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Ospedale Unico, l’articolessa di Antonino Pane su “Il Mattino”

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Oggi “Il Mattino” pubblica un’articolessa a firma di Antonino Pane, una mezza pagina dedicata al tema del momento: il progetto dell’Ospedale Unico a Sant’Agnello su cui pende la “spada di Damocle” della decisione della nuova Amministrazione comunale di Sant’Agnello. A prescindere dalle posizioni e dagli orientamenti sul tema, da una firma come quella di Pane ci si aspetterebbe un’esposizione quantomeno esaustiva dell’intera vicenda in virtù del prestigio professionale di cui il nostro gode. Invece il suo diventa il racconto di chi si oppone al progetto quasi che fosse nato ieri e di cui lo stesso giornalista non abbia mai sentito parlare e non conosca tutto quanto ha preceduto quest’ultimo atto. Se l’intento era quello di “portare acqua” al mulino del sindaco Antonino Coppola che sta vivendo il tormento della decisione da assumersi e cerca conforto nel maggior numero di oppositori al nuovo ospedale, allora iscriviamo l’intervento di Pane tra gli oppositori a prescindere del progetto! Ma Pane non è un giornalista qualunque e quindi nell’accingersi a scrivere un articolo tanto impegnativo qualche interrogativo se lo sarebbe dovuto porre e porlo ai suoi stessi interlocutori che, per esempio, propongono con la massima disinvoltura di spostare a Piano di Sorrento, in località Colli di San Pietro nel luogo dove ora è funzionante l’Hotel Nastro Azzurro di proprietà della famiglia Giglio, il nuovo ospedale.

Ma ci prendiamo in giro? Possibile che nessuno ponga una domanda al sindaco Coppola e ai suoi supporter: ma un progetto redatto per essere realizzato in un luogo specifico può essere, sic et simpliciter, dislocato in un’altra località che ha caratteristiche di tipo urbanistico, geologico, ambientale, naturale e così via del tutto diverse oltre a essere ubicato in un altro comune per cui si dovrebbe interpellare quantomeno il sindaco di quel Comune per conoscerne l’opinione? Ma ancora di più: trattandosi di un progetto sovraccomunale, che interessa cioè l’intero distretto 59 e Positano, a esprimersi a riguardo, com’è avvenuto per l’attuale progetto, non dovrebbero essere i sindaci di tutti i comuni interessati con relativi consigli comunali secondo la procedura a sua tempo seguita e che ha innescato tutto il complesso procedimento che ha portato alla progettazione e al finanziamento dell’opera con fondi della sanità nazionale e regionale campana?

Si tratta di poche, semplici domande cui devono rispondere i soggetti che hanno voce in capitolo, sindaci e amministrazioni, e sorvolare su questo aspetto significa non rendere un buon servizio neanche all’informazione. Se, com’è avvenuto per la scelta a suo tempo operata, gli stessi soggetti addivenissero a una diversa valutazione, assolutamente legittima anche se non da tutti condivisibile, certamente non si potrebbe non tenerla in considerazione da parte della Regione Campania e dell’Asl Napoli 3 Sud con le conseguenze implicite in questa scelta: la perdita del finanziamento che ha raggiunto la notevole cifra di circa 110 mln di euro in considerazione dell’aumento dei prezzi e soprattutto dell’intervento di natura idrogeologica che interesserà l’intera area come previsto nel programma; inoltre per la spesa già sostenuta e che assommerebbe a circa 5 mln di euro: chi si farà carico di questo denaro gettato al vento? E altro denaro e tanto tempo servirebbero per fare una nuova progettazione col risultato di mandare tutto all’aria, cioè di restare nella situazione in cui ci troviamo, ospedaliermente parlando, senza prova d’appello! Si è parlato del Tribunale dei diritti del Malato che dovrebbe aver ben presenti le esigenze di natura sanitaria tant’è che è stato ab origine (2011) un sostenitore dell’idea Ospedale Unico partecipando da relatore, al convegno nel gennaio 2011 di presentazione dell’idea progettuale tenutosi al Comune di Sorrento e che appena nel 2020 denunciava addirittura alla Procura di Torre Annunziata la grave criticità dell’Ospedale di Sorrento.

Ora non ce ne voglia il buon Pane, ma un approfondimento sull’intera problematica e sulle posizioni in campo, lui che di giornalismo se ne intende, avrebbe dovuto farlo tanto per non indirizzare il lettore sulla tesi che evidentemente ha deciso di sposare e di far sposare al giornale. Quanto meno questo blog, che ha seguito puntualmente la vicenda dalle origini e non ha remore nel dichiarare di essere favorevole al progetto del Nuovo Ospedale per ragioni di natura esclusivamente sanitaria e quindi di generale interesse non essendo l’opera una speculazione edilizia o un business privato, ha posto una serie di interrogativi anche all’Asl e alla Regione proprio per rispetto dei lettori e dei cittadini.

Ora però non è più tempo di scherzare perchè la decisione di oggi peserà in maniera determinante sul futuro della sanità ospedaliera nella Penisola Sorrentina!

Un commento

  • Antonino Pane

    Cara Politica in Penisola,
    scrivo a te perché il rimbrotto che mi hai rivolto reca solo la tua firma. L’unica cosa vera che hai scritto è che sono un giornalista di lungo corso e, ti aggiungo, cronista da lunghissimo. E proprio in quanto tale conosco bene la differenza tra cronaca e commento. Il mio è un semplice articolo di cronaca dove riporto la posizione del sindaco di Sant’Agnello alla luce di un documento che ha prodotto e la replica che il governatore De Luca ha affidato ai social. D’altro canto la stessa posizione dell’articolo, in apertura di una pagina di cronaca (i commenti Il Mattino li pubblica altrove), avrebbe dovuto suggerirti di leggere senza preconcetti.
    Informare non è scegliere. Questo un cronista lo sa bene.
    Buon lavoro.
    Antonino Pane

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