Ancora successi per la gastronomia e la ristorazione Massese e di tutta l’area sorrentina
di Luigi Poi
Che la cucina italiana non sia seconda a nessuna altra è riconosciuto da tutti (anche i “cugini” francesi se ne devono fare una ragione!); materie prime di qualità (spesso coltivate in proprio) più talento, vitalità e sapiente ricorso al meglio della tradizione hanno fatto sì che i nostri ristoranti spiccano nell’Olimpio Mondiale e i prodotti gastronomici marchiati “made in Italy“ sono i più ricercati nel mondo intero, nonostante i frequenti sgambetti della burocrazia Europea. Conferma appena avvenuta con l’assegnazione delle nuove stelle Guida Michelin che, come ha messo in evidenza il direttore delle sezione Italia, Sergio Lovrinovich, ha interessato e premiato 12 regioni con tanti nuovi ingressi, in particolare due nuovi “tre stelle“ di cui uno a Massa Lubrense, Nerano-Marina del Cantone. Stiamo parlando del già conosciuto ed apprezzato “Quattro Passi” della famiglia Mellino.
Infatti il massimo riconoscimento è stato assegnato ad un giovane talento Massese figlio d’arte, Fabrizio Mellino, che da un poco di tempo, coadiuvato dal fratello Raffaele, ha assunto la non lieve responsabilità di guidare l’azienda fondata e portata avanti da papà Tonino con grande impegno e passione e non scevra da tante altre affermazioni e palesi e meritati successi. I severi ispettori della Guida Michelin hanno particolarmente apprezzato la rivisitazione degli internazionalmente conosciuti spaghetti alla Nerano (Fabrizio usa le linguine), i fusilloni ai ricci di mare (di cui gli scogli di Marina del cantone sono pieni), l’agnello Laticauda (una razza ovina che pascola sull’Appennino campano che prende il nome dalla coda larga, in latino “latis“) e la delicata pasticceria salata. Un altro ristorante, dunque, che da solo vale un viaggio, o meglio vale un viaggio via mare o via terra in questo indubbio angolo di paradiso che è Marina del Cantone. Qui la ristorazione è sempre stata al top ed ora con questo riconoscimento sale ai vertici.
Non possiamo non citare gli altri ristoranti che riempiono di orgoglio gli amanti di questa terra, sospesa tra mare e cielo e protetta dalle rocce canute del San Costanzo. Coraggiosi imprenditori e cuochi per tradizione familiare attirano ogni anno decine di migliaia di appassionati della sana, buona, talentuosa cucina, dallo Scoglio alle Sirene, dalla Taverna del Capitano a Maria Grazia e il Cantuccio.
Allargando lo sguardo oltre i confini della Penisola si registra che la Lombardia mantiene la leadership con ben 60 ristoranti di cui tre a 3 stelle, seguita a ruota dalla Campania con 51 ristoranti con il “nostro“ tre stelle e ben 8 a due stelle. Se è vero che nella vita si raccoglie ciò che si semina allora i Mellino hanno seminato bene nel solco della tradizione della cucina mediterranea con sacrifico, con estro, con bravura e con predisposizione. Tanto vale anche per il capostipite dei premiati Don Alfonso di Sant’Agata sui due Golfi e per tutti quei coraggiosi ristoratori che puntando sulla capacità di accoglienza e sul coraggio (qualche volta, in passato, anche sulla testardaggine) hanno ripudiato la moda francesizzante della “nouvelle cuisine“ e sono rimasti ancorati alla sapiente lavorazione della materia prima e all’ingegnoso utilizzo dei prodotti locali. Come ancora fa il bravo, geniale Antonio-Tonino che coltiva con impegno il suo ampio e ben tenuto orto. Fabrizio Mellino ha solo 32 anni, ci stupirà ancora per la gioia non solo degli amanti del buon cibo e degli estimatori della Terra delle Sirene, ma anche e soprattutto per la gioia di mamma Rita e di papà Tonino. E ancora una volta meravigliosamente possiamo permetterci di osservare che ci sono persone che hanno energia, conoscenze, senso di identità, spirito di appartenenza che vogliono spendere nei luoghi natii e che sono la vera linfa vitale per la tenuta presente e futura della nostra comunità. Ad maiora semper !