Ospedale Unico, a proposito dell’ultima “filippica” di Antonino De Angelis
Il nostro sito ha seguito sin dall’inizio la storia dell’Ospedale Unico-Nuovo Ospedale della Penisola Sorrentina e Positano progettato per essere realizzato a Sant’Agnello e oggi che siamo giunti alla vigilia di scelte decisive in capo all’Amministrazione Comunale di Sant’Agnello intendiamo proseguire in questo racconto per contribuire a fare chiarezza su un tema di scottante attualità e che riguarda gli interessi socio-sanitari dell’intera comunità peninsulare. Nell’ultimo articolo che abbiamo pubblicato abbiamo riferito delle “osservazioni tecniche” che sono state presentate al progetto da parte di tre associazioni: il Centro Culturale “F.M. Crawford” rappresentato da Antonino De Angelis, il WWF Terre del Tirreno rappresentato da Claudio D’Esposito e Italia Nostra rappresentata da Massimo Maresca ponendo anche una serie di quesiti all’Asl sulla realizzazione dell’opera. Interventi assolutamente legittimi che rientrano nell’ordinaria prassi amministrativa dovendosi procedere da parte del Consiglio Comunale di Sant’Agnello all’ultimo atto amministrativo che succede a tutti gli altri già approvati (dalle precedenti amministrazioni) e che riguarda la variante al PRG da approvarsi per dare il via libera definitivo all’opera il cui inizio dei lavori è stato originariamente previsto per l’autunno.
Che cosa rischia di mandare all’aria l’intera operazione? La volontà politica del nuovo sindaco, Antonino Coppola, e della nuova maggioranza che amministra il comune che osteggiano la realizzazione dell’Ospedale nella sede prescelta (quella dell’attuale distretto sanitario 59) e ne hanno fatto il cardine della recente campagna elettorale che li ha visti prevalere sul candidato avversario, Giuseppe Coppola, espressione dell’Amministrazione uscente e del sindaco Piergiorgio Sagristani. Poichè il tempo stringe e il consiglio comunale dovrà riunirsi e approvare o respingere le osservazioni tecniche presentate, dalla decisione che assumerà dipende il prosieguo dell’iter progettuale che vede impegnata l’Asl Napoli 3 Sud e la Regione Campania nella realizzazione dell’Ospedale con un investimento finanziario di oltre 80 mln di euro di cui una parte già spesa per la progettazione esecutiva dell’opera. Nei giorni scorsi il nuovo sindaco di Sant’Agnello insieme a una delegazione peninsulare composta da altri sindaci e delegati delle Amministrazioni locali ha incontrato il Presidente della Giunta Regionale, Vincenzo De Luca, insieme al direttore generale dell’Asl Giuseppe Russo e all’ex direttore Gennaro Sosto (oggi alla guida dell’Asl di Salerno) che ha conservata la delega all’Ospedale Unico almeno fino a diversa disposizione.
Di un incontro così importante e di generale interesse per tutto quello che c’è in ballo non c’è stata alcuna comunicazione, soltanto indiscrezioni filtrate col contagocce e il silenzio generale da parte dei nuovi amministratori santanellesi. Da quanto è trapelato si è trattato di un “redde rationem” tra la Regione e l’Amministrazione santanellese sul prosieguo del progetto spettando ad essa l’ultima parola. Si tenga presenta la lunghissima gestazione di questo progetto (si è partiti nel 2010) durante la quale sono stati compiuti molteplici passaggi, formalizzati atti, assunti impegni da parte di tutte le Amministrazioni Comunali e mai rinnegati : pubblichiamo la lettera inviata alla Regione da parte di tutti i Sindaci del territorio che indicano specificamente alla Regione Campania dove dovrà sorgere il nuovo ospedale, scelta che quindi non è stata assunta dalla Regione nè dall’Asl, ma trattasi di un indirizzo formale proveniente da tutti i Comuni e sul quale è stato costruito nel corso degli anni l’iter amministrativo a livello locale e regionale. Di voci dissidenti non se non sono alzate in tutti questi anni mentre si lavorava per conseguire questo risultato che soddisfacesse le richieste del territorio e che, è bene sottolinearlo, si è svolto a cavallo di due diverse amministrazioni regionali: prima quella di centro-destra dell’ex Presidente Stefano Caldoro, poi quella di centro-sinistra dell’attuale Presidente Vincenzo De Luca.
