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Quale Sanità Ospedaliera ci attende dopo i “sabotatori” santanellesi dell’Ospedale Unico?

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Municipio Sant’Agnello foto©PinP

E’ trascorso un mese dalla pronuncia del Consiglio Comunale di Sant’Agnello col quale è stato “bocciato” il progetto del nuovo Ospedale che sarebbe dovuto sorgere al posto dell’attuale sede del Distretto 59 e ancora non sono stati pubblicati gli atti della seduta in base ai quali le parti interessate ed eventualmente lese dalla decisione hanno la possibilità di impugnare la deliberazione innanzi al TAR Campania per far valere le ragioni a favore della realizzazione dell’opera che, se accolte, potrebbero rimettere la palla al centro. Si tratta però di una questione puramente tecnico-legale che, se avrà un seguito, farà il proprio corso e sul cui esito è difficile pronunciarsi.

All’azione “destruens” svolta dalla maggioranza consiliare del sindaco Antonino Coppola supportata dall’interdizione ambientalista e da un comitato civico e social che si sono premurati soltanto di “affondare” il progetto, manca l’azione “costruens” della sanità presente e soprattutto futura in Penisola Sorrentina, problema che allo stato appare rimosso dall’agenda della politica locale e dell’opinione pubblica.

Distretto Sanitario 59 Sant’Agnello foto©PinP

Soprattutto quest’ultima appare inconsapevole della grave criticità in cui versa il servizio ospedaliero distrettuale privo oggi di qualunque prospettiva e orfano di rappresentanza necessaria a rivendicare diritti e interventi indispensabili per garantire un livello di assistenza sanitaria e ospedaliera adeguato alle aspettative degli utenti, del personale medico e paramedico, dell’offerta sanitaria di un territorio che fonda la sua prevalente economia sul turismo e quindi anche sull’immagine che è in grado di offrire all’opinione pubblica internazionale sui grandi temi legati alla sicurezza (in tutte le sue diverse forme), alla vivibilità, alla mobilità, all’attrattività sotto tutti i punti di vista. Elementi che tutt’insieme compongono il portfolio dell’offerta territoriale di cui la sanità rappresenta un fattore di valutazione di primaria importanza.

C’è un interrogativo che attende risposta: quale politica peninsulare oggi si pone nelle vesti dell’interlocutore credibile e affidabile nei confronti dell’Asl Napoli 3 Sud e della Regione Campania in materia di sanità pubblica? Chi assume l’iniziativa di costruire un percorso di tutela degli interessi generali come su declinati per scongiurare che la Penisola Sorrentina piombi in uno stato di anonimato istituzionale su un tema tanto scottante anche alla luce dei drastici tagli di risorse che il Governo ha imposto alla sanità e in particolare al Sud dell’Italia? La scelta del Comune di Sant’Agnello, in dispregio della logica comprensoriale che ha ispirato l’opera e che avrebbe richiesto quantomeno l’assunzione di un’altrettanta formale decisione collegiale da parte di tutte le Amministrazioni pubbliche coinvolte, inclusa Positano, considerati gli effetti che ne scaturiscono, ha inferto un vulnus all’intera politica territoriale al di là anche della “presa di distanza” dalle decisioni del sindaco Coppola consacrate in una lettera. Ora chi si occuperà di salute e sanità a livello istituzionale, con quale argomentazioni e proposte visto che il tema resta caldo, anzi caldissimo per gli effetti che ne conseguono su servizi e prestazioni?

I “sabotatori” del nuovo Ospedale, oltre alla soddisfazione di aver inciso il proprio nome e cognome nell’incredibile storia della bocciatura del progetto, non hanno ovviamente titolo per dar voce alle legittime rivendicazioni di una migliore sanità ospedaliera per la Penisola Sorrentina, circostanza che impone un protagonismo attivo di quella maggioranza silenziosa che, troppo superficialmente, si è rassegnata a subire la mortificazione di una “scelta talebana” di cui l’intera comunità peninsulare rischia di pagare un prezzo davvero molto, molto, molto salato!

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