Vincenzo Iaccarino: “Cappiello colpito e affondato. prima l’hanno votato, ora lo scaricano”
Vincenzo Iaccarino, ex sindaco e oggi capogruppo consiliare di opposizione, ha rilasciato l’intervista che segue al settimanale Agorà del 23 settembre 2023 .
D: Da alcune settimane abbiamo ospitato su queste pagine interventi ipercritici da parte di sostenitori della lista del sindaco Salvatore Cappiello. Addirittura Maurizio Ercolano ha dichiarato che l’attuale amministrazione è peggiore della sua. E sono passati solo due anni…
R: Se fan e dichiarati sostenitori dei “Fortissimamente Piano” oggi sono delusi e lo dichiarano così spudoratamente è evidente che si è rotto il giocattolo che pensavano di aver costruito senza rendersi conto che una cosa è criticare e stare all’opposizione, un’altra amministrare il Paese e affrontare tanti e complessi problemi che non ti danno tregua e che ti pongono di fronte a delle scelte complicate. Certo, bocciati così impietosamente dai propri sostenitori, per Cappiello e compagni significa avere poche chance di invertire rotta. E neanche si son trovati ad affrontare, com’è capitato a me l’emergenza covid che, al di là del problema specifico, ha rallentato fortemente l’attività dell’amministrazione facendo slittare programmi e progetti anche in fase di attuazione.
D: Crede che siano giuste allora le critiche a Cappiello e alla sua squadra?
R: Noi come Opposizione, reduci da un’esperienza di governo, eravamo e siamo pienamente consapevoli di che cosa significa amministrare oggi il paese. Non abbiamo aggredito né contrastato il loro operato proprio per non offrirgli il pretesto di sentirsi incalzati dalla minoranza per giustificare ritardi, inadempienze, fallimenti. Sono venuti da soli, in parte per loro incapacità, in parte perché hanno voluto mandare all’aria quello che faticosamente avevamo costruito. Io, a differenza di Cappiello, non ho trovato alcuna progettazione nel cassetto, ho dovuto riorganizzare l’UTC dopo i disastri ereditati. Sono stato ostacolato dal fare i concorsi e loro si son ritrovati sul piatto questa opportunità, ma in fin dei conti non sembra che siano riusciti a imprimere una svolta all’amministrazione. Risorse professionali importanti hanno preferito allontanarsi da Piano, oggi è andato via anche il segretario e, al di là delle dichiarazioni di circostanza, bisognerà approfondire l’argomento perché non è di secondaria importanza. Come lavori pubblici hanno fatto solo il restyling del giardinetto di via delle rose e l’hanno pure dovuto rifare dopo i pesanti rilievi da parte del consigliere Mario Russo. I lavori al Centro Culturale e alla Biblioteca Comunale continuano e non vedono la luce. Mi pongo una domanda: ma la destinazione dei locali previsti per le associazioni è rimasta invariata oppure si pensa di fare altro? L’info point turistico con i WC pubblici stanno lì: noi abbiamo fatto il progetto e trovati i finanziamenti. Loro che stanno facendo? E non ne parliamo del disastro sulla scuola elementare di Via C. Amalfi o del parcheggio a rotazione di Via San Michele cancellato quando eravamo riusciti a recuperare il finanziamento e a rilanciare un progetto che, ricordiamolo, lo volevano Ruggiero e Cappiello quando stavamo insieme in amministrazione. Insomma, non voglio dilungarmi: è un disastro totale.
D: Ercolano parla dei Piano di Insediamenti Produttivi (PIP), delle difficoltà degli operatori economici come lui a portare avanti l’attività, costretti a trasferirsi. Nessuna attenzione da parte del Comune…
R: Subito dopo la mia elezione intrapresi un confronto con gli operatori, ricordo che li incontrai nella fabbrica del caffè di Michele Gargiulo, un altro deluso della nuova amministrazione dopo averla sostenuta nel modo che tutti conosciamo e con le conseguenze che ne sono scaturite. Ci siamo confrontati, per la prima volta abbiamo monitorato il reale fabbisogno dei singoli operatori per dimensionare il progetto alle reali esigenze degli imprenditori di Piano. Abbiamo ragionato sul fattibile e valutato l’impatto urbanistico dell’opera per escogitare la soluzione più idonea… Poi all’improvviso il discorso si è arenato, gli stessi interessati hanno pensato più all’amministrazione che volevano seguisse alla mia, che a portare avanti il lavoro che avevamo intrapreso, forse per non dovermi riconoscere un risultato positivo. E i risultati li abbiamo visti, anzi loro stessi hanno tirato le somme e bocciata la loro amministrazione. Ora vogliono scendere in prima persona in campo per cambiare registro e realizzare i Pip? Tutti hanno libertà di impegnarsi e di candidarsi, tranne di farsi eleggere per poter realizzare progetti e opere a loro beneficio. Qualcuno glielo dovrebbe pure spiegare, o no?