Quello che mancava dall’inizio erano le risorse finanziarie perchè la Campania fu commissariata dal Governo per la gestione della sanità e per dieci anni la Regione non ha più potuto esercitare le proprie funzioni autonome sopportando pesantissimi tagli che si sono concretizzati nella drastica riduzione dei servizi, del blocco delle assunzioni di medici e paramedici: una situazione inconcepibile per quello che rappresenta la sanità pubblica e ciò per colpa del malgoverno di chi ha amministrato in quegli anni le Asl campane. Superata la fase commissariale si è rimesso in moto il governo regionale della sanità e il Presidente De Luca ha potuto avviare, trovandosi contestualmente nel pieno dell’emergenza covid, il piano di riorganizzazione del sistema sanitario pubblico campano. In questo contesto ha dato seguito agli impegni assunti con la Penisola Sorrentina di finanziare il progetto del nuovo Ospedale. Per chi volesse approfondire l’argomento oltre a consultare i tanti articoli pubblicati su PinP è possibile leggere il saggio di Vincenzo Califano intitolato “Salute&Sanità: dalla Sars-Cov2 all’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina” (Ed. mezzogiornoedintorni 2021) che ripropone la cronistoria del progetto (il testo è disponbiile in calce all’articolo) e tutti i passaggi salienti che l’hanno scandito.
A ulteriore chiarimento di quanto avvenuto nel corso degli anni riportiamo un episodio accaduto a Sant’Agnello e che si legge nel saggio: “Un altro passaggio significativo risale a ottobre del 2011 in occasione della cerimonia organizzata dal Comune di Sant’Agnello nel salone del Distretto Sanitario in Via Mariano Lauro con la posa di una lapide alla memoria del dott. Luigi Cappiello all’epoca scomparso da circa 50 anni, ma di cui la comunità locale conserva vivo il ricordo. Il sindaco Gian Michele Orlando e l’assessore Antonino Coppola (l’attuale sindaco Ndr) si fecero promotori di questa iniziativa cui intervennero il dr. Franco Maresca e il figlio di Cappiello. “Vogliamo dimostrare quanto la nostra comunità e l’intera penisola sono legate al ricordo del dr. Cappiello – evidenziava il Sindaco Orlando – e sulla memoria guardare al futuro della nostra sanità che vede ancora una volta la nostra cittadina in primo piano visto che qui sorgerà l’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina. Anzi posso preannunciare che la prossima settimana, venerdì 14 ottobre 2011 alle ore 17 proprio presso la sede del Distretto, si svolgerà un incontro pubblico con i vertici della sanità regionale, i due sub commissari regionali per l’Asl Na3 Sud per fare il punto sullo stato dell’arte relativo al progetto ospedale unico cui sta sovrintendendo per conto dei comuni peninsulari il vice sindaco di Piano di Sorrento Vincenzo Iaccarino insieme a Michele Schiano di Visconti, presidente della V Commissione regionale sulla Sanità e al Sen. Raffaele Lauro che è stato l’ispiratore, anche su questo importante argomento, di una politica e di un’azione unitaria da parte dei sindaci della Penisola”.
