La “confessione” dell’ex sindaco Andrea Buonocore oggi presidente del consiglio
L’ex sindaco Andrea Buonocore, oggi presidente del consiglio comunale, ha pubblicato quella che ha tutti i toni di una “confessione” a distanza di un anno dalla elezioni di Giuseppe Aiello a primo cittadino al quale ha praticamente passato il testimone dopo una sola consiliatura accettando di candidarsi consigliere con lui alle amministrative del 2021. Un “ricordo” che però malcela una delusione di Buonocore nei riguardi del suo successore. Ecco cosa scrive Buonocore: “Ricorre in questi giorni il primo anniversario di Peppe Aiello, Sindaco di Vico Equense. Esulto con lui e per lui per l’avvenuta elezione. Plaudo al suo impegno e alla sua passione e ogni giorno, mi chiedo se il gesto che ho compiuto sia stato compreso fino in fondo dai miei concittadini. A volte, lo confesso, non è comprensibile neanche per me
La mia è stata una scelta presa nell’esclusivo interesse della Città. Ho reputato fosse la giusta soluzione per evitare ulteriori frammentazioni che avrebbero creato altre spaccature all’interno delle nostre case. Alle divisioni ed alle spaccature ho preferito, quindi, la sintesi sacrificandomi in prima persona, perché la nostra Città è prioritaria a tutto e a tutti. Ovviamente, pur essendo stata una mia libera scelta, non è stata priva di sofferenze. Un disagio che in quest’anno ho testimoniato attraverso un mio “ritiro” lontano dalle luci e dai palcoscenici, preferendo impiegare quanto più tempo possibile servendo la mia Comunità attraverso il lavoro che svolgo.
Resta la mia passione per la Politica, quella con la P maiuscola, che intendo come servizio e testimonianza e che non abbandonerò mai.
Durante la mia Amministrazione, pur tra mille difficoltà, nonostante le sfide inedite che mi sono trovato a fronteggiare – incendio del Faito, frane e non ultima, la pandemia da Covid-19 – ho comunque piantato tanti semi che in questi mesi ed in questi anni vedranno la luce. Ricordo quell’abbraccio vero e sincero che ha unito me e Peppe il giorno della vittoria elettorale. Nella sua vittoria c’e’ anche la mia vittoria. In quel gesto c’è la promessa, che non ho mai ritirato, di una presenza e di un aiuto che non verranno mai meno, ma, con discrezione e riserbo e quando sarà richiesto, sarò pronto ad offrire il mio umile contributo per il Bene della Città. La riconoscenza è un termine sempre più desueto. Lo è nella vita di tutti i giorni, lo è ancora di più in politica. Auguri Peppe. Auguri Vico Equense“.