Italia

L’ultima follia di un Paese in degrado: PNRR, la colpa di Conte è di aver ottenuto troppi soldi…

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Giuseppe Conte

Stiamo assistendo a un dibattito surreale sull’utilizzo dei 209 miliardi di euro che Giuseppe Conte, all’epoca presidente del Consiglio, riuscì ad ottenere dopo una serrata trattative in sede europea, per il rilancio dell’Italia post-pandemia covid-19. Un successo oggettivo quanto inatteso che avrebbe rappresentato per l’Italia la grande occasione per modernizzare il Paese in settori strategici, accrescendone la competitività e sviluppando nuove opportunità occupazionali in grado di contenere anche l’emorragia di “cervelli giovani” che da troppo tempo vanno via da un’Italia incapace di offrir loro serie occasioni per mettere a frutto competenze di alto livello. Una volta acquisita questa montagna di danaro, immediatamente scattò il complotto della politica a tutti livelli insieme ai soliti poteri economici e non solo per strappare di mano al Presidente Conte e agli odiati Grillini denaro e potere. Conte fu defenestrato per consegnare il PNRR e i relativi fondi al grande Mario Draghi che avrebbe soddisfatto le aspettative di una certa classe politico-imprenditoriale meglio di chiunque altro.

Mario Draghi

Un governo, quello di Draghi, che non fu in grado di dettagliare, come avrebbe dovuto fare, la tipologia degli interventi pianificandone la progettazione e la realizzazione e dotando il Paese, ai diversi livelli, di staff tecnici all’altezza del compito. Vista la “mala parata” e consapevole del disastro che l’attendeva, Draghi decise di uscire di scena dimettendosi senza essere sfiduciato e, complice un sistema mediatico sempre peggiore nell’esercizio della propria funzione, creando le premesse per il grande successo di Giorgia Meloni e del centro-destra con la complicità del PD di Letta col solo obiettivo di cancellare dalle aule parlamentari il M5S e soprattutto Giuseppe Conte ritenuto assolutamente estraneo al sistema. L’avvento al governo di Meloni-Salvini-Berlusconi e di una sgangherata e squalificata classe di governo ha evidenziato l’assoluta incapacità di far fruttare, nell’interesse dell’Italia e degli Italiani, questi 209 miliardi di euro e subito è partita la campagna mediatica sulla responsabilità di Conte ad aver voluto più soldi di quelli che effettivamente servivano e si potevano spendere.

Giorgia Meloni

Il colmo di questo storytelling l’ha interpretato qualche giorno fa Bernabè ospite della Gruber affermando che Conte ha sbagliato a prendere tutti questi soldi perchè saremo assolutamente incapaci di spenderli visto che entro il 2026, termine previsto dall’UE, si dovrebbero impegnare oltre 50 miliardi l’anno mentre l’Italia a stento è capace di spenderne 20 di miliardi l’anno in opere e quindi tutto il resto è un’eccedenza che dovrà essere restituita all’Europa. Il Ministro Fitto, competente sul PNRR, va dicendo da giorni che non si possono rispettare le scadenze, mentre la Meloni continua a raccontare favole (ultima quella del Liceo sul Made in Italy) pur di mascherare l’assoluta inadeguatezza sua e del suo Governo a utilizzare, come si sarebbe dovuto fare, questo denaro facendo praticamente svanire la prospettiva di una ripresa reale dell’Italia dove tutto sta peggiorando in modo evidente. In più col progetto scellerato dell’autonomia differenziata del Ministro Calderoli si rischia di spingere l’Italia in fondo alla classifica mondiale dei paesi meno sviluppati. E tutto questo per colpa di Conte che è riuscito a prendere troppo denaro per il suo Paese quando era presidente del Consiglio e che forse, se fosse rimasto al suo posto, avrebbe molto meglio saputo come spendere questo denaro. Non sia mai detto! Da Mattarella all’ultimo uomo e donna del sistema si doveva scongiurare questa eventualità e compattarsi proni agli USA e alla NATO per combattere Putin spendendo miliardi in armi per sostenere una guerra assurda e sanguinaria di un’Ucraina in mano a un presidente che ne sta decretando e attuando sistematicamente la fine. Lui si un comico-marionetta che minaccia la pace nel mondo: e noi lo paghiamo!

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