A proposito di emergenza-casa e overtourism, il sindaco Tito apre una strada…
Sull’emergenza alloggi e sulle crescenti difficoltà dei residenti a poter soddisfare la domanda abitativa il Consiglio Comunale di Meta ha aperto una strada modificando il Regolamento Edilizio sulla base di una dettagliata analisi della situazione per scongiurare uno degli effetti provocati dall‘overtourism e cioè la crescente e incontrollata trasformazione di appartamenti in B&B e similari, fenomeno praticamente sottratto a qualsiasi controllo e che si sta ripercuotendo negativamente soprattutto sui giovani che non riescono più a trovar casa in loco. Le argomentazioni istruttorie delle delibera consiliare lasciano pochi dubbi su questa criticità per cui la decisione assunta dalla maggioranza, con l’astensione della minoranza, ha il merito di accendere i riflettori su una problematica di scottante attualità che riguarda il governo del territorio sul piano socio-economico e urbanistico, ma anche sul livello di qualità della vita di chi vive a Meta e che ha diritti civici da veder tutelati. Non a caso dall’Associazione degli extralberghieri Atex è venuto un plauso all’atto del Comune, mentre l’Abbac è stata di parere opposto annunciando di voler impugnare la delibera innanzi al Tribunale Amministrativo.
Sergio Fedele, presidente di Atex Campania, prendendo spunto da un’analogo iniziativa intrapresa dalla Spagna per disciplinare questa attività individuando nell’assemblea condominiale l’organismo preposto ad autorizzare l’apertura dei nuove attività, sviluppa due considerazioni.
La prima è che la soluzione spagnola non è la strada giusta: “…Sarebbe una misura discrezionale che favorirebbe alcuni condomini rispetto ad altri. Non sono le assemblee di condominio a dover diventare lo strumento della indispensabile regolamentazione del settore extralberghiero. Sono i Sindaci che quando si raggiungono determinati coefficenti di densità ricettiva devono sospendere il rilascio delle autorizzazioni e nello stesso tempo devono realmente controllare gli Affitti Brevi intervenendo con i proprietari che usano illegittimamente questi contratti per svolgere attività turistica, cosa vietata dalla legge“.
L’altra considerazione di Fedele indica una priorità “… che a nostro avviso il settore del turismo locale deve affrontare: la necessità di poter disporre di dati reali oggettivi sulle presenze, sull’occupabilità, sulla nazionalità, sull’età dei turisti. Ad oggi si naviga a vista. Percezioni, interviste senza dati certi, osservatori farlocchi.. Si fa ad esempio una confusione enorme tra i turisti che pernottano nelle strutture ricettive con i crocieristi e i pendolari…Tra le conseguenze di magnificare situazioni che non corrispondono alla realtà, c’è anche quella di dare aspettative sbagliate sull’opportunità di continuare ad aprire nuove strutture extralberghiere. Con conseguenze negative per tutto il settore ad eccezione di quelle associazioni che si basano su introiti per le consulenze a proprietari per aprire nuove strutture. Altro che rappresentare il settore!“.
Il sindaco di Meta Giuseppe Tito, ben consapevole di come il fenomeno sia sottratto a qualunque regola e si stia traducendo in un grave danno per gli interessi della comunità locale (oltre che degli stessi operatori) ha inquadrato il provvedimento adottato dal consiglio sulla base di dati reali che riguardano il problema rispetto alla peculiarità del territorio metese la cui identità rischia di essere letteralmente soffocata se non si pone un argine al fenomeno mettendo al riparo la cittadina da un business che già mostra segni di affanno, non solo a Meta ma in tutta la Penisola Sorrentina dove è stratosferico il numero degli operatori extralberghieri. E non si tratta soltanto degli immobili residenziali convertiti a case vacanza e B&B, ma di tutto il sistema che ruota attorno ad essi. Il sindaco Tito ha dimostrato consapevolezza della crescente criticità cui si va incontro se non si pone un argine al fenomeno e la delibera adottata rappresenta appunto un primo passo, un segnale in direzione di una diversa politica del territorio che necessariamente deve coinvolgere l’intera realtà peninsulare per mostrare i suoi effetti nel breve-medio periodo.