Crisi Eav…Ma i treni non si comprano al supermarket!
A leggere i commenti social all’indomani dell’incontro dei Sindaci della Penisola Sorrentina con la Regione ed Eav se ne ricava una sensazione desolante per l’assoluta mancanza di realismo consegunete alla cosiddetta “operazione trasparenza” invocata da De Luca e rappresentata da De Gregorio&Cascone al cospetto dei primi cittadini che hanno chiesto risposte concrete e immediate alla crisi in cui versa il servizio ferroviario pubblico.
Cascone, ma soprattutto De Gregorio che da sei anni circa governa l’Eav, hanno presentato per la prima volta il quadro effettivo della situazione in cui versa l’azienda e di riflesso il servizio su ferro e su gomma e, senza girarci intorno, hanno indicato nel 2025 la data entro cui andrà a regime il lavoro avviato in questi anni e che dovrebbe restituire all’utenza una Circum efficiente e all’altezza delle aspettative di residenti e turisti.
De Gregorio ha spiegato senza giri di parole come stanno le cose e prenderne coscienza da parte dei sindaci e, in generale, dell’opinione pubblica non significa assolvere e rassegnarsi: piuttosto acquisire consapevolezza che, sic stantibus rebus, prima dei prossimi tre anni non si potranno registrare significativi miglioramenti del servizio, fatta eccezione per l’annunciato potenziamento di alcune corse e di qualche direttissimo in più.
Per tutto il resto bisogna, purtroppo, fare i conti con i tempi tecnici che riguardano le procedure di legge, con quelli delle ditte aggiudicatarie dell’appalto per la costruzione dei nuovi elettrotreni, con la vetustà degli impianti per cui capita pure che non siano reperibili sul mercato pezzi di ricambio necessari per effettuare riparazioni, con un personale che è quello che è, mentre i nuovi assunti devono sottostare a un’adeguata formazione (e ci mancherebbe che non la facessero) prima di poter svolgere la funzione per la quale sono stati assunti: e parliamo di un anno, obbligatorio, tutto a stipendio pieno con annessi e connessi.
Il Presidente di EAV ha sciorinato punto punto i numeri, ha indicato le criticità, quelle che possono essere affrontate e risolte e quelle che non possono trovare soluzione e/o compensazione, ha indicato i tempi di attuazione del programma avviato così come ha delineato la tempistica cui devono attenersi i conducenti dei convogli nel rispetto delle regole imposte dell’autorità dei trasporti per cui i tempi di percorrenza delle tratte si sono allungati in ossequio a logiche di sicurezza.
Insomma, premesso che non si tratta di una difesa d’ufficio dell’operato di De Gregorio, non sembra proprio che il Presidente-Amministratore di Eav se ne sia stato con le mani in mano in questi anni…
Allora sarebbe stato meglio farla fallire l’azienda dopo che la prima repubblica l’aveva spolpata fino all’osso con una gestione politico-sindacale clientelare, con incarichi milionari affidati a centinaia di legali in forza alle varie parrocchie politiche che hanno fatto il bello e il cattivo tempo in Circum?
Certamente no, il fallimento con le ovvie conseguenze avrebbe prodotto uno tsunami ingestibile e insopportabile per tutti per cui il salvataggio dell’Azienda, la sua riconversione e crescita dopo il risanamento finanziario, ha dato il via a una stagione di rinascita tutt’altro che semplice e breve e che richiede ancora tanto sacrificio prima di concretizzarsi.
Tutti gli attori in campo hanno ragioni da vendere, così come legittime sono le rivendicazioni di sindaci e utenti, senza tralasciare la circostanza che anche all’utenza vanno addebitate colpe sul livello di degrado in cui versano stazioni e convogli oggetto di indecenti vandalismi.
Ora tutti continuano a parlare come se avessero in mano la bacchetta magica con la soluzione che il management di Eav invece si ostinerebbe a non vorrebbe attuare per una specie di gusto sadico di imporre sacrifici e mortificazioni agli utenti anzichè farli viaggiare comodamente, puntualmente e in sicurezza.
Purtroppo le cose stanno come sono state esposte e non c’è imprenditore privato, operatore turistico o manager in grado di stravolgere in 24ore la situazione sotto tutti i punti di vista. Questo non significa doversi arrangiare, accontentare e sopportare, ma solo avere coscienza delle conseguenze che il malgoverno della cosa pubblica o di un’azienda provoca su una molteplicità di interlocutori che sono mortificati nei propri diritti.
In queste stesse ore stiamo assistendo all’esplosione dello scandalo giudiziario che ha coinvolto l’imprenditoria marittima portando alla luce l’esistenza di un sistema drogato e anche colluso con la malavita organizzata. Una camorra di casa nostra che, ahimè, ci ostiniamo nel non volerla vedere e riconoscere, ma con la quale ci rassegnamo a convivere e che addirittura alimentiamo, forse inconsapevolmente, ma da oggi non più! Se anche in questa circostanza si levassero in alto i lai della comunità social allora saremmo di fronte a un’opinione pubblica più matura e più esigente: la realtà però è un’altra e si accetta di chiudere gli occhi su squallide vicende che infangano la Penisola molto di più dei disservizi Eav/Circumvesuviana.