A proposito dell’Oasi in Città…C’è ancora chi strumentalizza. Il post di Claudio d’Esposito. Video
All’indomani del successo dell’iniziativa del WWF “Urban Nature” nell’Oasi in Città realizzata da circa cinque anni a Sant’Agnello leggiamo un lungo post di Claudio d’Esposito, presidente della sezione “Terre del Tirreno” dell’Associazione Ambientalista, che si dice costretto a dover spiegare il significato di quest’intervento che viene costantemente strumentalizzato e con esso la stessa associazione e chi la rappresenta. C’è da restare stupefatti visto che la realizzazione di quest’Oasi naturalistica (che dev’essere assolutamente visitata) rappresenta la significativa testimonianza di come sia stato possibile realizzare un’ambiente assolutamente naturale sull’area superficiale di un pargheggio ubicato nel centro della città in ossequio alle vigenti norme urbanistiche le quali prevedono, appunto, che coloro che hanno edificato o edificano questi parcheggi sono obbligati a destinare l’area di superficie a verde pubblico e quindi rendendo disponibili alla comunità spazi da vivere quasi a “sanatoria” del sacrificio di area occorso per realizzare i parcheggi.
Se ne contano a decine di questi casi nella Penisola Sorrentina, ma nel 99% dei casi una voltà costruito il parcheggio le Amministrazioni locali non si premurano di far rispettare la legge imponendo la realizzazione degli spazi verdi per i cittadini. Eppure tale mancanza comporta il rischio di un espoprio del bene privato a vantaggio del pubblico per cui la realizzazione di questi polmoni verdi dovrebbero essere finalmente realizzati per non incorrere nella conseguente azione amministrativa. Va ancora detto che la scorsa settimana un’altra area verde di superficie a un parcheggio in pieno centro città è stata inaugurata, sempre dall’Amministrazione del sindaco Piergiorgio Sagristani che su questo fronte dimostra grande attenzione e disponibilià donando alla comunità questi spazi vitali assolutamente preziosi.
OASI DI PLASTICA… NATURA ARTIFICIALE… STRUMENTALIZZAZIONE… INGENUITA’ E BUONA FEDE?
di Claudio d’Esposito*
Mi esortano a spiegare. Ancora. Di nuovo. Per l’ennesima volta. Spiegare a chi? A chi non ha orecchi per ascoltare… non già per sentire. Oppure a chi più che “combattere a favore dell’ambiente” interessa piuttosto “combattere contro qualcuno”?
A costoro andrebbe spiegato che se Jack lo squartatore violenta il volto di una ragazza e un bravo chirurgo plastico la fa tornare come prima… non vuol dire che il chirurgo stia dalla parte di Jack… nè vuol dire che dobbiamo necessariamente andare in giro a sfregiare i volti… tanto poi c’è il bravo chirurgo che li “ripara”!!!
Se a Bagnoli un giorno si farà l’auspicata bonifica che si attende da 30 anni dell’ex area industriale… non si potrà certo dire che il recupero dell’area significherà la “legittimazione” o la “benedizione”, da parte di chi la realizzerà, delle acciaierie, delle industrie Eternit, Cementir e Montecatini?
O è forse meglio che il lungomare affacciato sul golfo di Napoli resti per semper una landa di terra abbandonata?
A volte, credetemi, non me faccio una ragione… sarà che ho la mente troppo aperta… o troppo chiusa… o sarà che sono davvero un incurabile ingenuo?
La mission dell’associazione WWF Italia è su tre binari:
– EDUCARE le “future generazioni” (anche se come dice Erri De Luca” il futuro siamo noi”);
– FERMARE la distruzione in atto facendo rispettare le leggi laddove ci sono;
– RICOSTRUIRE e RESTAURARE la Natura violata.
La ricostruzione delle aree a verde sulla copertura delle autorimesse interrate realizzate va in questa ultima direzione! Infine c’è un piccolo ma non insignificante dettaglio che molti ignorano: è la LEGGE (19/01) che impone di rimettere il terreno e gli alberi sui parcheggi realizzati al posto dei giardini.
