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Se ne va il 2023…Alti e bassi nei Comuni della Penisola Sorrentina con l’occhio al 2024

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Il 2023 ormai è agli sgoccioli e un piccolo bilancio di quest’anno, sul piano politico-amministrativo, è d’obbligo non fosse altro che per conservare la peculiarità di questo spazio informativo e di confronto di idee, anche se quest’ultime sembrano scarseggiare sempre di più ed è rumoroso il silenzio di quelli che una volta erano definiti intellettuali od opinionisti che, con le dovute eccezioni, sembrano essersi assuefatti all’aria che tira! Il dato più significativo non solo dell’anno, ma di questa stagione politica è il dissolversi dell’opposizione istituzionalmente intesa, cioè di chi nei consigli comunali è minoranza ed è chiamato a svolgere quel ruolo del “disturbatore” che è invece funzionale, se ben assolto, a garantire quell’equilibrio democratico funzionale al buongoverno.

Il sindaco Massimo Coppola

Nei consigli comunali l’opposizione si è letteralmente sciolta come neve al sole perché è un esercizio complicato, impegnativo e anche fastidioso da assolversi. Così chi, perdendo le elezioni, si trova relegato al  ruolo di opposizione sceglie la strada più comoda: quella di non infastidire chi governa e cercare anche di ritagliarsi spazi di agibilità per coltivare interessi personali o della propria parte.

Il sindaco Giuseppe Tito in consiglio metropolitano

E questo costituisce un vulnus democratico perché non vengono più rappresentate nelle sedi preposte le ragioni di chi ha espresso un voto e resta orfano sul piano politico-istituzionale con tutte le conseguenze che ne derivano anche sul piano elettorale. Per quanto concerne i preposti al governo delle nostre cittadine, tanto per restare in Penisola Sorrentina, va sottolineato che su tutti gli altri emergono due figure di sindaci che fanno da traino per le rispettive amministrazioni: Massimo Coppola a Sorrento e Giuseppe Tito a Meta.

Si tratta di due figure completamente dedite alla mission del governo cui si dedicano H24 e i risultati appaiono evidenti oltre a essere dotati di uno spessore politico oggettivo con Coppola che è riuscito in una vera e propria impresa, quella di rilanciare al 100% Sorrento e di ricollocarla strategicamente sullo scenario nazionale e internazionale come nessuno immaginava. Dall’altro canto Tito, prossimo alla conclusione del suo secondo mandato sindacale, non solo ha dato una svolta decisiva alla cittadina che amministra realizzando e avviando opere e iniziative importanti, ma da consigliere della Città Metropolitana di Napoli ha dato concreta testimonianza di coltivare gli interessi dell’intero territorio peninsulare (senza trascurare le altre realtà dell’area metropolitana) facendo cogliere ai comuni significative opportunità progettuali e finanziarie per l’intero territorio.

Il consigliere regionale Gennaro Cinque
Il sindaco Lorenzo Balducelli

Al contrario di Gennaro Cinque, consigliere regionale oltre che consigliere vicano, la cui presenza e azione non è stata assolutamente percepita risolvendosi la sua elezione in regione in una soddisfazione di natura esclusivamente personale che ha finito col mortificare la Penisola intera orfana, ormai da decenni, di una vera e autorevole rappresentanza in consiglio regionale, cioè nell’ente più importante dove si giocano i destini dei territori. A Massa Lubrense, dove va detto esiste l’opposizione più impegnata e agguerrita (la famosa eccezione che conferma la regola) il sindaco Lorenzo Balducelli si avvia a concludere il suo secondo mandato in un contesto amministrativo oggettivamente critico anche per i seri problemi di salute che hanno colpito il primo cittadino condizionandone l’operatività. A lui l’augurio di rimettersi al meglio in questo scorcio di consiliatura mentre alla sua maggioranza, se resterà unita, di  trovare il bandolo di una matassa che hanno smarrito e che li vede in una seria e concreta difficoltà per il futuro sul piano elettorale.

Il sindaco Giuseppe Aiello

A Vico Equense il sindaco Peppe Aiello è al primo mandato: finora ha giocato prevalentemente le sue carte per valorizzare e promuovere il suo territorio con i suoi tanti e diversi borghi per esaltarne quella che considera la principale risorsa del comune, l’offerta gastronomica, dovendo incassare però il mancato riconoscimento di Vico tra le città italiane Unesco per la gastronomia e il passo falso della De.Co col contenzioso insorto (e poi sanato) con la Pizza a Metro. Un’iniziativa che merita di essere rivisitata per attuarla nello spirito istitutivo del brand locale come ipotizzato dal legislatore nazionale quasi vent’anni fa, ma senza che la denominazione si affermasse sui territori.

Il sindaco Salvatore Cappiello

Passando a Piano di Sorrento il sindaco Salvatore Cappiello e la sua maggioranza hanno ampiamente deluso le aspettative di chi credeva in una rivoluzione amministrativa. A certificarlo, nero su bianco, sono stati per primi i “grandi elettori” di Cappiello e compagni portando alla luce le pesanti lacune di un gruppo assolutamente non all’altezza del compito nonostante la pluridecennale esperienza amministrativa del sindaco che, secondo indiscrezioni, non godrebbe più della fiducia del suo stesso gruppo, o parte di esso, temendo una debacle al termine della consiliatura. Da qui un certo movimentismo per escogitare una possibile via d’uscita.

Il sindaco Antonino Coppola

Infine Sant’Agnello dove il neo sindaco Antonino Coppola, sovvertendo le previsioni della vigilia, indossa da circa sei mesi la fascia tricolore alla testa di una maggioranza in gran parte esordiente e con tutti gli evidenti limiti del caso. L’aver deciso di bocciare la più importante e costosa opera pubblica che si sarebbe dovuta realizzare in Penisola Sorrentina, il nuovo ospedale a Sant’Agnello, è stata una scelta politico-elettorale che ha fatto leva sull’ignoranza (non conoscenza) dei cittadini sulle conseguenze che ne sarebbero scaturite sul piano dell’assistenza sanitaria ospedaliera già fortemente critica in tutta la Penisola e che è stata fatta passare in secondo piano per privilegiare altri discorsi su cui si dovrà a questo punto esprimere il TAR Campania dove pendono tre ricorsi presentati dal commissario ad acta per l’opera, dall’Asl Napoli 3 Sud e dalla Regione Campania cui dovranno seguire, perché chiamati in causa, quelli degli altri comuni che da tredici anni a questa parte hanno condiviso passo passo tutto l’iter del progetto. Con questa spada di damocle sul collo e quella della vicenda giudiziaria housing sociale che verrà a definizione nel 2024 non c’è davvero da stare allegri per gli amministratori santanellesi, non solo, ma per la città intera che rischia di trovarsi in default se dovesse essere bocciata la linea-Coppola sull’ospedale.

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