Italia

Riflessioni internazionali…Aspettando i risultati delle elezioni francesi

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La visita di Orbàn, neo presidente di turno dell’UE, al leader del Cremilino Putin ha mandato in tilt i leader europei (con l’eccezione del francesce Macron), alle prese con la nomina del nuovo presidente della Commissione Europea (il 18 luglio), che ne hanno disconosciuto il valore perchè senza mandato del Consiglio e quindi svolta a puro titolo personale. Cioè l’unica seria iniziativa assunta da un leader europeo (con tutti i distinguo del caso) da due anni e mezo a questa parte di interloquire con l’aggressore dell’Ucraina per tentare una mediazione che possa avviare un percorso di pace è stata criticata, bocciata, condannata…Non sia mai che Orbàn riuscisse a trovare un’ipotesi di pace! Vada retro satana! La guerra deve continuare…La gente continuare a morire…Il business delle armi invece a fiorire come non mai per tirarla almeno fino a novembre quando ci saranno le elezioni negli USA. Insomma un’Europa di cui vergognarsi e che rischia davvero di portarci al terzo conflitto mondiale nonostante Putin abbia escluso qualunque interesse ad estendere il conflitto e annettere altri paesi. Questo è lo storytelling che continuano a propinarci, complici gran parte dei media nostrani, per giustificare il sostegno all’Ucraina e soprattutto la spesa miliardaria che ci sta dissanguando mentre il paese naviga con un debito pubblico alle stelle che potrebbe affondarci se si rompessero gli equilibri europei e venisse meno la copertura BCE.

Il colpaccio politico inflitto a Giorgia Meloni dal duo Orbàn-Salvini con l’abbandono dei parlamentari europei di Vox del gruppo dei  Conservatori presieduto dalla premier italiana in favore dei “Patrioti” non solo l’ha indebolita nel pieno della trattativa per ottenere un incarico europeo di prestigio per l’Italia, ma ha messo a nudo anche i limiti della sua politica. Le regole della politica europea sono ben altra cosa delle pantomime nostrane (cui si abbandona facilmente anche la Meloni), nè hanno alcun valore presunte amicizie personali per superare logiche di real politik che ispirano l’azione dei capi di governo e in generale della politica internazionale. E’ incapace di distinguere il ruolo di capo di governo da quello di capopartito circostanza che ne ridimensiona figura e spessore politico interno e internazionale dove certo non sfugge il familismo delle sue scelte e l’incapacità di un serio confronto con i media dai quali sfugge (anche attaccandoli e denunciando i giornalisti) per mascherare oggettivi limiti e l’approssimazione con cui tratta le diverse tematiche di governo, ma anche per non dar conto in prima persona delle troppe criticità che riguardano il suo partito e il suo entourage. Infine silente sui tanti, troppi scandali giudiziari che coinvolgono uomini e donne di punta del suo partito, dal centro alla periferia, tralasciando i “fascitelli giovanili” che l’inchiesta di fanpage ha mostrato al mondo intero e finita nel mirino della magistratura che ha chiesto di acquisire l’intero girato. Il rischio di un’Italia ai margini dell’Europa è dietro l’angolo, nè un qualunque incarico di primo o di secondo piano può cambiare la situazione!

Negli USA si attende che il Presidente Biden annunci il ritiro dalla corsa elettorale dopo che non solo gli Americani ma il mondo intero, Putin incluso, hanno assistito alla performance dialettica con Trump, ultima prova, per chi ancora non l’avesse capito, che l’uomo non può più rappresentare gli USA nel mondo e che oggi è evidentemente una marionetta manovrata da altri, circostanza oltremodo preoccupante con la situazione internazionale che stiamo vivendo. La vittoria di Trump, sic stantibus rebus, appare scontata. Il dubbio: meglio un presidente pazzo e/o furfante o un presidente rincoglionito? Se la scelta resta questa è evidente che la seconda ipotesi è quella da scartare perchè troppo impattante sugli interessi generali che, poi, sono quelli mondiali! Se gli Stati Uniti si sono ridotti a questo, almeno in Italia non ci siamo ancora arrivati anche se non mancano “coglioni politici” in circolazione. Noi però non contiamo poco o nulla sullo scacchiere e quindi non facciamo testo sotto tutti i punti di vista!

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