D: Ercolano ha messo nero su bianco la richiesta di dimissione dell’Assessore Marco D’Esposito e ha detto di aver informato anche l’opposizione che però non ha assunto alcuna iniziativa a riguardo…
R: Precisiamo che Marco D’Esposito è stato il loro candidato, l’uomo su cui hanno puntato per far saltare la mia lista e compromettere la mia rielezione. Non ho mai aperto il capitolo umano e politico di Marco D’Esposito perché i suoi comportamenti parlano da soli e la gente sa pesare il valore di ciascuno. Loro se lo sono eletto e loro se lo sono sfiduciato, noi non ci prestiamo a giochetti squallidi a uso e consumo della fiction politica che si sta inscenando.
D: Dottore Iaccarino, che cosa ne pensa della proposta di una donna sindaco come invocano Ercolano e altri suoi colleghi?
R: Non mi sembra una questione di genere quella di scegliersi il sindaco. Va bene un uomo come va bene una donna, purché siano all’altezza del compito, abbiano competenza e voglia di amministrare per il bene comune, non per assecondare interessi di parte. Chi se la sente, chi ha idee e progetti seri da proporre si misuri, prepari una squadra e un programma, si sottoponga al giudizio degli elettori senza giochetti e senza continui cambi di poltrona! C’è un circuito vizioso che bisogna interrompere per il bene di Piano. Questa amministrazione è stata un ritorno all’antico, al passato, con i suoi limiti e i suoi fallimenti.
D: Per concludere ci dice come la pensa sulla questione dell’Ospedale Unico bocciata dal consiglio comunale di Sant’Agnello?
R: Conosco tanto bene questa storia che mi sento quasi in imbarazzo ad esprimermi sull’accaduto. Diciamo che si tratta di un problema di sanità, di salute e che quindi ha una rilevanza superiore a qualunque altro aspetto. Tutti gli sforzi e l’impegno di tutti dovevano consistere nel superare le difficoltà contestate e donare così alla Penisola Sorrentina un Ospedale degno di questo nome e in grado di soddisfare il fabbisogno degli utenti, che poi siamo tutti noi che viviamo qui. Se per tredici anni abbiamo lavorato tutti insieme per raggiungere questo obiettivo, era corretto che la decisione finale sarebbe spettata a tutti i soggetti promotori del nuovo Ospedale, a prescindere dal consiglio comunale di Sant’Agnello: ascoltandone certo le ragioni, ma decidendo tutti insieme sul da farsi anche per rispetto verso l’Asl e la Regione Campania cui il territorio ha chiesto questo Ospedale, sia chiaro. Questo vuol dire concertare le politiche. Come si può parlare di Unione se alla prima, seria prova di unità di intenti si fallisce così miseramente cancellando l’idea stessa di unità delle amministrazioni su problemi comuni? Teniamo presente che quello dell’Ospedale è stato solo il primo dei problemi dove tutti sono chiamati ad esprimersi. Ce ne sono altri che richiederanno decisioni importanti, collegiali, ma poi l’attuazione competerà a un solo comune, com’è nelle cose: pensiamo al problema dei rifiuti. Chi non accetta questa logica sta fuori dalla realtà e non fa il bene del proprio paese, anche se si illude di raccogliere apprezzamento per aver soddisfatto le pretese di una sparuta minoranza! Il mio auspicio è che, se è ancora possibile recuperare la situazione, ci si debba adoperare tutti insieme per riuscirci, perché le ricadute positive per la comunità sono di gran lunga superiori a qualunque altro piccolo e anche legittimo interesse individuale.