La storia come raccontata da Antonino De Angelis nella sua ultima “filippica” contro il nuovo Ospedale difetta di tanti, troppi passaggi e propone una ricostruzione, sul piano politico, assolutamente distorta. Inoltre, con l’intento evidentemente di rafforzare le proprie tesi che, sul piano tecnico, ha legittimante espresso con le ossservazioni presentate al Comune, pronuncia una serie di affermazioni ed esprime giudizi offensivi per le persone cui sono rivolte delineando per di più un quadro di malaffare intorno all’intera operazione con l’intento di suggestionare la pubblica opinione ad adiuvandum delle proprie tesi. Ciò non rende giustizia alla storia dell’uomo, del tecnico e dell’ex amministratore pubblico che è stato De Angelis a Sant’Agnello.
Infine questo suo intervento, per toni e contenuti, potrebbe suggestionare il neo sindaco e la sua amministrazione dall’assumere decisioni che vadano in direzione diversa da quella auspicata da De Angelis, prescindendo da tutta una serie di valutazioni con cui evidentemente oggi Coppola deve fare i conti in quanto sindaco e non più candidato in campagna elettorale dove si può dire tutto e il contrario di tutto: tranne poi ritrovarsi a dover assumere sui problemi decisioni delicatissime per gli interessi generali e anche particolari di amministratori pubblici per le implicazioni che da certe scelte possono scaturire. Sarebbe piuttosto il caso, considerando che si tratta di un’opera pubblica, di interesse pubblico, di gestione pubblica e non di una speculazione edilizia come tante che un po’ ovunque si sono realizzate e ancora si realizzano spesso nel silenzio generale, si uniscano intelligenze, energie, professionalità e competenze per superare gli ostacoli e assicurare alla Penisola Sorrentina un Ospedale degno di questo nome che possa garantire quello che, purtroppo, oggi non possono garantire le attuali due strutture di Sorrento e di Vico Equense come ben sa qualunque operatore sanitario tra i tanti che svolgono pure funzioni di amministratore comunale.
Lettera dei Sette Sindaci alla Regione
Questo è il testo dell’articolo di De Angelis pubblicato sul periodico Sireon e rilanciato su Facebook
IL MALEDETTO IMBROGLIO DI QUEL PASTICCIACCIO DELL’ OSPEDALE UNICO
“A sfogliare il progetto dell’Ospedale Unico della Penisola sorrentina e Costiera amalfitana non serve il commissario Ingravallo di Pietro Germi per scoprire le magagne nascoste fra le sue pagine. Man mano che si va avanti si realizza la metafora di Carlo Emilio Gadda il quale per spiegare la trama del suo famoso romanzo accostò la vicenda a ciò che si trova in campagna spostando un sasso dal terreno: ‘’più si guarda sotto, più’ si scoprono i vermi’’. E’ proprio così, più si girano le pagine più si scoprono le violazioni, le omissioni, i silenzi, le complicità e le ambiguità, anche degli organismi istituzionali, quelli che invece questi abusi dovrebbero impedirli. Si è partiti con il disegno di un enorme edificio concepito in violazione di tutti gli strumenti urbanistici vigenti (Piano regolatore, Piano urbanistico territoriale, Piano di bacino geologico) e alla fine si pretende di piegare le leggi, i regolamenti e le prescrizioni a questa follia che, se realizzata, infliggerà alla penisola sorrentina l’ennesimo scempio.
L’idea era nata da una proposta del dottor Vincenzo Iaccarino, forse ‘in una notte di birra’ davanti a una pizza o a una frittura di pesce, intorno al 2010 ed è circolata, nell’indifferenza dei sorrentini, per alcuni anni fra lo scetticismo di medici e politicanti di provincia. Poi nel 2019, dal cilindro del presidente regionale Vincenzo De Luca, in vista di una campagna elettorale, salta fuori un finanziamento che d’incanto riaccende l’interesse di tutti. Più grosso sarà l’intervento più grande sarà l’osso da spolpare, più prestigiosa sarà la struttura più cresce la brama di carriere sognate dagli aspiranti primari. E allora eccolo il ‘progetto definitivo’, sontuoso e avveniristico (che copia l’ architettura di Gio Ponti) architettato sorvolando su prescrizioni e previsioni urbanistiche, sull’angustia e l’inaccessibilità del sito, sulla fragilità e i pericoli delle frane, tanto alla fine saranno le leggi che si piegheranno e i cittadini che ne soffriranno. L’importante che alla fine (nessuno sa fra quanti anni) almeno duecento milioni di euro raggiungeranno la loro destinazione.
