La nuova sanità ospedaliera di De Luca da Castellammare a Sant’Agnello
Con l’acquisto del complesso delle Terme di Stabia da parte della Regione Campania e l’investimento di 180 mln di euro per realizzarvi il nuovo ospedale “San Leonardo” prende più forma il disegno della nuova rete ospedaliera territoriale ideata dal Presidente Vincenzo De Luca di concerto con i vertici dell’Asl Napoli 3 Sud: a Castellammare ci sarà un ospedale DEA di 2° livello e a Sant’Agnello il nuovo ospedale DEA 1° livello al posto dei due attuali ospedali di Sorrento e Vico Equense (dove dovrebbero nascere le Case di Comunità e trasferire il Distretto 59). Non un restyling dell’esistente, ma la realizzazione di due nuovi complessi ospedalieri per oltre 400 posti letti e dotati di quasi tutte le specialità mediche al servizio di un’utenza di circa 200mila persone, turisti a parte Un’operazione che, insieme agli altri interventi messi in campo da De Luca per le strutture ospedaliere del resto della Regione, fanno ben sperare in un considerevole salto di qualità del livello dell’assistenza sanitaria ospedaliera in Campania.
Per Castellammare di Stabia si tratta di definire l’acquisizione della struttura e di mettere in campo l’iter progettuale-amministrativo per giungere a un piano esecutivo; per Sant’Agnello invece occorre superare le criticità legate all’opposizione al progetto da parte della nuova Amministrazione comunale che vorrebbe una sede diversa rispetto a quella dell’attuale distretto sanitario 59 per tutta una serie di motivi che sono stati condivisi, durante la campagna elettorale, dai cittadini che in particolare risiedono nell’area interessata all’intervento. Non è un problema di poco conto perché gli atti approvati dalla precedente amministrazione, quella del sindaco Piergiorgio Sagristani, si trovano nella fase della consultazione pubblica e della presentazione di osservazioni da parte di chiunque si ritenga legittimato a intervenire. I primi a farlo, sollevando eccezioni che minano alla base la fattibilità dell’opera, sono stati il WWF Terre del Tirreno e Italia Nostra che hanno presentato una serie di osservazioni in base alla quali sarebbero nulli tutti gli atti sin qui approvati perché in contrasto con le normative urbanistiche vigenti.
Se nell’Amministrazione del sindaco Antonino Coppola non dovesse maturare la convinzione che non si può rischiare di perdere questa opportunità se si ambisce a un’assistenza ospedaliera più moderna ed efficace, il rischio è che il progetto si affossi ancor prima di essere avviato e l’esito di una tale scelta sarebbe letale per la comunità peninsulare e per i milioni di turisti che ci vengono in vacanza. Alternative all’attuale ubicazione non sembrano essercene a portata di mano e soprattutto i tempi potrebbero slittare a tal punto da rendere praticamente inattuabile il progetto che tramonterebbe definitivamente. Una bella responsabilità, non c’è che dire, i cui effetti si ripercuoterebbero sull’intera realtà peninsulare, ma non solo perché questa rete opportunamente ideata dal Presidente De Luca nascerebbe bucata in un’area nevralgica del territorio con tutte le conseguenze prevedibili.