Terzo mandato, De Luca chiarisce: “il problema non riguarda la Campania…”
Nel consueto appuntamento del venerdì pomeriggio il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca si è rivolto direttamente alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni invitandola a un pubblico confronto visto che ormai il confronto tra i due li ha trasformati nei veri due avversari su temi di politica nazionale e regionale. Al di là delle diverse questioni trattate, in particolare l’impiego delle risorse finanziarie e l’urgenza di attribuire alla Campania i fondi di perequazione bloccati e che ne ostacolano l’operatività, De Luca ha chiarito i termini del problea “terzo mandato” sciogliendo i dubbi che ancora persistevano sull’argomento che ha visto emergere forti criticità tra FdI e la Lega, quest’ultima interessata e impegnata a ottenere questo risultato per consentire al Presidente del Veneto, Luca Zaia, di potersi ricandidare per u nterzo mandato, ma che in realtà sarebbe il quarto consecutivo.
De Luca ha fugato ogni dubbio sull’argomento: in Campania il problema non esiste perchè la Regione non ha recepito la legge nazionale (cosa che invece hanno fatto il Veneto e l’Emilia Romagna, ma non la Puglia) e quindi mancando questo passaggio fondamentale il divieto di candidatura per un terzo mandato scatterebbe soltanto dopo la ricezione della legge e non sarebbe retroattivo per cui la questione, almeno per la Campania, è praticamente inesistente. Del resto qualche giorno fa il quotidiano “La Verità” aveva ben illustrato tale circostanza svuotando di significato la presunta contesa politica tra De Luca e la Schelein decisamente contraria a questa “proroga” che servirebbe invece al Presidente del PD Bonaccini, in quanto presidente uscente dall’Emilia Romagna al secondo mandato, per potersi ricandidare. Alla fine della storia, per quanto concerne De Luca, la questione resta squisitamente politica e interna al PD: se non si dovesse giungere a un accordo e il PD confermerebbe la contrarietà alla ricandidatura di De Luca, quest’ultimo potrebbe correre legittimamente con una propria coalizione, con un risultato fortemente a rischio per lui e per il PD e che avvantaggerebbe il centro-destra meloniano intenzionato ad aggiudicarsi anche la Campania.