Ma come sono stati affrontati i gravissimi problemi dai progettisti e dai loro ispiratori? In maniera semplice: ignorandoli e nascondendoli. Intanto per non sbagliare si sono rinchiusi nel perimetro dell’agrumeto di proprietà ed hanno volutamente ignorato tutto ciò che c’è intorno, infatti hanno dichiarato: ‘’si precisa che l’RTP è incaricato della progettazione del solo presidio ospedaliero nei limiti di pertinenza dell’area di proprietà dell’ASL Napoli 3 Sud’’
In realtà l’area prescelta ricade nel centro urbano del comune di San’Agnello, densamente abitato e soffocato dal traffico, in una zona pressochè inaccessibile poichè l’unica strada esistente è il Corso Italia, l’intasatissima S.S. ‘’145 Sorrentina’, che attraversa i centri abitati di Meta, Piano di Sorrento, Sant’Agnello e Sorrento con due strettoie nel centro di Sant’Agnello proprio all’imbocco del viale che porta al nuovo ospedale. Di tutto questo il progetto non si è occupato, ha semplicemente ignorato questa realtà.
Neppure si è occupato delle problematiche legate all’inquinamento acustico all’interno del centro abitato in cui, al traffico intenso esistente, si sommerà quello del ‘polo ospedaliero’ con le sue ambulanze e gli elicotteri dell’elisoccorso piazzato sulle case dell’abitato.
Dal punto di vista geologico il sito si trova su un territorio estremamente pericoloso perchè attraversato da gallerie, grotte e rivoli sotterranei non bene individuati. L’accesso dal Corso Italia al nuovo edificio avviene attraverso la Via Aniello Balsamo, Piazza della Libertà e Viale dei Pini, un chilometro di strade ricavate sulla vecchia colmata del vallone Croce, su cui negli anni si sono aperte diecine di avvallamenti e voragini. La zona infatti è segnalata nella Carta del rischio idraulico come ‘’Zona Rossa R4 con Rischio molto elevato’’. Anche qui il progetto ha ignorato il problema, infatti non ha disposto nessun accertamento, anzi per evitare il rischio di un parere contrario ha spostato ‘il rischio’’ in altra zona non riportando l’andamento del vecchio rivolo con la relativa colmata.
Ma chi ha esaminato e approvato fin qui questo assurdo progetto? La procedura è stata quella accelerata della Conferenza dei Servizi a cui i responsabili dell’Unità di bacino non hanno partecipato per cui le omissioni rispetto ai pericoli geologici sono passate col silenzio assenso, altri enti si sono dichiarati incompetenti e quindi il tutto è stato approvato con molti silenzi. La Città Metropolitana (ex Provincia) ha sollevato il problema serio del traffico ma il suo parere è stato puntualmente disatteso dal responsabile del procedimento. La Soprintendenza, dal canto suo, ha espresso un parere paesaggistico-ambientale ambiguo con una doppia contraddittoria formulazione. Sullo sfondo si intravede un generale compiacimento. Naturalmente il nodo, come sempre, è politico poichè è stata proprio la politica, all’interno del Consiglio Regionale che ha deciso la variante al Piano Urbanistico Territoriale con cui le regole di quella legge dello Stato sono state sostituite da un progetto concepito e approvato proprio in violazione di quella legge.
Ora il comune di Sant’Agnello, con la nuova amministrazione capeggiata dal dottor Antonino Coppola, si appresta a valutare questo progetto come variante al suo Piano Regolatore e si spera che in qualche modo possa riuscire a neutralizzare questo pericolo che incombe su Sant’Agnello e sull’intera penisola sorrentina. Antonino De Angelis”.