Italia,  Sant'Agnello

Elezioni Politiche 2022, Antonino De Angelis: “Perchè voto Giuseppe Conte”

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di Antonino De Angelis

Giuseppe Conte

Nel 2018 gli elettori tentarono una rivoluzione democratica. Stanchi della degenerazione della politica riversarono nella cabina elettorale una valanga di voti su coloro che nelle piazze gridavano il loro stesso disagio. Purtroppo non ebbero altra scelta. Il M5s fu sbalzato dalla piazza ai banchi Montecitorio e poi a Palazzo Ghigi.
Nel corso dei due mandati il “movimento”, digiuno di politica, dovette fare i conti in primo luogo con la propria inesperienza e poi con l’accerchiamento deciso e compatto dei potentati economici: Confindustria, finanza, affaristi, lobby. i quali mobilitarono tutta la potenza dei loro organi di informazione con l’obbiettivo di spazzare via quegli ingenui sognatori che avevano come obbiettivo, udite udite, di introdurre la legalità e scacciare il malaffare. Via i professionisti (corrotti) della politica e via le ingiustizie sociali. Intanto due cose furono subito chiare: a) è possibile governare con un personale politico onesto; b) non necessariamente un buon presidente del consiglio debba essere un politico professionista di lungo corso; infatti si inventarono il prof. Giuseppe Conte, sconosciuto alla politica e agli stessi elettori, e fu l’unico presidente del consiglio uscito da palazzo Ghigi fra gli applausi.

Questo di per se costituì già una rivoluzione nell’Italia che aveva coccolato per due decenni un soggetto come Berlusconi e negli anni successivi ammirato un “conta chiacchiere” narciso come Matteo Renzi; due ridicoli statisti che avevano (ed hanno) portato gli italiani a schifare la politica.
Ignoto in Europa, Giuseppe Conte ha costretto i paesi dell’unione ad aderire all’idea del “debito comune” portando in Italia un finanziamento di 209 miliardi di euro per ammodernare il Paese, quando i grandi strateghi di casa nostra si sarebbero accontentati del Mes, un prestito quasi dieci volte inferiore. Altre riforme ha proposto, alcune ottime (bonus), altre buone (riduzione parlamentari e RdC), comunque sempre dirette ai ceti popolari e mai alle banche o ai potentati economici.

Negli ultimi mesi si è visto di tutto; il suo “partito” si è frantumato in mille pezzi, un esodo a cui ha contribuito il suo fondatore: il confusionario e confuso Beppe Grillo il quale alla fine non riesce più neanche a fare il comico, il suo mestiere. A completare l’operazione di espulsione ci ha pensato il taumaturgo Mario Dragli in fuga dalla storia, dalla sua storia, iniziata fra il tripudio generale e finita fra le ambiguità finalizzate alla tutela della propria immagine.
Mentre il parlamento gli votava la FIDUCIA lui correva al Quirinale con le dimissioni in mano gridando “è stato Conte…è stato Conte!” additando l’onesto ex collega al pubblico ludibrio. Operazione compiuta: Draghi si è liberato del peso del parlamento, le destre hanno avuto le elezioni che cercavano per vincere e il PD, che voleva far fuori Conte, si è liberato dei Cinque Stelle. L’operazione ha generato il rifiorire dei cespugli. Il furbetto voltagabbana Giggino, nel tentativo (fallito) di scalzare Conte dal M5s anche con l’aiuto di Draghi (la telefonata a Grillo), con un’operazione alla Renzi, si è fatto un cespuglio tutto suo mentre senza pudore “accusa” Conte di aver fatto un partito personale e non si è accorto invece che quello rimasto non è altro che il suo vecchio partito depurato dagli opportunisti come lui. In ogni modo alla fine ha ricevuto dal PD, per meriti acquisiti (quali?), la promessa della terza elezione in parlamento, forse per una segreta riconoscenza. Chissà.

Da 60 anni ho sempre votato a sinistra, una sinistra che non riesco più a ritrovare. Il PD, ormai alLETTAto, terrorizzato dalla destra che incombe, dopo aver rifiutato un alleato del 12%, cerca inutilmente soccorso fra i rimasugli del 2-3% buttando alle ortiche (espressione benevola) l’unica possibilità di battere la destra ma utile soltanto per continuare il balletto con il vecchio caimano redivivo, il bullo narciso soccorso da Calenda dietro cui si nasconde, il duro di Pontida, l’ex berlusconiana rivitalizzata (Forse vincitrice) e perché no ancora i simulacri di La Russa e Gasparri. Proprio quei personaggi che 2018 avevano indotto gli italiani a schifare la politica e che oggi puntualmente, come verginelle, ripropongono le medesime ricette.
In queste condizioni IO VOTO GIUSEPPE CONTE che ha resistito al complotto di una parte dei suoi, dei suoi alleati e perfino del presidente del consiglio. Nelle ultime settimane ha fronteggiato la pressione di quasi tutta la stampa che lo ha indicato come l’autore della caduta del governo e quindi dei guai del Paese. Tutti sanno che non è così. A mio modo di vedere questo politico atipico, l’unico nuovo nella campagna elettorale, resta, alla data di oggi, l’unica garanzia di trasparenza e onestà.
P.S. Se c’è qualcuno che intende replicare per eccepire e/o criticare qualsiasi punto di questo post naturalmente potrà senz’altro farlo purché dichiari in premessa, come ho fatto io, PER CHI VOTA E PERCHE’”.

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