L’OASI di Sant’Agnello è stata realizzata grazie al supporto e alla collaborazione del WWF Terre del Tirreno e grazie ad un sindaco che ha creduto a tale progetto. Altri sindaci, altri dirigenti e altre amministrazioni, distratti da altre cose, hanno ritenuto fino ad oggi non fattibile, se non risibile, creare parchi con stagni, laghetti, ninfee, rane, cespugli, orti e boschi in città! O forse semplicemente non hanno saputo farlo.
Sostenere che il sottoscritto e l’associazione che rappresento abbia “benedetto la distruzione dei giardini” è poco credibile.
L’oasi in città di Sant’Agnello è, tra l’altro, uno di pochi benemeriti esempi di utilizzo di denaro pubblico, di finanziamenti europei, che il sud Italia utilizza allo 0% rispetto al nord e al resto d’Europa.
L’oasi è di “plastica” o addirittura un “mostro” (come è stata definita) solo nelle teste di taluni, che magari non l’hanno nemmeno mai visitata!
L’oasi è, e resta, naturalistica nella misura in cui in essa è possibile incontrare la Natura e i suoi abitanti. Altrove, in altri giardini, anche “veri” … di case, ville, alberghi & co, per quanto curati e costruiti sul suolo, restano “artificiosi e sterili”… con poche piante esotiche e standardizzate… e c’è molta meno NATURA che nell’oasi ricreata sul tetto a Sant’Agnello.
I merli, le cince, gli occhiocotti, le capinere, i verzellini, le rondini, le upupe, il barbagianni, i pipistrelli, le lucertole, i serpenti, le libellule, le api, i bombi, le lucciole, i coleotteri, le farfalle e tutta una miriade di organismi viventi appartenenti alla fauna locale non sono certo “artificiali” né di “plastica” e, fatta eccezione per i pesci e le rane, non ce li abbiamo messi di certo noi!
Non c’è nessuna responsabilità a mettere a disposizione di un’amministrazione GRATUITAMENTE passione e competenza, né da parte mia, né dei delegati, né di tutti gli attivisti del WWF locale, nel tentare di dimostrare (riuscendovi!) che su almeno una delle centinaia di autorimesse costruite da Vico, a Massa, fino a Positano e oltre, è possibile ri-creare la Natura distrutta… più e meglio di come prevede la LEGGE… andando oltre l’agrumeto preesistente.
Quel che è certo è che è proprio il WWF ad aver contrastato con le unghie e con i denti sin dall’inizio, assieme ad altre benemerite persone e associazioni (Italia Nostra e VAS) e a bravi e disponibili avvocati, tale spasmodica realizzazione di autorimesse interrate al posto degli amati giardini (tale affare fu definito da me con l’acronimo di “BOXLANDIA”) con una serie infinita di segnalazioni, lettere, denunce e ricorsi in sede amministrativa e penale, che hanno sottratto energie e risorse infinite per oltre due decenni. Energie, risorse e competenze che di certo si sarebbero potute utilizzare in ben altre direzioni costruttive.
Non è certo il WWF ad aver previsto che sopra i parcheggi interrati andava ricostruito, su appena un metro di terra, il giardino violato, con gli stessi alberi, uguali per numero, specie ed età!
Questo in molti casi non è mai avvenuto. Sono decine e decine le autorimesse che ancora attendono che sia ripristinata la superficie di copertura in cemento con il terreno e, laddove è apparso il velo di terreno, in molte mancano ancora gli alberi o sono stati piantati dei fuscelli, spesso seccati dopo poco. Sono tanti i casi assurdi e fuorilegge: solo nel comune di Piano di Sorrento da un’indagine svolta da Salvatore Mare, da consigliere del movimento 5 Stelle, risultarono ben 16 casi degni di nota!
A Sorrento decine di aree realizzate attendono da anni di divenire di “pubblica fruizione”. A Sant’Agnello diverse autorimesse, tra varianti e modifiche, attendono ancora il completamento a distanza di ben 18 anni dall’inizio!!! Intanto i box sono venduti.
Tutti casi questi, studiati, affrontati e DENUNCIATI nei dettagli, anche di recente (nel 2022) proprio dal WWF. Mesi fa è stato chiesto dal WWF di far riaprire un caso a Sant’Agnello che il GIP della Procura di Torre Annunziata intendeva archiviare.
Tale continua, incessante e spasmodica attività di contrasto ai parcheggi interrati è stata svolta per gran parte proprio dal WWF!
