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“Il lavoro che verrà” nell’hotellerie, se n’è discusso a Montecatini Terme

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Si è svolto il 27 ottobre a Montecatini Terme, nell’ambito della manifestazione Food&Book, il convegno “Il lavoro che verrà” che ha visto dibattere, sul tema delle professioni maggiormente richieste in alberghi e ristoranti e sulle cause del mismatch, alcuni illustri esponenti del settore, tra cui Riccardo Monti, Dirigente scolastico dell’Istituto Alberghiero F. Martini di Montecatini Terme, Licia Cianfriglia Responsabile Partnership e relazioni istituzionali di Anp (Associazione nazionale dirigenti scolastici), Chiara Rivella, People & Culture Manager di Autogrill, Alessandro Porzio, Manager Hotel Department Grimaldi Lines, Dario Balestriere, Recruiter Crew Department di Grimaldi Lines. Alla presenza di Alessandro Sartoni, Vicesindaco Comune di Montecatini Terme e dei direttori del festival, Sergio Auricchio e Stefano Carboni, si sono delineati alcuni significative argomentazioni, tra dati, case histories e progettualità. L’incontro è stato coordinato dalla giornalista RAI Paola Guarnieri.

Il lavoro oggi registra una ripresa soprattutto nel settore dell’hotellerie, dell’accoglienza e della ristorazione, ma ancora non siamo tornati ai livelli pre covid e quindi l’ottimismo mostrato anche dai numeri non corrisponde esattamente ad un equilibrio tra domanda e offerta.

Molti ragazzi che negli anni passati sono usciti dagli Istituti Alberghieri ora lavorano all’estero e molto probabilmente non rientreranno in Italia.
Nel caso specifico a proposito di istituti alberghieri, Riccardo Monti sostiene che sono diversi i motivi che portano all’estero i ragazzi: gli stipendi bassi, gli orari di lavoro, i contratti di breve durata e la difficoltà di conciliare il lavoro e la famiglia. Per trattenerli bisognerebbe rendere più attrattivi i contratti rispetto a quelli che si fanno all’estero.

Hanno espresso la loro politica aziendale sia Chiara Rivella di Autogrill che Alessandro Porzio e Dario Balestriere di Grimaldi Lines e per entrambi è risultato importante confermare che manca professionalità e voglia di sacrificarsi da parte dei ragazzi nonostante la prima abbia specificato che in Autogrill si propongono contratti regolari che possono essere confermati per un lavoro duraturo mentre i secondi hanno ribadito da parte loro che lo stipendio per 3 mesi di lavoro in Grimaldi è molto interessante: si parla di circa 6/7mila euro con un mese e mezzo di stop a terra per poi volendo ripartire per altri 3 mesi.

Dal punto di vista delle scuole, la Cianfriglia ha parlato di problemi legati al disagio e alla mancanza di socialità aggravati dalla pandemia ma anche delle difficoltà già presenti prima che comunque la scuola sta cercando di colmare con strumenti messi in atto anche negli ultimi mesi oltre al PNRR. È già entrata in vigore una riforma nelle scuole che prevede la presenza di TuTor con cui avere un confronto diretto e ad personam dei ragazzi a scuola e la figura di un Orientatore che coordini i vari aspetti per dare indicazioni univoche e utili.

In condivisione con il preside Monti, è risultato fondamentale l’alternanza scuola/lavoro, un momento che può essere davvero formativo nella vita personale, scolastica e professionale degli studenti. È necessario un riavvicinamento del mondo del lavoro alla scuola che consenta di formare persone ma anche di dare strumenti alle aziende per accoglierli nel migliore dei modi.

Ormai il “lavoro della vita” non esiste più e dunque sarebbe importante creare delle opportunità per i ragazzi e sviluppare una loro motivazione mossa da reali passioni e aspirazioni che non siano quelle della famiglia di provenienza o di necessità di trovare un lavoro, qualsiasi esso sia.

Questo mostra che nel tempo anche l’immagine sociale è cambiata e non può più prescindere dalla vera predisposizione personale, perché il lavoro è sacrificio, impegno e dedizione e solo se c’è passione si può fare, magari prevedendo – come ha suggerito Chiara Rivella – una collaborazione tra aziende diverse che consentano ai giovani che si inseriscono nel mondo del lavoro di spostarsi da un’azienda ad un’altra facendo esperienze diverse che giovino sia alle persone che alle aziende. La scuola dal canto suo e in particolare gli insegnanti devono tornare ad occuparsi della crescita personale dei ragazzi, oltre che dello studio e dare loro gli strumenti per essere attuali e al passo con i tempi, sia nella didattica che nella formazione. I ragazzi invece, affacciandosi al mondo del lavoro, devono imparare a dare più attenzione e importanza ad aspetti come l’ascolto, l’esempio e la condivisione per imparare a sviluppare delle skill più performanti e più attinenti all’attuale mondo del lavoro.

Un confronto che è risultato molto interessante sotto molteplici punti di vista, coinvolgendo una platea partecipativa e che ha registrato molti interventi, tra cui quelli di ragazzi perplessi per la situazione odierna ma con aspettative commisurate al proprio senso di responsabilità e maturità.

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