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La tragedia romagnola…il sistema-Italia travolto dall’incuria e dal maltempo, ma soprattutto dalle ruberie e dal malgoverno

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La tragedia che si è abbattuta sull’Emilia Romagna a causa del maltempo e dell’esondazione dei fiumi che hanno devastato, anzi cancellato, intere cittadine presenta un bilancio di 13 morti, per il momento, e danni per svariati miliardi di euro costituendo l’ennesimo monito della natura rivolto a un’umanità che sembra aver smarrito completamente il senso della misura e della salvaguardia dei propri reali e primari interessi legati addirittura alla sua stessa sopravvivenza. Paola Mercogliano, che è la responsabile della divisione di ricerca modelli regionali e impatti geo-idrologici della Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici, oggi in un’intervista a “Il Fatto Quotidiano” ha espresso alcuni concetti che non possono lasciarci indifferenti e che devono essere divulgati come monito alla classe politica e all’opinione pubblica.

Riassumiamo quelli principali: “….Ridurre gli impatti può significare fare scelte che non piaceranno alle comunità. Ho incontrato persone che non volevano aree verdi per combattere le ondate di calore perchè preferivano parcheggi. Adattarsi significa affrontare dei costi ma soprattutto trasformare il nostro modo di vivere. Poi, ovviamente, c’è i lfronte della mitigazione…Bisogna cambiare sistema energetico, modello di agricoltura, trasporti e azzerare le emissioni di gas climateranti, rinunciando a stili di vita che richiedono consumi di fonti fossili. Altrimenti a fatica dell’adattamento è inutile…Se riusciamo a mantenere il riscaldamento globale entro certi limiti, l’adattamento avrà un costo. Ma se non riusciamo a contenere il riscaldamento, lo scenario cambia drammaticamente. L’adattamento sarà molto più oneroso, più difficile e più costoso. In questo senso ogni decimo di grado può fare molta differenza e farci trovare di fronte a effetti molto più gravi“.

In queste poche righe si riassume lo logica che dovrebbe ispirare l’azione collettiva, quella dei governanti e dei governati, entrambi sordi o restii ad adottare scelte di sostenbilità senza le quali il futuro, ma lo stesso presente a veder quanto è successo in Emilia, è seriamente a rischio. In tutti questi anni l’indifferenza delle classi dirigenti che si sono alternate al governo del Paese e dei territori a dare risposte concrete ai troppi e gravi problemi del territorio e delle comunità ha determinato sperpero di risorse finanziarie miliardarie che hanno alimentato business privati, politici, mafiosi. Qualunque emergenza, come ci insegna il terremoto del 1980, si è tradotta in affari per le consorterie politico-mafiose che negli stessi attimi in cui avevano luogo le tragedie brindavano agli affari che ne sarebbero derivati per le loro tasche.

Oggi il Governo stanzia risorse miliardarie per continuare la guerra in Ucraina fino a ritrovarcisi dentro in tutto e per tutto in nome di un atlantismo deteriore che sta danneggiando il sistema europa per assecondare la smania dominatrice degli USA sul mondo intero; altri miliardi per finanziare il Ponte sullo Stretto di Messina al quale il Ministro Salvini sembra aver vocato il suo mandato…E gli esempi potrebbero continuare a decine se non a centinaia, ma senza che dalla pancia del Paese reale rimbombi un NO deciso a questo modo di far politica e di amministrare il bene e i denari pubblici. Siamo sull’orlo del collasso e ancora continuiamo a ballare mentre il titanic sta affondando!

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