Meta alle urne, manca una settimana al voto: Tito e Pane in corsa per la fascia tricolore
Manca una settimana all’apertura delle urne per le elezioni europee e per quelle amministrative e per la prima volta le operazioni di voto avranno inizio il sabato 8 giugno pomeriggio, a partire dalle ore 15 e fino alle 23, per riprendere nella giornata di domenica 9 giugno dalle ore 7 alle 23. Lo scrutinio per le europee avrà inizio a chiusura delle urne e quindi si svolgerà in nottata, mentre lo spoglio delle amministrative che interessa il solo comune di Meta avrà inizio a partire da lunedì alle ore 14 per consentire ai componenti del seggio un pausa dopo il tour de force del week-end e della nottata di domenica.
La sfida tra il sindaco uscente e ricandidato per il terzo mandato Giuseppe Tito e l’avversario Francesco Pane vedrà quindi il suo esito nelle prime ore di lunedì pomeriggio. Nell’ultima settimana di propaganda è evidente che i candidati si giocheranno gran parte delle chance di successo, una partita che riguarda innanzitutto gli aspiranti consiglieri perchè in entrambe le liste c’è un’agguerrita competizione per aggiudicarsi i 12 seggi dei quali 8 vanno alla maggioranza (oltre al sindaco eletto) e 4 alla minoranza (a quest’ultima spettano in realtà spettano 3 seggi perchè il primo è attribuito automaticamente al candidato sindaco non eletto).
Il favore dei pronostici pende naturalmente dal lato di Tito per la conferma di un terzo mandato che gli consentirà di portare a compimento il progetto di cambiare il volto della cittadina realizzando quelle opere, tra cui i parcheggi, che sono indispensabili per renderla moderna senza alterarne l’identità. In questo senso Tito è stato precursore di una novità nel modo di concepire l’azione amministrativa fondandola sull’istituto della collaborazione anche con la minoranza: perchè l’obiettivo comune è quello di fare gli interessi del Paese e non di contrastarsi pregiudizialmente.
Del resto chiunque si candida alle amministrative lo fa con l’intento di andare a governare sulla bae di un programma che è parte integrante delle candidature a sindaco. Poi l’esito del voto assegna i ruoli che sono di maggioranza e di minoranza, dove quest’ultima è costretta ad assumere una funzione alternativa soltanto per il fatto di aver perso le elezioni.
Tito ha stravolto il paradigma riunendo attorno al progetto per la città tutte le forze utili e disponibili, al di là dei ruoli che scaturiscono dalle consultazioni. E questo rappresenta un modo sicuramente nuovo, originale di intendere l’amministrazione pubblica perchè porta acqua non al mulino di chi vince, ma a quello della comunità intera che si sente rappresentata da tutta la compagine amministrativa. Del resto laddove ci sono differenze di opinioni, divergenze di obiettivi è la naturale dialettica politica a fare la propria parte e in questo senso l’esperienza squisitamente politica di Tito rappresenta la chiave del successo e del protagonismo che Meta ha assunto nel panorama politico territoriale e anche provinciale grazie al ruolo svolto in Città Metropolitana dal primo cittadino di Meta.
L’intera penisola sorrentina ha sentito vicino e operativo il consigliere metropolitano e non sono mai mancate risorse finanziarie a sostegno di molteplici attività e progetti dei comuni peninsulari. Ambire da parte di Tito a svolgere un ruolo ancora più significativo in un prossimo futuro a livello regionale è assolutamente legittimo e può scaturire da una volontà condivisa del territorio di puntare su una figura che ha dato già ampiamente prova delle proprie capacità e di uno spirito di servizio senza il quale non si può fare politica. E’ chiaro che la candidatura di Pane rappresenta l’opzione che in un regime democratico non deve mai venir meno e in questo senso la scelta di un confronto pulito fra le parti rappresenta la garanzia per Meta di avere una classe dirigente matura.