Ospedale Unico, le “polemiche” servono a distrarre l’attenzione dai problemi seri della nostra sanità
Qualcuno ha voluto e ancora vuole trasformare la discussione sulla realizzazione del nuovo ospedale, opportunità di vitale importanza per la Penisola Sorrentina, in uno scontro tra opposte fazioni. Quasi che il problema della salute e in particolare della sanità ospedaliera non riguardasse indistintamente tutti e l’obiettivo da conseguirsi non fosse altro che quello di garantirsi strutture, tecnologie e professionalità all’altezza del compito e soprattutto delle aspettative degli utenti, che poi siamo tutti i residenti dell’area.
Alle critiche superficiali e pretestuose, agli attacchi anche di natura personale e alle speculazioni demagogiche non rispondo proprio perché strumentali e perché le fonti emittenti sono aduse al discredito più che al serio confronto. Quindi non lasciamoci distrarre! Piuttosto ribadiamo, se ce ne fosse ancora bisogno, che si assume una grandissima responsabilità chi affosserà il progetto animato dalla convinzione di tutelare così gli interessi della cittadinanza, soprattutto di quella più prossima al sito dove si è previsto di realizzare l’opera.
Fino a questo momento sono stati spesi oltre 5 mln di euro a fronte di un impegno finanziario che ha superato i 100mln di euro, lievitando dagli originali 65 per fronteggiare il consistente aumento dei prezzi e gli interventi previsti di messa in sicurezza delle aree circostanti quella ospedaliera.
Per contribuire a fare chiarezza sul tema ripubblico un volumetto che ho scritto e pubblicato nel giugno 2021 e intitolato “Salute&Sanità dalla Sars Cov-2 all’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina” (ed. mezzogiornoedintorni.it) utile ad approfondire l’argomento che ho trattato con studi, ricerche e confronti con gli addetti lavori. Un lavoro che prende spunto dall’emergenza Covid-19 per arrivare ad analizzare gli antefatti del progetto Ospedale Unico.
Il progetto di cui oggi si discute alla vigilia della decisione che dovrà essere assunta dal nuovo Consiglio comunale di Sant’Agnello prevede che l’Amministrazione acquisisca nel proprio PRG la variante al PUT approvata dalla Regione Campania su richiesta dello stesso Comune per realizzare l’opera. Nel frattempo però è cambiata la guida del palazzo e sindaco del paese è diventato il dottor Antonino Coppola (cardiologo in aspettativa per mandato sindacale) che ha promesso agli elettori che non avrebbe fatto costruire il nuovo ospedale nel cuore della città per ragioni di natura idrogeologica dei luoghi, per il problema della viabilità nell’area e altre criticità, ritenendo inoltre che il costruendo nuovo ospedale fosse inutile rispetto agli attuali due nosocomi. L’Asl Napoli 3 Sud a questo punto rischia di subire oltre alla beffa di veder saltare una progettazione realizzata in oltre dieci anni di lavoro, anche il danno di aver sprecato 5 mln di euro messi già a disposizione dalla Regione Campania. Non si tratta di bruscolotti… La storia, a distanza di 40anni, rischia di ripetersi? Confidiamo invece che il supremo interesse pubblico alla fine prevarrà su tutti gli altri. Intanto rendo disponibile il volume affinché, chi ne ha voglia, può approfondire l’argomento di cui mi sto occupando da molto, molto tempo. ViC