Economia in crescita aspettando l’Unione dei Comuni della Penisola Sorrentina
In attesa che si concretizzi l’auspicata Unione dei Comuni augurandoci che non sia una boutade elettoralistica o, ancor peggio, una arguzia in vista della campagna elettorale del prossimo mese di settembre, con noi poveri cittadini ad essere costretti al ruolo di soli spettatori dei consueti movimenti e dei nuovi posizionamenti dei politici e degli amministratori locali, è opportuno fare qualche precisazione.
Sorge un dubbio, assolutamente lecito, perché ripartire dalle “scartoffie” visto e considerato che già dal 2012 giace nei cassetti dell’Arips (luogo di riunione dei Sindaci) uno studio documento “Statuto- Unione dei Comuni“ predisposto dall’allora Sindaco di Massa Lubrense, Leone Gargiulo, su mandato dei Sindaci dell’ epoca (2012-2013) tra cui Sagristani e Tito?
Un elaborato che andava solo aggiornato e che avrebbe evitato un ulteriore dispendio di energie (si fa per dire!) e perdita di tempo; o forse il fattore tempo non preoccupa, anzi!
Intanto alzando lo sguardo oltre i confini della nostra amata penisola la ripresa del turismo è una notizia attesa e benvenuta di cui ne stanno beneficiando sia le casse dell’imprenditoria privata che quelle dei comuni, regioni e stato. Non riguarda, logicamente, solo Sorrento e dintorni ma tutta l’Italia che vive di turismo e del suo indotto che pian pianino si sta riavvicinando ai dati (arrivi e presenze) del 2019 nonostante un aumento dei prezzi e delle tariffe.
Il Sole 24 Ore nella edizione del 1 agosto titola “Turismo a gonfie vele, attesi oltre 30 milioni d’italiani in vacanza” spiegando che i prossimi mesi potrebbero esaltare l’industria italiana del turismo e di tutto quello che gli gira intorno, raggiungendo il livello del 2019. Se non superarlo qualora anche la domanda estera nei mesi di settembre ed ottobre dovesse andare oltre le aspettative.
Sappiamo bene che questo fenomeno manifesta aspetti positivi (occupazione, crescita indotto, ripresa investimenti , incassi della tassa di soggiorno e dei Musei, rinvigorimento delle manifestazioni musicali e culturali ed altro) ma marca anche aspetti negativi, soprattutto per chi non vive di turismo (inquinamento atmosferico, inquinamento acustico, traffico, sovra affollamento, servizi insufficienti, rumorosità notturna , ubriachezza modesta ed altro).
Anche qui da noi è la stessa musica!
Ma non è solo il turismo a far guardare con ottimismo alle prospettive di crescita dell’economia italiana 2022-2023 con il PIL in continua crescita, + 2,8%-3,4% per l’anno in corso, + 1,9% -2,5% per il prossimo, come spiega l’ISTAT: “La fase espansiva del PIL prosegue pertanto per il sesto trimestre consecutivo, in accelerazione rispetto al primo trimestre dell’anno, quando la crescita era risultata lievemente positiva. La crescita acquisita per il 2022 è pari al 3,4%.”
Quindi il cammino delle aziende tricolori ha resistito al Covid, alla guerra Ucraina e relative sanzioni alla crisi energetica, al rialzo dei tassi di interesse, alla siccità ed alla burocrazia. “Sotto sotto“ qualcuno cova particolare soddisfazione dal fatto che l’Italia cammina meglio della Francia e della Germania entrambe quasi a crescita zero e che oltre al turismo anche l’industria manifatturiera, formata da tante medie e piccole aziende, si è dimostrata più forte e solida di quella Franco-Tedesca.
Non bisogna però dimenticare che il PIL pro capite della Germania a fine 2019 era di euro 3435,2 mentre quello italiano si era assestato a 1787,7.
Inoltre la Germania è la maggiore fornitrice di turisti che dai laghi alle spiagge del Nord, dalle città d’arte ai borghi del centro, dalla Campania alla Puglia, dalla Sardegna alla Sicilia danno un enorme contributo alla nostra economia non solo turistica ma anche enogastronomica. Insomma come si diceva una volta “se il tuo vicino sta bene è meglio anche per te”.
Non deve passare sotto silenzio nemmeno l’allarme per la crescita dell’inflazione tra il 6 ed il 7% ed il costo del “carrello della spesa“ per le famiglie che si è impennato fino al 9,1%. Inoltre si deve attraversare un lungo periodo di turbolenze politiche di cui proprio in questi giorni ne stiamo assaggiando l’antipasto.
Il dibattito politico scarseggia e si impantana sulle solite stucchevoli rivalità e follie ideologiche e lascia poco spazio alla concretezza di programmi e di progetti fattibili ed utili.
Spesso, anche in Penisola Sorrentina, prevalgono sceneggiate e furbizie di bassa portata che lasciano stupiti i comuni cittadini : “neanche io ho capito niente, nessuno capirà mai niente e forse capire, in fondo, è inutile”. Alla fine non ci resta che sperare.
Speriamo che sia a livello nazionale che locale non si strabordi e che non si svilisca ulteriormente una seria e produttiva discussione sul futuro .
Come non possiamo che sperare che il prossimo anno sia veramente l’anno della nascita dell’Unione dei sei comuni e quindi la possibilità di affrontare problematiche ancestrali e mai risolte.