari sui social, darvi una concreta mano! Buona Estate!!

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