Ex Ospedale Unico: la mail di un lettore e il discorso del sindaco Tito meritano una riflessione…
Abbiamo ricevuto una mail con la quale ci si chiedono spiegazioni su quello che consegue alla decisione del Consiglio comunale di Sant’Agnello. In sintesi l’autore scrive: “...Avete scritto tanti articoli sull’Ospedale Unico, ma ora dopo che Sant’Agnello ha votato ci aiutate a capire che succederà? Solo il sindaco di Meta Tito ha fatto oggi un intervento su facebook per chiarire la situazione e ha detto cose sensate che meritano una risposta. Grazie se ci aiutate a capirne qualcosa“.
Diamo una nostra lettura di quanto è accaduto e dei possibili effetti dopo aver rivisto la diretta facebook del sindaco Giuseppe Tito che ha svelato l’antefatto: cioè che cosa è accaduto tra i Sindaci della Penisola Sorrentina prima del voto del Consiglio. Si sono susseguite una serie di riunioni tra i sindaci nel tentativo di trovare un’intesa che non mandasse all’aria il progetto voluto da tutti, ma contestato da Antonino Coppola per l’ubicazione prescelta (va ricordato che fu proprio l’Amministrazione del Sindaco Orlando e di cui Coppola era assessore ad affidare l’incarico del progetto di fattiblità dell’ospedale costato circa 80mila euro a carico dei comuni promotori tramite l’Arips). Spiega Tito: non c’è stato verso di fargli cambiare idea neanche dopo aver ricevuto, lui insieme agli altri sindaci, dal Presidente Vincenzo De Luca tutte le assicurazioni e le garanzie di risoluzione dei problemi tecnici connessi al progetto. Soltanto alla fine gli altri sindaci co-promotori (lo si tenga presente, come spiega Tito, che si tratta di una scelta di natura sovraccomunale) hanno sottoscritto un documento ufficiale per distinguere la loro posizione da quella di Coppola e della sua maggioranza.
E’ stata una scelta sofferta, spiega il sindaco Tito, ma necessaria per affermare il diritto della restante parte dei cittadini della Penisola Sorrentina a veder realizzato il nuovo ospedale com’era stato progettato e si era andati avanti per quasi 13 anni su questa strada. Le questioni tecniche sono tutte risolvibili, altrimenti non si potrebbe più costruire nulla in Italia e un ospedale antisismico (gli altri due nosocomi di Sorrento e Vico Equense non lo sono) come quello nuovo a Sant’Agnello non solo sarebbe stato una garanzia per l’assistenza pubblica, ma avrebbe risolto anche le criticità idrogeologiche contestate da Coppola. E’ evidente quindi che il problema del sindaco di Sant’Agnello era ed è chiaramente soltanto politico. Tant’è che affermando che “…il nuovo ospedale è una buona idea ma nel posto sbagliato” smonta tutta la retorica sull’inutilità dell’Ospedale Unico sul piano dei servizi e dell’assistenza sanitaria. Fatelo dove volete, ma non a Sant’Agnello!
L’ipotesi di cui ha parlato Coppola di traslocare l’opera a Piano di Sorrento in località Colli di San Pietro al posto dell’attuale Hotel Nastro Azzurro è destituita di fondamento, per prima cosa perchè si tratta di un altro Comune dove, fino a prova contraria, ad attivarsi sul piano amministrativo dovrebbe essere il sindaco Salvatore Cappiello. In secondo luogo perchè non tiene conto di una molteplicità di fattori, il primo dei quali è quello di espropriare o acquistare un immobile in piena attività alberghiera (a quale prezzo e perchè poi quello e non un altro) dovendo ripartire da zero senza alcuna concreta prospettiva di raggiungere l’obiettivo. Così come ha fatto lui, seppure si fosse concretizzata questa eventualità invocata a gran voce dal popolo social, chi imepdirebbe a un nuovo sindaco e a una nuova amministrazione comunale di Piano di Sorrento di votare contro l’opera così come ha fatto lui dopo 13 anni di lavoro e di investimenti fatti?
Coppola dev’essersi reso conto dell’insostenibilità della sua ipotesi alternativa e si è limitato a dichiarare una generica possibilità di realizzare altrove il nuovo ospedale, senza nessuna concreta indicazione. L’ipotesi Nastro Azzurro somiglia tanto all’idea di voler realizzare il nuovo campo di calcio a Sorrento (progetto di cui si discute da decenni senza esito) e proporre di costruirlo al posto dell’Hilton Sorrento Palace, zona decentrata rispetto a quella attuale. Inutile dilungarsi!
Gli atti amministrativi non sono carta straccia che, una volta che si presume concluso l’iter, finiscono in archivio e chi si è visto si è visto! Producono effetti in tutti i sensi e a tutti i livelli e Tito tocca un altro aspetto assolutamente non secondario del discorso: che cosa deve fare il sindaco Coppola, a prescindere da qualunque altro discorso, se non disporre una sollecita e puntuale verifica della situazione urbanistica e idrogeologica di tutta l’area incriminata, a seguito delle acclarate forti criticità, in virtù del traffico che la zona sopporta, dell’incessante transito di giganteschi pulman turistici e di linea (ultimo ItaBus), dello svolgimento del mercato rionale del lunedì proprio nell’area di Viale dei Pini dove sostano gli automezzi degli ambulanti forse inconsapevoli di trovarsi in una zona a rischio frana?
Libero il Sindaco di non essere conseguenziale rispetto a quanto denunciato anche da lui stesso e approvato dal Consiglio, ma come decidono di comportarsi nel merito i funzionari comunali preposti: Ufficio Tecnico-Protezione Civile e Polizia Municipale? Fingono di non sapere o di non aver sentito o letto le relazioni, i pareri, le osservazioni? Solo chi ignora quanto possa essere “rischiosa” una tale sottovalutazione del problema può restarsene con le mani in mano! Si è creato, di fatto, un potenziale “procurato allarme” ai sensi dell’Art. 658 del codice penale. C’è chi ha diritto di sapere se i rischi sono reali, potenziali o fantasiosi!
Infine c’è l’aspetto che riguarda l’Asl Napoli 3 Sud e la Regione Campania con in ballo la progettazione realizzata e il finanziamento impegnato e in piccola misura speso (si parla pur sempre di circa 5 mln di euro). Certamente la questione non si risolve con un’alzata di spalle visto che si tratta di risorse dello Stato che sono andate praticamente sprecate. Per colpa di chi? Questo lo dovranno appurare le competenti autorità e addebitarle a chi avrà, da solo o in concorso, prodotto il danno all’erario. Si badi bene, anche la stessa Asl e la stessa Regione, non soltanto gli Amministratori santanellesi che hanno votato contro il progetto, possono essere ritenuti responsabili: quel che è certo è che da questa svolta di sabato 16 settembre 2023 scaturirà un lungo e costoso contenzioso in sede giudiziaria-contabile che peserà su tutti quanti i soggetti coinvolti.
Quasi certamente la Penisola Sorrentina dovrà accontentarsi dei due attuali ospedali di Sorrento e Vico Equense vita natural durante per accorgersi un giorno, non troppo lontano, di non potersene più servire o per assoluta inadeguatezza o perchè saranno chiusi e il distretto 59 accorpato a Castellammare di Stabia con la buona pace di chi questo ha voluto e di chi se ne è fatto paladino in nome di una presunta democrazia municipalistica.