Italia

Gli Italiani eleggeranno il Primo Parlamento “a misura ridotta” pensando alla guerra e alla crisi!

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Oggi gli Italiani andranno alle urne per eleggere il nuovo Parlamento in formato ridotto – 600 tra Camera e Senato – per la riforma voluta dal Movimento 5 Stelle e blindata a furor di popolo col referendum. E’ un voto particolare sotto tanti punti di vista. Innanzitutto perchè è la prima volta che si vota agli inizi di autunno e dopo una campagna elettorale svoltasi tra agosto e settembre in un Paese ancora in ferie e alle prese col dramma socio-economico della crisi energetica che ha fatto volare alle stelle i costi di gas, energia elettrica, benzina a causa delle speculazioni che dall’inizio dell’anno sono state poste in essere dalle compagnie petrolifere sposandosi perfettamente con le criticità dei rifornimenti dovuti alla guerra russo-ucraina tuttora in corso e proiettata verso un’escalation di cui non sappiamo quali possono essere i tragici sviluppi.

La Destra del trittico Meloniano-Salviniano-Berlusconiano ha messo in campo, come di consueto, il peggio di sè in termini di candidati e di programmi con la prospettiva di una premier come Giorgia Meloni presuntuosa e arrogante quanto inadeguata sotto tutti gli aspetti a gestire una fase tanto critica per il Paese e per l’Europa. In più insieme a due personaggi come Salvini e Berlusconi che più di essere protagonisti di un fumetto o di un oggi le comiche non possono e invece rischiano di ritrovarsi, in caso di vittoria della loro coalizione, ai vertici del governo e addirittura dello Stato se dovessero cambiare la Costituzione come ripetutamente prospettato e anche annunciato. Sul fronte opposto il PD di Enrico Letta è stato capace di giungere alle elezioni rinunciando in partenza a competere con la destra, mandando all’aria l’alleanza con Giuseppe Conte e il nuovo Movimento 5 Stelle epurato da quel Luigi Di Maio che è stato, con la regia di Mario Draghi e dell’entourage che lo circonda, il vero artefice della caduta del governo con il solo obiettivo di cancellare dalla scena Conte, cioè l’unico protagonista della politica italiana che era in grado di proporsi con autorevolezza e credibilità agli elettori in contrapposizione alla Meloni.

Il terrore di una tale prospettiva ha mosso tutti nell’unica direzione di distruggere Conte e il M5S che invece ha ritrovato una nuova identità e un nuovo protagonismo sullo scenario politico nazionale soprattutto per essere l’unica forza politica che parla di pace e della necessità di far tacere le armi nel conflitto più minaccioso per gli interessi mondiali dall’ultima guerra ad oggi. Sul fonte opposto, cioè sulla guerra ad oltranza, sul rifornimento incessante di armi e presto anche di forze armate all’Ucraina si ritrovano tutti gli altri e questo potrà essere il discrimine di questa competizione elettorale dove il Paese Reale è stato accantonato da una politica protesa innanzitutto a garantirsi i seggi in Parlamento con relative prebende che fanno sempre più Casta alla faccia degli Italiani che ogni giorno fanno conti sempre più complicati per sopravvivere.

Ma la crisi sociale ed economica vera è dietro l’angolo e chiunque vinca queste elezioni si ritroverà tra le mani una situazione che può diventare addirittura esplosiva e non sarà facile per nessuno governarla. Raffaele Lauro nel suo illuminato intervento indica la strada che dovrà percorrere il nuovo Governo e si tratta di una strada maestra su cui dovrebbe convergere chiunque sarà chiamato a governare il Paese pur con qualche distinguo rispetto alla posizione sulla guerra. Prima di tutto questo c’è però il responso delle urne da cui dipendono le scelte e i protagonismi futuri. Buon voto!

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