Lo scrivo solo per far comprendere che continuare a sostenere, come in un disco rotto, che l’aver collaborato a realizzare una copertura a verde pubblico – apprezzata da migliaia di cittadini locali e stranieri, da centinaia di alunni di ogni ordine e grado, premiata in concorsi nazionali, menzionata nel primo summit della riforestazione urbana mondiale e indicata dall’ISPRA come una delle migliori pratiche di riqualificazione ambientale nazionale – significa aver creato “un mostro” (o un “giardino di plastica” come qualcun’altro con sarcasmo l’ha definito) utile a “legittimare o benedire ingenuamente e/o in buona fede” ogni futuro scempio e roba simile, non ha assolutamente senso!
La “riforestazione” creata sul tetto del garage, con migliaia di essenze, tra alberi, cespugli e arbusti, di certo contribuirà, oltre al valore ambientale, didattico e ricreativo, a contrastare una fonte di inquinamento rappresentato dal parcheggio di ben 350 auto accanto ad un altro parcheggio di mezzi pesanti e a strade trafficate nei pressi di una scuola.
Non riesco a farmene una ragione di come l’intelligenza umana possa andare in corto circuito nel vedere un esempio virtuoso… al punto tale da attaccarlo e criticarlo… smettendo ad un tempo di indignarsi sulle altre centinaia di autorimesse sul cui tetto, in barba alla legge, non c’è ancora nulla o, almeno, non c’è nulla di particolarmente apprezzabile o utile alla Natura e alla collettività?
Non me ne faccio una ragione di come taluni, nell’intento di sferzare attacchi politici, continuano a parlare e criticare dall’esterno di un parco ricreato senza nemmeno conoscerlo!
E magari senza guardarsi neppure intorno?
A Meta hanno ricevuto, con finanziamento pubblico, gli stessi soldi usati da Sant’Agnello per creare un’oasi dal nulla, per trasformare il “Giardino degli Agrumi” in “Villa Comunale”(!).
Aspettiamo di vedere il risultato e quanti alberi e arbusti nuovi si pianteranno al posto degli alberi eliminati per esigenze architettoniche e di progetto.
A Sorrento il risultato ottenuto per rimboschire le Tore con finanziamenti pubblici è sotto gli occhi di tutti.
Sulla vicenda boxlandia e sul cemento selvaggio abusivo ma autorizzato a Vico Equense stendiamo un velo pietoso.
Il fatto che l’Oasi in città di Sant’Agnello, realizzata sul tetto in cemento di un’enorme autorimessa, costituisca al momento una sana e meritevole eccezione nel panorama nazionale non depone certo a vantaggio delle decine e decine di opere che, dopo decenni, attendono ancora una degna sistemazione della copertura.
Nè è possibile usare tale meritoria opera come pretesto per contrabbandarne di analoghe!
Oggi distruggere nuovi giardini, abbattere ennesimi alberi e cementificare ancora suolo fertile, raccontando di voler costruire… poi… parchi e oasi naturali al di sopra degli scatoloni in cemento armato delle autorimesse interrate, è un ossimoro – come dire ghiaccio bollente, silenzio assordante, buon lunedì 😉 – a cui solo speculatori in mala fede e sciacalli d’affare potrebbero dare ad intendere, e solo stupidi e invidiosi potrebbero fingere di credere… adossandone le colpe all’associazione ambientalista locale a cui appartengo che ha fatto della lotta a “Boxlandia” nella Terra delle Sirene una delle sue principali “mission”.
Nessuna “ingenuità” c’è da parte di chi lavora, con passione e gratuità, per salvaguardare il nostro territorio e la qualità della vita dei suoi abitanti, cercando di creare un mondo in cui l’uomo possa vivere in armonia con la Natura.
Boxlandia è un BUSINESS ormai svelato, rallentato se non talvolta frenato grazie al WWF e ad altre benemerite associazioni ambientaliste locali. Chi non lo capisce sono certo che FINGE di non capire! Sperando di non dover tornare sull’argomento. Evviva l’Oasi in città di Sant’Agnello! Godiamocela… godetevela… finchè dura
*Presidente WWF Terre del Tirreno
(Foto dall’archivio WWF Terre del Tirreno: la copertura del parcheggio prima, all’inaugurazione dell’oasi e oggi)